Mammografia: cosa significa quello che c’è scritto nel referto?

Dottor Marcello Orsi A cura di Marcello Orsi - Dottore specialista in Radiologia Pubblicato il 24/04/2023 Aggiornato il 24/04/2023

I termini scientifici utilizzati nei referti medici spesso hanno un significato poco comprensibile per i non addetti ai lavori. Ma la spiegazione per ogni termine astruso c'è.

Una domanda di: Katy
Ho fatto la prima MAMMOGRAFIA Bilaterale per familiarità per k (carcinoma mammario). Vorrei capire meglio l’esito del referto che riporto qui sotto. Seni fibroghiandolari, discretamente diffusamente addensati nel cui contesto non sono isolabili radiopacità nodulari sospette né microcalcificazioni patologiche. Non distorsioni ghiandolari. Calcificazioni displasiche parareolare supero mediana destra. Normorappresentati capezzoli e profili cutanei. Liberi i prolungamenti ascellari. Bi-Rads 1. Necessita completamento ecografico relativamente all’assenza di precedente iconografia per confronto con negatività, del quale il controllo mammografico consigliato tra 18 mesi circa.

Dottor Marcello Orsi
Dottor Marcello Orsi

Gentile lettrice,
inizio subito col dirle che la sua mammografia non ha evidenziato alcuna alterazione sospetta, quindi in sintesi l’indagine ha dato un risultato tranquillizzante.
Le spiego ora punto per punto quanto è riportato nel referto.
Nella prima parte sono descritte le caratteristiche generali della mammella: il suo è un seno radiopaco con maggior rappresentazione della componente ghiandolare, tipico nella donna giovane e/o magra (seni fibroghiandolari, discretamente diffusamente addensati).
Non si evidenzia alcuna alterazione mammografia preoccupante (non sono isolabili radiopacità nodulari sospette né microcalcificazioni patologiche. Non distorsioni ghiandolari).
Si riconoscono calcificazioni (piccoli depositi di calcio) con caratteristiche non preoccupanti nella mammella destra (calcificazioni displasiche parareolare supero mediana destra).
Non si osservano alterazioni di forma o spessore, o retrazioni, di capezzolo o cute (normo-rappresentati capezzoli e profili cutanei).
Non si osservano tumefazioni patologiche o linfonodi sospetti nelle regione ascellare compresa in esame (liberi i prolungamenti ascellari).
Sintesi finale = esame negativo (cioè appunto senza anomalie sospette).
Poiché si è trattato della sua prima mammografia, il collega radiologo ha chiesto di effettuare anche l’ecografia mammaria per avere una conferma dell’assenza di reperti sospetti.
Nel caso in cui l’ecografia fornisse questa conferma, il prossimo controllo le viene consigliato tra 18 mesi.
La parte in cui sta scritto “necessita completamento ecografico relativamente all’assenza di precedente
iconografia per confronto con negatività …” sta a significare che non ci sono immagini ricavate da indagini precedenti da confrontare con quelle attuali. Il mio consiglio è di effettuare l’ecografia mammaria entro i prossimi 6 mesi e di continuare a sottoporsi alla mammografia a cadenza possibilmente annuale, vista la presenza di familiarità per carcinoma mammario.

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