Gentile professor Mozzanega, l’assunzione di EllaOne può comportare effetti a lungo termine anche in caso di gravidanze future? Leggevo che il oltre al ritardo dell’ovulazione, tale farmaco agisce rendendo l’endometrio inospitale, impedendo anche attraverso questo effetto che si instauri la gravidanza. Ora la mia domanda è questa e Le chiedo: tale effetto antiannidamento è transitorio e limitato solo al mese di effettiva assunzione di EllaOne oppure esiste la possibilità che l’endometrio resti “inospitale” anche nei cicli successivi rendendo così difficile l’impianto, in caso di gravidanza futura? Spero di essermi spiegata. Grazie per il tempo che riuscirà a dedicarmi.
Bruno Mozzanega
Gentile signora, quando ellaOne viene assunto nei giorni più fertili del ciclo, a cui si deve oltre il 70% dei concepimenti, l’ovulazione avviene sempre. Il concepimento è quindi possibile, ma l’endometrio è inospitale in qualunque momento del ciclo il farmaco venga assunto. Oltre che nell’endometrio, il recettore per il progesterone, la cui attività è impedita da ellaOne, è presente in quasi tutti i tessuti che formano gli organi. Mentre nell’endometrio ellaOne si lega allo strato funzionale, che ciclicamente viene eliminato e rinnovato, gli altri tessuti non “mestruano” e il farmaco si accumula. Ulipristal, il principio attivo, si è dimostrato particolarmente tossico nel fegato e un farmaco che lo contiene – Esmya – è stato praticamente tolto dal commercio. L’endometrio, quindi, è l’unico tessuto a liberarsi del farmaco. L’endometrio torna comunque idoneo all’annidamento, anche se per una sua piena normalizzazione può essere necessario più di un ciclo. Con cordialità.
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