Integratori con Vitamina D in gravidanza: servono davvero?

Dottoressa Elisa Valmori A cura di Dottoressa Elisa Valmori Pubblicato il 17/08/2022 Aggiornato il 17/08/2022

Dato che la vitamina D si attiva con l'esposizione ai raggi solari, è difficile esserne carenti in piena estate, oltretutto andando in vacanza al mare. È dunque consigliabile non assumere vitamina D sotto forma di integratori, almeno fino all'autuunno.

Una domanda di: Chiara
Sono attualmente alla settima settimana di gravidanza, premesso che non ho ancora fatto esami del sangue. La mia ginecologa mi aveva indicato che a partire dal test positivo avrei dovuto assumere acido folico e 3/4 gocce al giorno di Dibase 10000 ui. Dato che per problemi della dottoressa e le ferie non la rivedró prima del 9 settembre, vorrei capire se proseguire con queste quantitá soprattutto per la vitamina D, anche per il fatto che sarò al mare 2 settimane. Grazie mille.
Leo Venturelli
Leo Venturelli

Salve signora, mi scusi se l’ho fatta attendere ma…anch’io ero al mare in questi giorni! In gravidanza siamo soliti prescrivere l’acido folico 400 mcg/die nel primo trimestre, mentre sulla vitamina D non c’è solitamente la stessa attitudine. In passato si limitava l’interesse alla vitamina D per la prevenzione del rachitismo e la si contemplava solo in relazione alla sua funzione di rafforzamento delle ossa. Si è invece scoperto che ha un ruolo prezioso sia nella fertilità, sia nel sistema immunitario. Dato che la vitamina D si attiva con l’esposizione ai raggi solari, in effetti è difficile esserne carenti in piena estate andando in vacanza al mare. Si è stimato che esponendosi completamente (o quasi, non c’è bisogno di essere nudisti: basta il bikini!) al sole in piena estate per dieci minuti, si rilasciano in circolo fino a 20.000 unità di vitamina D3 o colecalciferolo. La cosa importante da sapere, è che la vitamina D3 è ancora inattivata: la forma attiva si chiama calcitriolo o di-idrossi-colecalciferolo e si ottiene grazie all’azione del rene su questo composto ancora inattivo. Quindi, se anche lei ha assunto in questi giorni di mare il Dibase, non rischia un ipervitaminosi D, al massimo eliminerà la quota di vitamina in esubero, mi spiego? Altre due notizie interessanti e un po’ curiose: le persone nere di pelle sono più a rischio di ipovitaminosi D rispetto a quelle di pelle chiara. Inoltre, sappiamo che oltre al rene, anche la placenta è in grado di attivare la vitamina D nella sua forma attiva (il calcitriolo) così da facilitare il passaggio di calcio al feto. In conclusione, sarei propensa a farle sospendere la vitamina D per questo periodo estivo, per riprenderla a partire dal prossimo autunno. Mi permetto anche di segnalarle che in alternativa alle gocce di Dibase 10.000, esistono delle fiale di vitamina D che possono essere assunte 1 volta al mese (tipicamente, Dibase 25.000 unità ossia circa 800 unità al giorno, corrispondenti alle 3 gocce che stava assumendo ora) in modo da semplificare la terapia…magari la agevola! Spero di averle risposto, cordialmente.

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