Ius dopo un’interruzione farmacologica della gravidanza

Dottor Claudio Ivan Brambilla A cura di Dottor Claudio Ivan Brambilla Pubblicato il 13/09/2023 Aggiornato il 18/09/2023

L'incontinenza urinaria da sforzo, ovvero l'emissione involontaria di urine ogni volta che l'addome viene sollecitato da un movimento brusco, non è di solito una conseguenza di un aborto volontario. Più probabile che, nelle donne che non hanno ancora partorito, sia dovuta a un forte sovrappeso.

Una domanda di: Sofia
Dopo che ho avuto un aborto farmacologico volontario passati 2 mesi mi sto rendendo conto che come tossisco o starnutisco non riesco a trattenere la pipì. Cosa dovrei fare? Spero in una sua risposta.
Claudio Ivan Brambilla
Claudio Ivan Brambilla

Cara signora, da quello che descrive, credo che lei sia interessata dalla cosiddetta “incontinenza urinaria da sforzo”, comunemente chiamata con la sigla IUS. La IUS è caratterizzata proprio dall’emissione involontaria e impossibile da controllare di una quantità variabile di urina, nel corso di alcune attività. Tra queste: tossire, salire le scale, ridere, saltare, correre, sollevare un peso. In alcuni casi, la perdita si verifica nel corso dei rapporti sessuali. Il fenomeno è dovuto a un indebolimento del pavimento pelvico, che è la fascia di muscoli situata tra la sinfisi pubica e il coccige, la cui funzione è di sostenere gli organi contenuti nell’addome, tra cui la vescica. In genere la IUS può manifestarsi dopo una gravidanza perché il peso del bambino durante i mesi dell’attesa e le forti pressioni prodotte dalle spinte che caratterizzano la fase espulsiva del parto possono indebolire il perineo. Quando questo accade, la vescica non più sostenuta viene a trovarsi in un’angolazione anatomica angolatura che non è più quella naturale. Questa anomalia di “posizione” ne causa l’immediata apertura ogni volta che l’addome viene sollecitato da movimenti più o meno bruschi. Tengo a precisare che avere un figlio non espone comunque automaticamente al problema che, di solito, compare con maggiore frequenza se il bimbo ha una dimensione particolarmente importante oppure se la fase espulsiva (quella caratterizzata dalle spinte) si protrae a lungo. Non mi risulta che la IUS possa essere una conseguenza di un’interruzione volontaria della gravidanza, mentre tra le cause importanti che possono determinarla c’è il forte sovrappeso (che però lei non mi riferisce). Comunque sia, il recupero del pavimento pelvico si può ottenere (con pazienza) effettuando regolarmente gli esercizi che le indico di seguito. Se fosse in sovrappeso deve però necessariamente cambiare alimentazione, modificando radicalmente e per sempre il suo rapporto con il cibo, al fine di perdere i chili di troppo. Una visita ginecologica per discutere del problema con uno specialista “dal vivo” è comunque necessaria. Ecco gli esercizi: ESERCIZIO 1: Sdraiata a pancia in su con le gambe leggermente piegate e i talloni ben appoggiati a terra. Contrarre i muscoli come per trattenere l’uscita della pipì. Mantenere la contrazione per dieci secondi quindi rilassarsi. Ripeti 40 volte. Da fare più volte anche durante il giorno in posizione eretta. ESERCIZIO 2: Sdraiata a pancia in su piega e divarica leggermente le gambe. Respirando normalmente, spingi il bacino in avanti e poi all’ indietro. Quando si esegue la spinta in avanti, tenere la schiena ben aderente al materasso. Ripeti 40 volte. ESERCIZIO 3: Sdraiata a pancia in su con le gambe piegate, i talloni ben appoggiati al materasso e le mani sul ventre, un cuscino tra le ginocchia. Inspirare profondamente, quindi espirare stringendo forte il cuscino tra le ginocchia per circa cinque-sei secondi. Rilassati e poi ripeti 20 volte. ESERCIZIO 4: Sdraiata con le gambe piegate e i talloni ben appoggiati al materasso, esegui con il bacino un movimento circolare che deve arrivare a descrivere un cerchio completo. La rotazione non deve essere ampia e va eseguita lentamente. Ripeti 20 volte verso sinistra e 20 volte verso destra. Cordialmente.

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