Ipercheratosi emersa dal pap test: quando il controllo successivo?

A cura di Augusto Enrico Semprini - Professore specialista in Ginecologia Pubblicato il 07/06/2023 Aggiornato il 07/06/2023

A titolo precauzionale, se il pap test evidenzia un'ipercheratosi può essere opportuno effettuare il successivo controllo a distanza di sei mesi, ma è ragionevole anche l'indicazione di ripeterlo dopo un anno.

Una domanda di: Martina
Salve dottor Semprini,
ho effettuato un HPV test in ottobre 2022 (screening da consultorio), e un paptest in maggio 2023.
Esito hpv : negativo
Esito pap-test: negativo per lesioni intraepiteliale e malignità. Presenza di ipercheratosi, controllo dopo 12 mesi.
Potrebbe essere possibile un’infiammazione da candida, in virtù che la settimana precedente al paptest abbia preso per due settimane di fila l’antibiotico. Ho avuto prurito intimo e un po’ di macchiette lattiginose. Mi devo preoccupare ?
Augusto Enrico Semprini
Augusto Enrico Semprini

Cara Martina,
test HPV negativo e pap test nella norma. Noi in questo caso chiediamo un controllo a 6 mesi per la ipercheratosi, ma il controllo a 12 mesi non è fuori norma, e quindi può eseguire l’indicazione che le hanno dato.
La Candida, che forse ha approfittato del trattamento antibatterico prolungato di cui ha avuto bisogno, in genere non dà ipercheratosi.
Quindi mi sembra, sempre che fosse presente, innocente rispetto agli esiti che mi ha sottoposto.
In sintesi: se vuole ripetere un pap test a 6 mesi dal precedente questa è una scelta cautelativa e ragionevole, se invece seguiamo le indicazioni che ha dato la persona che ha letto il pap test, cioè il prossimo controllo a 12 mesi, non corre particolari pericoli perché si tratta di un suggerimento che ha buone basi cliniche ed è altrettanto ragionevole.
Se è facile eseguire un pap test e il costo è limitato deciderà lei perché entrambe le scelte sono valide. Con cordialità.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Allergia al latte e intolleranza al latte: c’è differenza?

05/02/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Leo Venturelli

L'allergia al latte è la risposta avversa alle proteine in esso contenute ec caratterizzata dalla formazione di anticorpi IgE e, di conseguenza, dal rilascio di istamina. L'intolleranza al latte dipende dalla mancanza (o dal deficit d'azione) dell'enzima che digerisce il lattosio, lo zucchero del latte....  »

Candeggina inalata in gravidanza: ci sono rischi?

03/02/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Antonio Clavenna

La candeggina può essere pericolosa se inalata insieme ad altri prodotti che sprigionano gas tossici. Da sola, invece, non espone a rischi.   »

Idronefrosi del feto

03/02/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elsa Viora

È importante individuare con l'ecografia eventuali anomalie dell'apparato urinario, per avere modo di sottoporre il neonato a tutte le indagini del caso subito dopo il parto.   »

Autismo: c’è un’indagine che può accertarlo con sicurezza in gravidanza?

20/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Giorgio Rossi

Come e più di altre anomalie del neurosviluppo, i disturbi dello spettro autistico sono legati a molteplici "errori" genetici. Alcune ricerche hanno indicato più di 1000 geni potenzialmente coinvolti: la complessità del problema non consente di accertarlo con sicurezza durante la gravidanza.   »

Fai la tua domanda agli specialisti