Linea sbiadita nel test di gravidanza: che fare?

Dottor Claudio Ivan Brambilla A cura di Claudio Ivan Brambilla - Dottore specialista in Ginecologia Pubblicato il 07/10/2024 Aggiornato il 07/10/2024

Se si hanno dubbi sul risultato del test di gravidanza effettuato sulle urine, può essere opportuno effettuare il dosaggio delle beta-hCG nel sangue.

Una domanda di: Alissa
Ho cominciato ad avere le nause il 28 settembre 2024 e le ho tuttora.
Il 30 settembre comincio ad avere delle piccole perdite ma il 1° ottobre doveva
arrivarmi il ciclo. Il 1° settembre decido di comprare un test di gravidanza perché mi sentivo strana. Ero stanchissima con nausea che andava e veniva anche quando
mangiavo i miei cibi preferiti. Il seno era dolorante e avevo un po’ problemi di insonnia.
Il test di gravidanza è venuto con la linea molto sbiadita, ma c’era. Il 30 ho cominciato ad avere delle perdite marroni ma su Internet c’è scritto
che possono essere le perdite da impianto. Il 2 ottobre le perdite continuano e adesso sono diventate di un
rosso scuro quasi bordò e sono aumentate un po’.
Non so se è una gravidanza falsa o se aspettare per fare un altro test ma
non riesco a pensarci. È più di 3 mesi che cerchiamo di avere un figlio, tutti negativi fino ad adesso. L’ultimo test aveva la linea sbiadita ma per
me è speranza. Per favore ditemi cosa posso fare.

Claudio Ivan Brambilla
Claudio Ivan Brambilla

Cara signora,
in simili casi è utile effettuare il dosaggio delle beta-hCG nel sangue: questo test di gravidanza fornisce un risultato inequivocabile, evitando di
scervellarsi sulla chiarezza della seconda linea. Per quanto riguarda le perdite che riferisce, sono un’eventualità relativamente frequente a inizio
gravidanza, ammesso ovviamente che lei sia incinta. In generale, è opportuno andare in ospedale in caso di gravidanza (appurata) se le perdite di sangue
diventano abbondanti e rosso vivo. Per quanto riguarda il resto tre mesi di tentativi sono pochi, il concepimento non avviene premendo un bottone, la
natura ha i suoi tempi. Solo se dopo un anno di tentativi la gravidanza non si annuncia è consigliabile effettuare indagini relative alla fertilità di
coppia. Può, invece, essere opportuno indagare anche prima se la donna ha più di 36 anni, perché in questo caso è bene non perdere molto tempo.
Cordialmente.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

Le domande della settimana

Mutazione MTHFR: bisogna assumere eparina e cardioaspirina quando inizia una gravidanza?

04/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

La mutazione MTHFR non influisce in modo negativo sulla gravidanza e non richiede cure particolari a salvaguardia della gestazione.   »

Test di Coombs negativo dopo l’immunoprofilassi: perché?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Dopo l'immunoprofilassa il test di Coombs deve risultare positivo, a conferma che l'iniezione ha determinato l'effetto voluto. Se risulta negativo è opportuno appurarne la ragione.   »

Benzodiazepine in 34^ settimana di gravidanza: ci sono rischi?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

È di gran lunga preferibile sospendere l'assunzione del Lorazepam prima del parto, in quanto il nascituro potrebbe andare incontro a crisi di astinenza della durata di circa 48 ore, proprio come accade per gli adulti. Ma l'alternativa c'è: è rappresentata dalla Quetiapina sicura in gravidanza e anche...  »

Broncospasmo in un bimbo di 3 anni: conviene fare il vaccino antiinfluenzale?

27/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

La vaccinazione antiinfluenzale non è responsabile di broncospasmi. Le “bronchiti asmatiformi” ricorrenti sono tipiche dell’età prescolare, dell’età della socializzazione, quando i bambini inevitabilmente si passano uno con l’altro i virus di stagione (fondamentali per far maturare il bagaglio di difese...  »

Fai la tua domanda agli specialisti