Klebsiella pneumoniae in gravidanza

A cura di Eleonora Porcu - Professoressa specialista in Ginecologia Pubblicato il 26/06/2025 Aggiornato il 30/06/2025

Quando l'urinocoltura evidenzia la presenza di batteri nelle urine è più che opportuno affrontare cure mirate per controllare rapidamente l'infezione della vescica di cui sono responsabili.

Una domanda di: Gaia
Ho 35 anni appena compiuti ed in seguito ad ICSI per fattore maschile, sono attualmente alla nona settimana in gravidanza (9+1). In seguito a controllo ecografico, ho potuto constatare che tutto procede correttamente (ultimo controllo alla settima settimana) ma è da inizio gravidanza che soffro di fastidi intestinali, con conseguenti dolori pelvici e ovarici e tanto gonfiore addominale. Sto assumendo del magnesio su consiglio del collega che mi sta seguendo, per cercare di attenuare la sintomatologia del dolore pelvico, anche se spesse volte mi porta ad avere problemi di dissenteria. Dall’ottava settimana in poi, questi sintomi si sono acutizzati, con sensazioni di pressione pelvica che ora sembra essersi ridotta ma permane il fastidio ovarico ( come se fossi in fase mestruale) e talvolta un leggero bruciore alla minzione. Oggi ho ritirato gli esami di controllo delle prime settimane di gravidanza e mentre tutto risulta nella norma, compreso l’esame delle urine, dall’urinocoltura si è evidenziata la presenza del batterio Klebsiella pneumoniae, con una carica batterica, a detta del ginecologo, minima (10.000) per cui al momento non sto seguendo alcuna terapia antibiotica. Preciso che sto ancora assumendo un ovulo di progesterone alla sera. Le domando quindi se concorda con la mancata assunzione di antibiotici, e se questi sintomi possono essere collegati al batterio presente e quindi essere pericolosi per l’evoluzione della gravidanza o semplicemente fisiologici e quindi dovuti ai normali cambiamenti della gestazione. La ringrazio in anticipo per la sua gentile risposta.

Eleonora Porcu
Eleonora Porcu

Gentile signora ,
i sintomi addominali variegati che lei elenca debbono essere valutati con una visita e, soprattutto con una consulenza urologica, perché se è vero che le cistiti in gravidanza non sono rare lo è altrettanto che non devono essere trascurate, quindi richiedono cure appropriate. Cari saluti.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

 

Le domande della settimana

IgG e IgM in relazione alla toxoplasmosi: cosa esprimono?

07/07/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

Gli anticorpi IgG positivi segnalano che in passato ci si è ammalate di toxoplasmosi (quindi si è immunizzate), mentre gli anticorpi IgM positivi indicano che tale infezione è in corso (o comunque è stata sviluppata di recente). Se entrambi i tipi risultano negativi vuol dire che non si è immuni.   »

Battito lento nell’embrione: proseguirà la gravidanza?

30/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

Il cuoricino dell'embrione può battere lentamente senza che questo sia per forza un brutto segno. Comunque sia, per sapere se la gravidanza evolverà si deve attendere il trascorrere dei giorni.   »

Sanguinamento per tutto il primo trimestre di gravidanza

30/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

In caso di perdite ematiche che si protraggono per settimane, a giudizio del ginecologo curante può essere opportuno anche effettuare un tampone vaginale per escludere la presenza di microbi. Inoltre, può servire un'integrazione di magnesio, mentre non occorre stare a riposo assoluto.   »

Fai la tua domanda agli specialisti