Non posso essere incinta, ma ho comunque paura di esserlo

Dottoressa Angela Raimo A cura di Angela Raimo - Dottoressa specialista in Psichiatria Pubblicato il 12/04/2021 Aggiornato il 13/04/2021

Quando lil timore di una gravidanza non ha alcun fondamento eppure conrtinuia a generare ansia può essere opportuno ricorrere all'aiuto di uno psicoterapeuta.

Una domanda di: Altea
Grazie per il servizio offerto. Il 17 settembre ho avuto un
rapporto a rischio con il mio fidanzato (il preservativo si è rotto, il mio
ragazzo ha sentito qualcosa ma effettivamente non sappiamo quando si sia
rotto, quindi terminato con coito alla fine). In farmacia ho chiesto per un
contraccettivo di emergenza, ma poiché dopo 4 giorni mi sarebbe venuto il
ciclo, la farmacista mi ha consigliato di aspettare tre giorni prima di
assumerla. Il ciclo mi è venuto il 20 settembre, quindi mi sono
tranquillizzata. È stato forse più breve e meno abbondante, mi sembrò un po’
strano ecco. Ad ottobre ho perso una persona a me carissima, e alla fine del
mese tardavano (avevo anche pochi sintomi pre ciclo) quindi ripensando al
mestruo di settembre (potevano essere false mestruazioni o ricordi di
ciclo?) ho deciso di fare dei test di gravidanza (molti, dai più sensibili a
meno) e sono risultati negativi. Anche il medico di base mi ha rassicurata.
Quindi mi sono rilassata un poco e il 3 novembre il ciclo mi è arrivato,
normale flusso e abbondante come sempre. Non mi sono tranquillizzata del
tutto perché poi il 2 dicembre ho avuto un ciclo (in anticipo di sei giorni
stavolta) poco abbondante, rosso e breve (2 giorni abbondanti e molti di
spotting marrone, come se fosse vecchio). Quindi ho deciso di fare le beta
su sangue il 7 dicembre, risultate <0, 10 (da 0-5 per donne non incinta)
quindi negative ed il 16 visita ginecologica con ecografia transvaginale. La
ginecologa mi ha tranquillizzato per quanto riguarda l’assenza di
gravidanza, e mi ha confermato che sia utero che ovaie fossero nella norma.
Non contenta sono andata da un secondo ginecologo con molta esperienza il 5
marzo, mi ha diagnosticato ovaie microcistiche e consigliato contraccezione
(dovrei fare dosaggi ormonali per sospetta pcos)… Nonostante ciò non
riesco a stare tranquilla … sono arrivata a pensare che sia una gravidanza
addominale, dato che sento quasi un peso e mi sembra che siano aumentate i
gorgoglìi intestinali (soprattutto la mattina).
Non so se affidarmi ad una psicoterapeuta o fare una ecografia addominale
completa… il mio medico di base ritiene sia una paura infondata… non so
che fare!
Angela Raimo
Angela Raimo

Gentile Altea,
in primo luogo va detto che il ciclo mestruale non è mai identico a se stesso per tutta la durata della vita fertile e che le caratteristiche delle mestruazioni, almeno qualche volta, possono variare da un mese all’altro per cui per prima cosa deve acquisire consapevolezza di questo. Diversamente, ogni eventuale cambiamento non può che trasformarsi in una fonte di stress, visto che lei tende ad attribuirgli significati per lei negativi. Per quanto riguarda il timore di una gravidanza “addominale” sinceramente non comprendo a cosa stia alludendo: le gravidanze per definizione si sviluppano nell’addome, all’interno dell’utero che è un organo situato appunto nell’addome. Venendo alla sua paura principale, che è quella di essere incinta nonostante razionalmente lei sappia benissimo di non esserlo, anche perché se lo fosse ormai sarebbe al settimo mese di gravidanza eventualità che le assicuro non richiede indagini particolari per essere scoperta, vive e si nutre per la presenza di un’angoscia che affonda le sue radici in un luogo che io non posso individuare né, dunque, indicarle perché non so nulla di lei. Il mio consiglio è quello da un lato di verificare con il suo ginecologo la presenza della sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) perché questa condizione, nel momento in cui viene accertata, deve anche essere controllata con attenzione. Dopodiché mi rivolgerei senz’altro a un psicoterapeuta per trovare con il suo aiuto le risorse per gestire l’ansia e superare preoccupazioni che non hanno ragione di sussistere ma sussistendo, al di là di ogni ragionevole riflessione, interferiscono in modo pesante sulla qualità della vita. Cari saluti.

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