Lattantina che non vuole più mangiare

A cura di Claudio Migliori - Dottore specialista in Pediatria Pubblicato il 05/02/2024 Aggiornato il 05/02/2024

Quando un bambino di appena quattro mesi rifiuta il latte, occorre una valutazione accurata da parte del pediatra di famiglia, al quale spetta formulare una prima ipotesi diagnostica per poi approfondire.

Una domanda di: Francesca
Buongiorno, sono mamma di 2 gemellini, nati a 34+4, oggi hanno 4 mesi. Il maschio ha un forte reflusso e stiamo procedendo con omeprazen e gastrotuss, in più sta assumendo latte novalac allernova pro. Scrivo qui per la femminuccia, una bella bimba di quasi 6 kg, che ha sempre mangiato bene. A novembre, per via di alcune bollicine quasi invisibili sul viso, il pediatra ci ha detto di passare anche lei al latte allernova pro, all’inizio non mangiava per via del sapore, poi ha ripreso tranquillamente. Mangiava 180ml fino a qualche giorno fa. Il 24 dicembre hanno avuto il raffreddore, naso tappato, lavaggi, tanto muco ma mangiava tranquillamente, ad oggi, dopo più di un mese, stiamo ancora con il naso un po’ tappato (ma facendo lavaggi o spruzzando lo spray nasale la cosa non sembra migliorare). Da più di 1 settimana la bambina, all’improvviso non si attacca più bene al biberon, schiocca e fa “slurp”, ingurgitando aria, ho provato a cambiare tettarella, ho provato a cambiare biberon ma niente, rifiuta il biberon, piange disperata ancora prima di iniziare a mangiare, mangia al massimo 60ml solo se la forzo. Siamo andati dal pediatra, gastroenterologo, ecografia esofagea, osteopati. Niente. La bambina sta bene ma non mangia. L’unica soluzione è provare a cambiare latte?! Perché ha smesso di attaccarsi bene al biberos? Non ha niente in bocca, non ha gola arrossata, non ha dolore alle orecchie, non ha reflusso.

Claudio Migliori
Claudio Migliori

Gentilissima signora, , sono spiacente ma la situazione da lei descritta non mi permette di formulare alcuna ipotesi. Per tali casi si rende necessaria la valutazione clinica accompagnata da una anamnesi il più accurata possibile, integrando la lettura dei documenti rilasciati dagli specialisti che hanno già esaminato la bimba (gastroenterologo, ecografista e osteopata). Con tali dati ci si potrebbe indirizzare verso una corretta interpretazione del quadro. In alternativa ogni ipotetica diagnosi peccherebbe di superficialità e pressapochismo. Cordialmente.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

Le domande della settimana

Quale latte a 13 mesi se si smette di allattare al seno?

10/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

Dopo l'anno di vita si può tranquillamente offrire il latte vaccino, meglio in tazza per evitare che il bambino ne assuma troppo.   »

Mutazione MTHFR: bisogna assumere eparina e cardioaspirina quando inizia una gravidanza?

04/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

La mutazione MTHFR non influisce in modo negativo sulla gravidanza e non richiede cure particolari a salvaguardia della gestazione.   »

Benzodiazepine in 34^ settimana di gravidanza: ci sono rischi?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

È di gran lunga preferibile sospendere l'assunzione del Lorazepam prima del parto, in quanto il nascituro potrebbe andare incontro a crisi di astinenza della durata di circa 48 ore, proprio come accade per gli adulti. Ma l'alternativa c'è: è rappresentata dalla Quetiapina sicura in gravidanza e anche...  »

Broncospasmo in un bimbo di 3 anni: conviene fare il vaccino antiinfluenzale?

27/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

La vaccinazione antiinfluenzale non è responsabile di broncospasmi. Le “bronchiti asmatiformi” ricorrenti sono tipiche dell’età prescolare, dell’età della socializzazione, quando i bambini inevitabilmente si passano uno con l’altro i virus di stagione (fondamentali per far maturare il bagaglio di difese...  »

Fai la tua domanda agli specialisti