Mal di gola lieve, che si risolve in fretta: può essere streptococco?

Dottor Aldo Messina A cura di Aldo Messina - Dottore specialista in Otorinolaringoiatria Pubblicato il 23/06/2020 Aggiornato il 24/07/2024

Le infezioni da streptococco causano sintomi importanti, che non tendono a risolversi in breve grazie a qualche gargarismo con acqua e sale.

Una domanda di: Valentina
Buongiorno ho 31 anni e ho un dubbio. Talvolta in passato ho sofferto di mal di gola (come tutti) ma, non essendo mai stati particolarmente intensi ed essendosi sempre risolti da soli nel giro di pochi giorni, non mi sono mai allarmata e mi sono sempre “autocurata” senza andare dal medico. Quindi in caso di influenza con associata mal di gola ho preso Tachipirina e basta ad esempio. Qualche mese fa ho avuto per qualche giorno lieve mal di gola senza altri sintomi (niente febbre) e semplicemente ho fatto gargarismi con acqua e sale e bicarbonato aspettando che passasse (e così è stato nel giro di tre giorni) .Ora ho casualmente letto che il mal di gola può essere causato da streptococco beta emolitico e che questo streptococco può causare danni renali e cardiaci se non si prende l’antibiotico. Io non ho mai preso antibiotici per i miei mal di gola (pensando che fossero da prendere solo in caso di mal di gola persistente per tanti giorni e associati a febbre alta ) e ora ho paura che se per caso uno di questi mal di gola fosse stato causato da streptococco ora potrei avere danni cardiaci o renali senza saperlo. Preciso che settimana scorsa ho fatto ( per altri motivi) ecocardiogramma transtoracico ed era tutto ok: questo esame può escludere danni al cuore? Devo fare esami anche ai reni per vedere se va tutto bene? Ho già effettuato pochi mesi fa anche ecografia addome per angiomi epatici e l’ecografista mi ha visto anche i reni che erano a posto, è sufficiente come esame?). Devo fare un tampone per vedere se ho lo streptococco? D’ora in avanti ogni volta che avrò mal di gola dovrò fare un tampone per capire se è streptococco? Preciso che comunque sia io soffro raramente di mal di gola, forse 1/2 volte all’anno ma sempre In forma lieve. Grazie.
Aldo Messina
Aldo Messina

Gentilissima,
per lei una risposta semplice. In vita mia non ho mai fatto e così anche i miei congiunti e parenti più stretti, un tampone per la ricerca dello streptococco beta emolitico, di gruppo A (Pyogenes). Eppure, ritengo, che tutti abbiamo lamentato, nel corso della nostra vita, episodi di mal di gola. La faringite ed il conseguente mal di gola, sono, per lo più, di origine virale e non batterica.
Ciò premesso posso dare, sul tema, informazioni di interesse generale. E’ vero che la faringite, se da piogeno (streptococco), può dare complicanze anche gravi, ma essa si presenta con delle caratteristiche ben diverse da quelle da lei descritte. In particolare, nelle infezioni da pyogeno osserveremo febbre, cefalea, senso di spossatezza e condizioni di malessere generale. Alla visita, inoltre, la faringe, le tonsille, l’ugola ed il palato molle si presentano edematosi e ricchi di essudato bianco-giallastro. Costante l’osservazione di un aumento di volume dei linfonodi latero cervicali (che, però, è presente anche nelle forme non da pyogenes). Ricordo che, oltre alla faringite, anche la temibile scarlattina è causata dallo streptococco. Pertanto le complicanze non supporrative possono instaurarsi sia nella faringite da streptococcica pyogenes che nella scarlattina. Tornando sul tema proposto delle faringiti, queste potranno dare complicanze esclusivamente quando all’origine delle stesse vi sia un’infezione da streptococco pyogenes, la cui denominazione completa è di “streptococco beta emolitico di gruppo A”. Questa precisazione è importante, poiché anche i batteri, come gli esseri umani, sono identificati da un nome, cognome e , spesso, da un soprannome o ”ingiuria”. Nessuno penserebbe di condannare penalmente un uomo identificandolo con il solo cognome ed analogamente, non basta appartenere alla “famiglia degli streptococchi” per essere possibili agenti eziologici di gravi complicanze.
Sempre per completezza, molti batteri, di altre famiglie, che si evidenziano nell’esecuzione di tamponi faringei, sono innocui e “contro di essi”non va somministrata alcuna terapia.
Ove le complicanze da pyogeno sussistessero, queste potrebbero determinare l’insorgenza di fenomeni infiammatori a carico del cuore (endocarditi, pericarditi, miocarditi), delle articolazioni (artralgie, artriti), dei vasi sanguigni e del tessuto sottocutaneo. Si ritiene che questi quadri possano riconoscere lo scatenarsi di patologia autoimmune, stante la “somiglianza” biochimica tra alcune zone della membrana di questo streptococco con alcune molecole del muscolo cardiaco, scheletrico o dei muscoli lisci involontari e dei vasi sanguigni umani.
Analogamente a quanto sopra affermato, le complicanze renali e pertanto la glomerulonefrite, prevedono l’attivazione di meccanismi di tipo autoimmune. Anche in questo caso però possiamo tranquillizzarla, gentile lettrice. Le complicanze renali non sono asintomatiche, visto che determinano disfunzione renale con presenza nelle urine di sangue (ematuria) e proteine(proteinuria), comparsa di edemi ed ipertensione. Interessante, ma non definita, la possibilità che gli autoanticorpi streptococcici si localizzino in alcune strutture del sistema nervoso centrale (nuclei della base)che si ritiene essere deputate ai processi decisionali relativi alle azioni ed attività motorie da compiere e la cui lesione determina disturbi motori come la sindrome di Gilles de la Tourette (sembra ne soffrisse Mozart) e neuropsicologici (patologia ossessivo compulsiva).
Desidero concludere affermando che tutte le suddette complicanze rappresentano ormai, per lo più, un ricordo. Tutta la classe medica (e non solo gli specialisti otorinolaringoiatri) è preparata per riconoscere e combattere l’infezione da pyogenes. Inoltre tutti i laboratori sono attrezzati per eseguire le relative indagini batteriologiche( tamponi) ed ematocliniche-sierologiche. Infine la terapia medica, se proposta in tempo, dà ottimi risultati.
Può dunque allontanare la preoccupazione che esprime nella sua lettera. Con cordialità.

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