Interruzione di gravidanza: cosa segnala l’esame istologico?

Dottoressa Elsa Viora A cura di Elsa Viora - Dottoressa specialista in Ginecologia Pubblicato il 12/04/2022 Aggiornato il 12/04/2022

L'esame istologico che, dopo un aborto spontaneo e conseguente raschiamento, si effettua sul materiale residuo non fornisce mai informazioni che permettano di capire perché la gravidanza si è interrotta.

Una domanda di: Ester
Ho avuto un raschiamento alla 14 settimana di gravidanza il 17/03/2022, il bambino è morto alla undicesima settimana purtroppo. Desidero specificare
che alla 10ma settimana ho fatto l’ecografia ed era tutto a posto: il bimbo/a cresceva bene in norma con tutti i parametri, ho pure sentito il cuore.
Dopo neanche un mese mi hanno chiamato per darmi il risultato dell’esame istologico. Ecco cosa c’era scritto nel referto.
Descrizione macroscopica: dissociazione frammenti di materiale deciduo oculare di complessivi cm 10, non si repertino residui fetali.
Diagnosi: materiale deciduo-coriale con aspetti regressivi e focolai di necrosi granulocitaria. Vorrei capire cosa significa la diagnosi!
E che visite devo fare. Grazie.

Elsa Viora
Elsa Viora

Gentile signora,
intanto le dico che in generale l’esame istologico su aborto nel primo trimestre non ci fornisce quasi mai informazioni utili a capire la causa dell’aborto.
Purtroppo non tutte le gravidanze giungono a termine: una parte (in media 1 su 4) si ferma e l’aborto si verifica nei primi tre mesi.
Le cause sono molteplici, ma per la maggioranza non si riesce ad identificare una causa specifica. E’ una sorta di “selezione naturale”. Lo so che è un termine brutto, ma sta a significare che non possiamo farci nulla perché evidentemente l’embrione ha “qualcosa che non va” e il suo sviluppo si arresta. Non abbiamo una terapia da proporre perché la causa dell’aborto è intrinseca nell’embrione, purtroppo non possiamo farci nulla.
In altri casi, purtroppo la minoranza, la causa dell’aborto è una condizione materna su cui possiamo incidere con terapie adeguate.
La diagnosi dell’esame istologico è relativa a quanto osservato sul materiale coriale (quello che poi sarebbe diventato la placenta) e purtroppo, come scritto sopra, non è sufficiente a darci informazioni utili.
Le consiglio di riparlarne con il ginecologo che la segue e che conosce tutta la sua storia clinica.
Cordiali saluti.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Bimba di 22 mesi che ha iniziato a voler dormire nel lettone

10/03/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

Può capitare che un bambino dopo aver accettato di buon grado di dormire nel proprio lettino a un certo punto cambi idea e voglia a tutti i costi fare la nanna nel lettone: in questo caso occorre armarsi di pazienza e adottare il criterio della gradualità.   »

VCP diminuito in 36ma settimana: c’è da preoccuparsi?

10/03/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elsa Viora

In linea generale è normale che la misura dei ventricoli cerebrali del feto diminuisca con il progredire della gravidanza: si tratta proprio di una condizione fisiologica che non desta preoccupazione.   »

Cardirene a inizio gravidanza: serve davvero?

06/03/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

Il netto beneficio dell'assunzione di acido acetilsalicilico a sostegno della gravidanza non è del tutto conosciuto, tuttavia il trattamento può essere di aiuto nel ridurre la maggior frequenza di complicanze gestazionali in determinati casi.  »

Bimba di sei mesi che non vuole la pappa: che fare?

04/03/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Leo Venturelli

All'inizio dello svezzamento non è raro che il bambino si dimostri diffidente o, addirittura, ostile nei confronti dei cibi nuovi. Per aiutarlo ad apprezzarli occorrono pazienza e qualche piccola strategia.   »

Fai la tua domanda agli specialisti