Macrogol: può ridurre l’assorbimento dell’antibiotico?

Dottor Antonio Clavenna A cura di Antonio Clavenna - Dottore specialista in Farmacia Pubblicato il 24/02/2025 Aggiornato il 24/02/2025

Il macrogol assunto contemporaneamente all'antibiotico amoxicillina in effetti potrebbe ridurne l'assorbimento. L'eventualità non si pone se i due prodotti vengono assunto almeno a due ore di distanza l'uno dall'altro.

Una domanda di: Valentina
Gentile dottore, ho una figlia di sei anni che da qualche mese sta assumendo pediapax per via di stitichezza e feci dure. Nei mesi scorsi, quando già stava assumendo pediapax, ha dovuto effettuare due terapie antibiotiche a base di amoxicillina per faringite streptococcica. Volevo chiedere se il pediapax assunto contemporaneamente all'antibiotico potrebbe aver interferito con l'assorbimento dello stesso, poiché solo oggi a distanza di mesi ho letto nel foglietto illustrativo che il pediapax potrebbe ridurre l'assorbimento di medicinali assunti per via orale per via di un aumentato transito gastrointestinale e per via dell'effetto osmotico sull' intestino. Sono quindi parecchio preoccupata che le terapie antibiotiche effettuate non siano state adeguatamente efficaci.

Antonio Clavenna
Antonio Clavenna

Gentile Valentina,
se l'antibiotico è stato somministrato contemporaneamente al macrogol (Pediapax) non è da escludere un ridotto assorbimento dell'amoxicillina dal tratto gastrointestinale. Se, invece, l'assunzione dei due medicinali è avvenuta ad almeno due ore di distanza non ci sono particolari motivi per ritenere che ci siano state interazioni.
In ogni caso, la faringite da streptococco guarisce spontaneamente anche in assenza di terapia antibiotica (quest'ultima è prescritta prevalentemente per ridurre il rischio - basso- di complicanze).
E', quindi, improbabile che un'eventuale minore efficacia dell'antibiotico abbia causato rischi. Inoltre, essendo trascorsi alcuni mesi, gli eventuali effetti si sarebbero già manifestati (per esempio ascessi, malattia reumatica).
A mio parere non ci sono motivi di preoccupazione, ma in caso di dubbi o timori le consiglio di rivolgersi al/alla pediatra.


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