Linguaggio “povero” a 18 mesi: è il caso di preoccuparsi?

Dottoressa Daniela Biatta A cura di Daniela Biatta - Dottoressa specialista in Medicina generale Pubblicato il 31/05/2023 Aggiornato il 31/05/2023

È tra i 16 e i 20 mesi di vita che si verifica quella che i logopedisti chiamano "esplosione del linguaggio", caratterizzata da un aumento del numero di parole pronunciate e dalla nuova consapevolezza del loro significato e della loro potenza comunicativa. Il processo può comunque essere favorito in vari modi.

Una domanda di: Beatrice
Salve, mia figlia tra 1 settimana farà 18 mesi è attiva molto sveglia, ha iniziato a camminare a 11 mesi mangia tutto senza problemi, indica le cose,
se vuole qualcosa si fa campire tranquillamente, dice mamma papà, ciao, baubau,boh, chi è, tieni, quando non vuole più qualcosa dice basta. Crede
che mi debba preoccupare se non parla bene o dice solo queste parole ?
Daniela Biatta
Daniela Biatta

Cara mamma,
i criteri per identificare un ritardo di linguaggio sono un vocabolario espressivo limitato (meno di 50 parole diverse) intorno ai 24 mesi e/o l’assenza di linguaggio combinatorio (due parole per formare una frase) a partire dai 30 mesi. Gli studi dimostrano che alcuni bambini con ritardo di linguaggio (bambini parlatori tardivi o late talker, ossia bambini che tra i 24-30 mesi hanno uno sviluppo del linguaggio inadeguato oppure uno sviluppo lento non associato ad altri disturbi), raggiungono nel tempo i livelli dei loro coetanei, mentre altri continuano il loro sviluppo sempre in una posizione di ritardo linguistico.
In questo caso il neuropsichiatra infantile e il logopedista possono attraverso test standardizzati tenere un attento monitoraggio dello sviluppo per identificare al meglio le strategie e i tempi di intervento.
Considerando la variabilità e la continua evoluzione dei bambini in questa fascia di età, può essere opportuno un intervento di promozione e di potenziamento ricordandole che tra i 16-20 mesi si verifica la famosa esplosione del vocabolario nella quale si registra un forte incremento del numero delle parole prodotte, nella quale il bambino diventa consapevole che ad ogni parola corrisponde un oggetto e che può muoversi nel mondo attraverso il linguaggio. Tale intervento è inteso come dinamica comunicativa famigliare, utilizzando nell’ambiente naturale del bambino strategie atte a facilitare lo sviluppo linguistico. È importante che i genitori utilizzino un registro “tutoriale” più centrato sul bambino e in grado di modellarne e facilitarne l’imitazione e l’espansione verbale.
Il modellamento genitoriale nella vita quotidiana è fondamentale. Comunicare per la gioia di comunicare, fare facce buffe, giocare con le filastrocche e con le canzoncine. Le consiglio di leggere libricini alla sua bambina adeguati all’ età quindi libri illustrativi, descrittivi, narrativi coinvolgendola, utilizzando la lettura dialogica ossia prendendo spunto dal suo interesse per coinvolgerla come partecipante attiva in una conversazione sull’immagine del libro e/o sull’argomento. Questo tipo di lettura ha vari obbiettivi tra cui l’aumento del vocabolario.
Dobbiamo essere un buon modello verbale e gestuale, osservando non solo la capacità del bambino di produrre parole ma anche la competenza che ha di decodificare e di comprendere i messaggi verbali e non verbali dell’adulto. Il mio consiglio, vista l’età della sua bambina, è quello di far leva sulle attività quotidiane della sua bambina utilizzandole come spunto di apprendimento del linguaggio, tenendo osservata la sua evoluzione ma non con occhio patologico.
Un abbraccio.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Allergia al latte e intolleranza al latte: c’è differenza?

05/02/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Leo Venturelli

L'allergia al latte è la risposta avversa alle proteine in esso contenute ec caratterizzata dalla formazione di anticorpi IgE e, di conseguenza, dal rilascio di istamina. L'intolleranza al latte dipende dalla mancanza (o dal deficit d'azione) dell'enzima che digerisce il lattosio, lo zucchero del latte....  »

Candeggina inalata in gravidanza: ci sono rischi?

03/02/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Antonio Clavenna

La candeggina può essere pericolosa se inalata insieme ad altri prodotti che sprigionano gas tossici. Da sola, invece, non espone a rischi.   »

Idronefrosi del feto

03/02/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elsa Viora

È importante individuare con l'ecografia eventuali anomalie dell'apparato urinario, per avere modo di sottoporre il neonato a tutte le indagini del caso subito dopo il parto.   »

Autismo: c’è un’indagine che può accertarlo con sicurezza in gravidanza?

20/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Giorgio Rossi

Come e più di altre anomalie del neurosviluppo, i disturbi dello spettro autistico sono legati a molteplici "errori" genetici. Alcune ricerche hanno indicato più di 1000 geni potenzialmente coinvolti: la complessità del problema non consente di accertarlo con sicurezza durante la gravidanza.   »

Fai la tua domanda agli specialisti