Mi aiutate a togliergli il pannolino?

Dottor Leo Venturelli A cura di Leo Venturelli - Dottore specialista in Pediatria Pubblicato il 07/06/2021 Aggiornato il 16/06/2021

Pazienza, perseveranza, leggerezza, disponibilità servono tutte quando arriva il momento di aiutarlo a dire addio al pannolino (anche per la cacca).

Una domanda di: Chiara
Avrei bisogno di essere guidata per insegnare a mio figlio di
quasi tre anni a fare la cacca nel vasino. Ho iniziato a togliergli il
pannolino a metà marzo e adesso abbiamo raggiunto il traguardo che fa la
pipì nel vasino sempre quando lo accompagno, a volte avvisa e altre volte
gli scappa. Sulla cacca invece non avvisa mai e la fa nelle mutandine. Se mi
accorgo che sta per farla e provo a portarlo si rifiuta categoricamente di
andare in bagno, piange molto e mi dice che non deve farla più. Le maestre
dell’asilo mi hanno detto che nell’orario in cui lui fa la cacca hanno
deciso di rimettergli il pannolino così non si mortifica. Ma secondo me si
confonde e in ogni caso non impara. Cosa posso fare per aiutarlo a superare
questo momento?

Leo Venturelli
Leo Venturelli

Bisogna fare dei passi più lunghi per la cacca rispetto alla pipì e in genere ci vogliono anche più pazienza mentre occorre limitare l’aspettativa.
Il motivo è quello per cui alcuni bambini pensano di perdere qualcosa di loro con la evacuazione. A tal punto che vorrebbero tenersi la cacca addosso anche quando scappa o quando è fatta.
Da qui l’idea di coinvolgere il bambino in una sorta di rituale della cacca, dal farla nel pannolone e poi vederla e portarla al water dove viene buttata con l’aiuto dello stesso bambino che partecipa alle procedure. Stessa cosa deve succedere se la cacca riesce ad essere fatta in un vasino. Sarà il piccolo a versarla nel water con buona pace della mamma. Solo se questi passaggi vengono eseguiti con la collaborazione del figlio poi si vedrà di farlo evacuare sul water, usando il riduttore sulla tazza e uno sgabellino sotto i piedi, affinché quando si siede stia comodo e non si senta in equilibrio precario.
Una cosa utile è comunque quella di favorire l’evacuazione giornaliera e possibilmente alla stessa ora dopo un pasto (dovrebbe essere più semplice spingere per via del riflesso gastro colico). Stia tranquilla che le educatrici sanno quello che fanno rimettendogli il pannolino all’ora della cacca, visto oltretutto che con questo sistema ottengono che il bambino evacui senza sforzarsi di trattenere le feci. Invece farlo piangere non è affatto una buona idea come non lo è esercitare troppa pressione affinché impari velocemente. ogni cosa arriva a suo tempo e ogni obiettivo viene raggiunto dal singolo bambino in un personalissimo”giusto momento”. Suo figlio non ha ancora tre anni, siamo ampiamente dentro tempi ragionevoli: impararà, non si preoccupi. Cari saluti.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

Le domande della settimana

IgG e IgM in relazione alla toxoplasmosi: cosa esprimono?

07/07/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

Gli anticorpi IgG positivi segnalano che in passato ci si è ammalate di toxoplasmosi (quindi si è immunizzate), mentre gli anticorpi IgM positivi indicano che tale infezione è in corso (o comunque è stata sviluppata di recente). Se entrambi i tipi risultano negativi vuol dire che non si è immuni.   »

Battito lento nell’embrione: proseguirà la gravidanza?

30/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

Il cuoricino dell'embrione può battere lentamente senza che questo sia per forza un brutto segno. Comunque sia, per sapere se la gravidanza evolverà si deve attendere il trascorrere dei giorni.   »

Sanguinamento per tutto il primo trimestre di gravidanza

30/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

In caso di perdite ematiche che si protraggono per settimane, a giudizio del ginecologo curante può essere opportuno anche effettuare un tampone vaginale per escludere la presenza di microbi. Inoltre, può servire un'integrazione di magnesio, mentre non occorre stare a riposo assoluto.   »

Fai la tua domanda agli specialisti