Mestruazioni che arrivano ogni 26 giorni e durano tre giorni: è normale?

Dottor Claudio Ivan Brambilla A cura di Dottor Claudio Ivan Brambilla Pubblicato il 05/07/2023 Aggiornato il 28/07/2023

Per convenzione la durata del ciclo mensile è fissata in 28 giorni, anche se le oscillazioni che si rilevano da donna a donna, ritenute assolutamente normali, sono notevoli: di fatto ci sono donne che hanno le mestruazioni ogni 21 giorni e altre ogni 35 senza che questo abbia un significato patologico.

Una domanda di: Giovanna
Ho smesso la pillola da un anno perché voglio rimanere incinta. Le mestruazioni mi durano tre giorni e arrivano ogni 26 giorni: è normale secondo lei? Grazie.
Claudio Ivan Brambilla
Claudio Ivan Brambilla

Gentile Giovanna, innanzi tutto preciso che il termine ciclo mensile definisce il periodo che intercorre tra il primo giorno della mestruazione e il giorno che precede la mestruazione successiva. Nel linguaggio comunque si parla di ciclo (come fa lei) anche per alludere al sanguinamento mensile, che invece più propriamente si chiama mestruazione. Per convenzione la durata del ciclo mensile è fissata in 28 giorni, anche se le oscillazioni che si rilevano da donna a donna, ritenute assolutamente normali, sono notevoli: di fatto ci sono donne che hanno le mestruazioni ogni 21 giorni e altre ogni 35 senza che questo abbia un significato patologico. Per quanto riguarda la durata del flusso sanguigno, se non ci sono problemi deve durare al massimo sette giorni, deve presentarsi almeno dopo 21 giorni dal flusso precedente e non deve dare luogo a una perdita di superiore agli 80 millilitri di sangue che equivale alla necessità di sostituire circa non più di sei assorbenti nell’arco delle 24 ore. L’andamento del ciclo mestruale, nonché la comparsa del flusso sanguigno sono direttamente influenzati dagli estrogeni e dal progesterone che le ovaie, nonché il corpo luteo (è quanto rimane dell’involucro che conteneva l’uovo all’interno dell’ovaio) producono su stimolazione di altri ormoni prodotti dall’ipofisi, che è una ghiandola posta in prossimità di una zona del cervello detta ipotalamo. Più precisamente, l’ipotalamo stimola l’ipofisi a produrre due particolari ormoni, l’FSH o ormone follicolostimolante e l’LH o ormone luteinizzante, la cui funzione è quella di indurre le ovaie a produrre nella prima metà del ciclo gli estrogeni, che hanno il compito di favorire la maturazione dell’ovocita e nella seconda metà del ciclo maggiori quantità di progesterone, l’ormone che ha la funzione sia di rendere le tube più flessibili e quindi più agevoli da percorrere per l’ovocita che le raggiunge per esservi fecondato, sia di indurre l’endometrio, che è il tessuto di rivestimento dell’utero, a ispessirsi e a richiamare a sé grandi quantità di sangue allo scopo di preparare un ambiente favorevole all’annidamento di un eventuale uovo fecondato. Se il concepimento non si verifica, la produzione di progesterone diminuisce notevolmente provocando lo sfaldamento dell’endometrio ispessito, il quale viene espulso, attraverso il flusso mestruale, insieme alla quantità di sangue che si era raccolto in esso in previsione di una gravidanza. Il meccanismo che regola la relazione ipotalamo-ipofisi-ovaie è mediato dagli ormoni stessi: l’ipotalamo stimola infatti l’ipofisi a secernere FSH ed LH allo scopo di indurre le ovaie a produrre estrogeni e progesterone solo se i livelli di questi ormoni sono bassi. Per il resto non mi dice quanti anni ha, comunque sia dopo un anno di tentativi di gravidanza andati a vuoto è opportuno che sia la donna che il suo partner si sottopongano a controlli per escludere che ci sia qualcosa che non va: in prima battura, visita, ecografia pelvica e dosaggi ormonali lei e spermiogramma per lui. In generale, le ricordo di assumere l’acido folico, 400 microgrammi al giorno per tutto il periodo preconcezionale e almeno fino al termine del primo trimestre di gravidanza, salvo diversa indicazione del medico curante: serve a prevenire la spina bifida nel bambino. Con cordialità.

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