Laparocele: come comportarsi in caso di gravidanza?

Professor Giovanni Battista Nardelli A cura di Giovanni Battista Nardelli - Professore specialista in Ginecologia Pubblicato il 13/05/2025 Aggiornato il 14/05/2025

La presenza di un laparocele, che è un'ernia che si forma nella zona dell'addome, in caso di gravidanza deve suggerire prima di tutto di contenere l'aumento di peso.

Una domanda di: Monica
Ho 45 anni e una seconda gravidanza. Recentemente ho scoperto l'insorgenza di un laparocele. Vorrei sapere se può compromettere la gravidanza, quali rischi: complicanze come incarceramento e strozzamento dovuti alla gravidanza? Può peggiorare oppure posso contenerlo non assumendo troppo peso nel periodo della gestazione ?


Giovanni Battista Nardelli
Giovanni Battista Nardelli

Gentilissima signora Monica,
per poterLe rispondere avrei bisogno di sapere se la diagnosi di "laparocele" è stata emessa da uno specialista oppure è una valutazione solo visiva.
Ad ogni buon conto, dopo una prima gravidanza è possibile osservare ernie peri-ombelicali e/ o diastasi dei muscoli retti dell'addome, condizioni pre-esistenti all'attuale gravidanza. In gravidanza non è mai prudente correggere chirurgicamente vista la nuova occasione di sovra-distensione addominale. Se il suo ginecologo lo riterrà opportuno, potrà utilizzare fasce elastiche di circonferenza adeguata alla settimana gestazionale ed evitare sollevamento pesi. Circa l'incarceramento e/o strozzamento di anse intestinali, questo è molto raro a meno che non vi siano esiti aderenziali da pregresse chirurgie tra anse del tenue e parete addominale anteriore. Le anse, infatti, sono posteriori all'utero gravido nel 2° e 3° trimestre. I controlli ecografici informano sulla anteriorizzazione delle anse. Lei ha un budget ponderale di 12 Kg nell'arco di 9 mesi: è prudente, comunque, non eccedere tale condizione. Molto cordialmente.

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