Salve dottoressa, le scrivo in quanto mi è sorto un dubbio. Sono a 16 settimane di una gravidanza fisiologica partita come gemellare (putroppo il cuoricino dell’altro embrione si è fermato a 8 settimane). A 12 settimane il ginecologo durante l’ecografia ha sospettato si trattasse di una femminuccia cosa che mi ha confermato anche all’ultimo controllo avvenuto pochi giorni fa ( i controlli sono un po’ più frequenti in quanto mi è stata riscontrata una gravidanza a rischio) . Ma dal test del DNA fetale fatto il giorno seguente alla translucenza nucale dal referto risulta in realtà essere un maschietto… fin qui ci può stare, nel senso che maschio o femmina a me importa stia bene, però mi è sorto un dubbio… io presento ancora la camera gestazionale dell’altro embrione che non si è assorbita anzi dall’ultimo controllo è addirittura cresciuta, potrebbe questo influire sul test? È possibile che attraverso il mio sangue circoli anche il dna del piccolino che non ce l’ha fatta? Quindi risulta essere un maschietto anche se dall’eco non presenta i genitali maschili? E se così fosse che il test si è sbagliato, come si stabilisce la veridicità del risultato relativo al corredo genetico basato sui 23 cromosomi?

Sara De Carolis
Cara signora,
la quantità di cellule circolanti nel sangue materno di una gravidanza evolutiva, rispetto ad una gravidanza che si è interrotta, è di gran lunga superiore. Credo inoltre che il laboratorio sia stato informato sulla sua condizione. In merito, pertanto, alla discrepanza tra eco e risultato dell’analisi del Dna fetale, per la determinazione del sesso, è opportuno approfondire. Essendo una “gravidanza a rischio” ci sarà modo nei prossimi controlli di puntualizzare al meglio la situazione, di verificare cioè cosa può essere accaduto. Fermo resta che quando l’ecografista comunica il sesso del bambino significa che lo ha visualizzato. Mi tenga aggiornata, se lo desidera. Con cordialità.
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