Una domanda di: Paola
Gentile dottoressa,
ho tre figli di 14, 9, 6 anni. Il mio problema sono i continui litigi e il fatto che si alleino sempre in due contro uno. Di norma è il bambino di mezzo ad andarci … di mezzo (appunto!) perché il grande lo stuzzica di continuo cercando la complicità del piccolo a cui non pare vero di far scoppiare una rissa. A tavola poi finisce sempre per accadere qualche tragedia: si fanno i dispetti, volano parole grosse (sei un perdente, tu uno sfigato, tu mi fai c….. e via così fino a fine pasto). Ammetto la mia totale incapacità di gestire la situazione anche perché mi trovo sempre sola contro tre visto che mio marito, a causa del suo lavoro, sta lontano da casa dal lunedì al venerdì. Io ho un lavoro part-time quindi al pomeriggio mi occupo io di loro, mi ci dedico proprio, visto che c’è una signora che mi aiuta a stirare e nelle faccende domestiche.
Come potrei fare per avere più armonia in casa? Per farlo smettere di litigare continuamente per qualunque cosa (dal film da vedere al gioco da fare)?
Grazie se vorrà aiutarmi.

Serena Mongelli
Cara Paola,
la situazione che descrive è complessa e delicata. Le lascio prima di tutto qualche domanda per provare ad aiutarla a descrivere i confini di queste dinamiche familiari. Questi litigi ci sono sempre, anche con il papà presente? Da come ha scritto mi sembra si parli di tre maschietti, che il più grande voglia, appunto, fare il grande in assenza del padre? Cosa ne pensa a riguardo? Sta anche iniziando quell’esperienza turbolenta che è l’adolescenza. Come sta? Cosa cerca di esprimere con questi dispetti?
Rispetto a lei, non è sola contro tre. L’assenza fisica di suo marito non deve impedirvi di posizionarvi sulla stessa lunghezza d’onda nella gestione dei vostri figli. Siete voi gli adulti, voi regolate queste dinamiche. Stabilite delle regole e delle abitudini ben precise. Il film si decide una volta per uno, lo scelga anche lei se necessario! (Le suggerisco la visione con i suoi figli di Koda fratello orso). Non ci si offende, le parole grosse non si usano, si chiede scusa: queste sono regole che devono essere osservate, che vanno fatte osservare. Usi il momento della cena come tempo per parlare con loro, per coinvolgerli uno nella vita dell’altro. Lei faccia l’arbitro, li aiuti a interagire e a scambiarsi la palla… ma scenda in campo con loro! Cordialmente.
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