Mini pillola, allattamento e mestruazioni che non arrivano

Dottor Claudio Ivan Brambilla A cura di Claudio Ivan Brambilla - Dottore specialista in Ginecologia Pubblicato il 31/05/2024 Aggiornato il 31/05/2024

Le pillole a base di solo progestinico possono dare amenorrea o sanguinamento molto scarso senza che questo abbia necessariamente significato dal punto di vista clinico.

Una domanda di: Serena
Salve,
mio figlio ha 13 mesi e l’ho allattato al seno esclusivamente fino all’ottavo mese, ora continuo ad allattarlo anche se l’ho svezzato.
Il mese scorso mi sono venute le prime mestruazioni ma questo mese non sono tornate.
Vero che con l’allattamento possono essere irregolari ma è pure vero che da gennaio prendo la mini pillola (quindi penso dovrebbero essere regolari).
Claudio Ivan Brambilla
Claudio Ivan Brambilla

Cara signora,
mi spiace ma non è che posso aiutarla molto, nel senso che le ragioni di questa amenorrea possono essere numerose. Innanzi tutto va
comunque esclusa una gravidanza con un test. Se il risultato fosse negativo potremmo pensare che l’emorragia da sospensione non si presenti come effetto
collaterale della pillola. Di fatto, i foglietti illustrativi di questi contraccettivi a base di solo progesterone riportano che “nel 20-30% delle donne il
sanguinamento può diventare più frequente, mentre in un altro 20% può risultare meno frequente o del tutto assente”. Tenga presente che una volta
esclusa la gravidanza, o problemi organici come l’obesità, le alterazioni della tiroide, la sindrome dell’ovaio policistico, l’anoressia, la mancanza
del flusso mensile sia quando si assume il contraccettivo ormonale sia in condizioni normali non è mai un segno preoccupante. Ovviamente io non so
nulla della sua condizione di salute generale per cui se ha sintomi particolari oltre all’amenorrea deve consultare il suo medico. Cari saluti.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Passaggio dal nido alla scuola materna un po’ prima del tempo: sì o no?

15/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Luisa Vaselli

L'opportunità di anticipare il passaggio dal nido alla scuola materna va valutata tenendo conto di numerose variabili, tra cui il temperamento del bambino e la sua capacità di adattamento.   »

Problemi al fegato in età adulta: può dipendere dal fatto di essere figli di cugini di primo grado?

13/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Chi nasce sano e diventa grande senza mai manifestare i sintomi di una malattia ereditaria, può escludere con un certo margine di sicurezza che la comparsa di disturbi a carico del fegato dipendano dal fatto di essere figlio di consanguinei.   »

“Piaghetta” del collo dell’utero: può impedire il concepimento?

07/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

Il termine "piaghetta" è improprio perché allude non già a una lesione del collo dell'utero ma alla presenza su di esso del tessuto che abitualmente lo tappezza. Non è di ostacolo al concepimento ma se sanguina diventa opportuno intervenire.   »

Dilatazione di un uretere del feto: cosa si deve fare?

06/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elsa Viora

In caso di dilatazione delle vie urinarie (uretere, pelvi renale) individuata nel feto con l'ecografia, i protocolli suggeriscono di eseguire alcune indagini, tra cui una valutazione accurata di tutta l'anatomia fetale.   »

Bimba di 3 anni e mezzo che preferisce giocare da sola: si deve indagare?

06/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

Una bambina che preferisce giocare da sola può agire secondo il proprio temperamento riservato e riflessivo e non necessariamente perché interessata da un disturbo. L'opportunità di una visita del neuropsichiatra infantile va comunque valutata con l'aiuto del pediatra curante.   »

Fai la tua domanda agli specialisti