Linfonodi ingrossati dopo la guarigione da una malattia infettiva

A cura di Elena Bozzola - Dottoressa specialista in Pediatria Pubblicato il 21/11/2023 Aggiornato il 21/11/2023

La risoluzione della linfoadenopatia può richiedere un po' di tempo, addirittura finoa tre mesi, e non è raro che i sintomi di febbre, mal di gola e difficoltà alla deglutizione si risolvano prima che i linfonodi siano tornati alle dimensioni di prima della malattia.

Una domanda di: Valentina
Chiedo per sentire vari pareri, la settimana scorsa la mia bambina che a gennaio farà 4 anni, ha avuto un giorno di
febbre quasi a 40, secondo giorno 37.5, terzo giorno piú nulla, non ho dato più di 2 volte il nurofen e una tachipirina. Circa 5-6 giorni
dopo la bambina mi dice che le faceva un po’ male una ghiandolina del collo, non le classiche sotto la mandibola per intenderci, ma due ghiandoline piú
giú nel collo diciamo a metà del collo sia a destra che sinistra, di più piú la parte sinistra, non so se siano le ghiandole cervicali, non sono
quelle dietro la testa. Spero di essermi spiegata, la pediatra ci ha detto di provare a fare 4-5 giorni di nurofen, 1 volta al
giorno e vedere entro giovedì se necessita di altra curetta antibiotica… La bambina gioca ride salta mangia non fa nulla di diverso o di strano, è un
po raffreddata…so che sono ghiandole “particolari” quelle di cui le parlo, la mia domanda è DEVO PREOCCUPARMI oppure è normale? Potrebbe essere un
residuo del precendente virus o del momento? O dovrei forse allarmarmi??
Grazie.

Elena Bozzola
Elena Bozzola

Cara lettrice,
i linfonodi del collo dei bambini si gonfiano generalmente per cause infiammatorie, per infezioni virali e batteriche. Si può cioè riscontrare (al tatto ma anche agli occhi) un ingrossamento bilaterale dei linfonodi localizzati in regione laterocervicale. Vederli (e sentirli) ingrossati spesso fa spaventare mamma e papà, ma è bene sapere che nel corso delle infezioni i linfonodi svolgono un ruolo importante comportandosi da filtri in grado di intercettare e distruggere i germi. L’ingrossamento dei linfonodi può anche associarsi a dolore alla gola, sensibilità al tatto, febbre. La risoluzione della linfoadenopatia può richiedere un po’ di tempo, anche settimane, e non è raro che i sintomi di febbre, mal di gola e difficoltà alla deglutizione si risolvano prima che i linfonodi siano tornati alle dimensioni di prima della malattia. Quando c’è una causa infettiva, virale o batterica (ad esempio, il bambino ha la febbre o ha avuto febbre qualche giorno prima), i linfonodi in genere aumentano di volume, per poi regredire nel giro di 4-6 settimane, per tornare definitivamente alle dimensioni originarie entro i 3 mesi. Quindi, non c’è da preoccuparsi se a distanza di settimane da quando l’episodio infettivo si è concluso i linfonodi sono ancora ingrossati. Detto questo, è sempre consigliabile confrontarsi con il pediatra perché alcune situazioni invece richiedono approfondimenti diagnostici o terapie mirate. Ad esempio, quando compare iperemia della cute sovrastante, il linfonodo aumenta di volume oltre i 2 cm, vi è febbricola persistente per settimane, intensa sudorazione notturna o perdita di peso corporeo, il pediatra potrà prescrivere una visita medica specialistica o degli approfondimenti ad hoc. Cari saluti.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

Le domande della settimana

Battito lento nell’embrione: proseguirà la gravidanza?

30/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

Il cuoricino dell'embrione può battere lentamente senza che questo sia per forza un brutto segno. Comunque sia, per sapere se la gravidanza evolverà si deve attendere il trascorrere dei giorni.   »

Sanguinamento per tutto il primo trimestre di gravidanza

30/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

In caso di perdite ematiche che si protraggono per settimane, a giudizio del ginecologo curante può essere opportuno anche effettuare un tampone vaginale per escludere la presenza di microbi. Inoltre, può servire un'integrazione di magnesio, mentre non occorre stare a riposo assoluto.   »

Contraccezione: si deve usare a 50 anni?

23/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professoressa Eleonora Porcu

Dare inizio a una gravidanza in prossimità della menopausa è altamente improbabile, tuttavia in medicina non si può dire "mai" in maniera assoluta, quindi l'uso del profilattico anche a 50 anni (con mestruazioni ancora regolari) è consigliabile.   »

Prosciutto cotto in gravidanza: espone al rischio di toxoplasmosi?

23/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

Il prosciutto cotto è un salume consentito in gravidanza perché, appunto, come dice il suo nome, è cotto. Meglio comunque quando si ha il dubbio che un alimento sia pericoloso trovare la risposta prima di assumerlo perché dopo può essere tardi.   »

Fai la tua domanda agli specialisti