Noninvasive Prenatal Testing (NIPT): effettuarlo o no ?

Dottoressa Elisa Valmori A cura di Dottoressa Elisa Valmori Pubblicato il 08/01/2023 Aggiornato il 08/01/2023

In alcuni centri il test di screening che si effettua sul DNA del feto ricercato nel sangue materno (NIPT) non viene proposto a tutte le donne incinte, ma solo ai casi che meritino di effettuare indagini invasive come l'amniocentesi.

Una domanda di: Sara
Spero che possiate aiutarmi perché sono due giorni che ho l’ansia e sono in preda all’indecisione. Mi sono sottoposta alla tecnica di PMA, che fortunatamente è andata bene nonostante sia in una condizione di gravidanza a rischio, per colpa di iperstimolazione ovarica tardiva che sta regredendo e scollamento membrana. Nonostante ciò sono arrivata fortunatamente alla 12esima settimana +2 . Ieri ho fatto la traslucenza nucale, da cui è emerso che, nonostante la tecnica di PMA che aumenta le probabilità di complicanze malformative, il bambino ha un rischio su 7124 di trisomia 21, quindi sono classificata nella sezione ” basso rischio”. Il dottore che ha fatto il Bitest suggerisce a tutti, qualora si volesse indagare su altre probabilità, di fare anche il NIPT, che può portare però anche falsi positivi, con l’unica conseguenza che se dal Nipt emergessero dei valori falsi positivi, l’ unico altro studio sarebbe quello di fare l’amniocentesi, che io non ho intenzione di fare per l’alto rischio di aborto. Pertanto sono paralizzata tra non andarmi a cercare altri problemi (visto già quante me ne sono capitate in questi soli 3 mesi di gravidanza ) accontendandomi di questo calcolo delle probabilità o proseguire con il Nipt, esame il cui risultato mi fa paura per la percentuale di falsi positivi esistente. A una mia amica uscì un falso positivo e dovette fare quindi l’amniocentesi (assumendosi tutti i rischi che ne sarebbero derivati), che fortunatamente smentì tutto. Il dilemma che mi sta turbando è: posso accontentarmi di questo valore aggiunto ed evitare un altro test come il NIPT, il cui risultato mi spaventa, poiché può dare anche falsi positivi? Ringraziandola anticipatamente, e sperando in un suo gentile riscontro, porgo distinti saluti.
Elisa Valmori
Elisa Valmori

Salve cara signora, le rispondo al volo perché mi rincresce che proprio in questi giorni di festa lei sia così in ansia sul da farsi. Vado subito al “sodo” e le dico il mio parere riguardo le indagini di diagnosi prenatale. Un tempo si proponevano le indagini non invasive (test combinato e più recentemente il test del dna fetale) alle pazienti con età minore di 35 anni e quelle invasive (villocentesi e amniocentesi) alle donne oltre i 35 anni di età. Oggi il criterio è cambiato (almeno, dovrebbe!) in quanto si è capito che non è giustificato far correre alla paziente il rischio di perdere una gravidanza se non abbiamo un sospetto fondato che il bimbo in arrivo possa essere portatore della sindrome di Down (tra parentesi, siamo così bravi a parlare di inclusione, rispetto del diverso, solidarietà e pace ma…qui si tratta dei nostri stessi figli che rischiano di fare davvero una brutta fine!). Tenga presente che di solito la paziente rientra nel basso rischio per trisomia 21 se la probabilità risulta minore di 1:1000 mentre si parla di rischio intermedio se la probabilità è compresa tra 1:250 e 1:1000 e alto rischio se la probabilità di avere un feto affetto da trisomia è >1:250. Con la villocentesi si stima che il rischio di provocare l’interruzione della gravidanza sia di 1:150 procedure, con l’amniocentesi questo rischio è stimato in 1:200 procedure. Sembra quindi prudente in prima istanza effettuare le indagini prenatali non invasive e in base all’esito di queste decidere se procedere o meno con quelle invasive. Per quanto riguarda le indagini non invasive, solitamente non viene eseguita soltanto la traslucenza nucale ma il test combinato o bitest che prevede anche il prelievo di sangue materno per dosare la beta-hCG e la PAPP-A, due marcatori che ci aiutano a definire meglio la probabilità non solo di trisomia del cromosoma 21 ma anche 13 e 18. Inoltre, l’ecografia per traslucenza nucale aiuta anche a sospettare la presenza di difetti cardiaci e sindromi genetiche. È quindi un esame molto aspecifico (se alterato, richiede ulteriori controlli per porre diagnosi di malattia) ma se l’ecografia non rileva alterazioni, si può tirare un bel sospiro di sollievo e rallegrarsi perché il sogno di diventare mamma sta diventando realtà. Quanto al NIPT, è comunque un test di screening (quindi non diagnostico, proprio come la traslucenza nucale) però limitato ai cromosomi 21, 13, 18 e a quelli sessuali (X o Y) quindi meno completo del bitest. In alcuni centri non viene proposto a tutte le pazienti, ma solo a quelle con rischio intermedio (ossia compreso tra 1: 250 e 1:1000) per aiutare a capire quali casi meritino di effettuare indagini invasive come l’amniocentesi. Spero di averle risposto e che questa gravidanza proceda per il meglio. Resto a disposizione se desidera, le faccio i miei auguri per un nuovo anno rallegrato dalla gioia di diventare nuovamente mamma.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

 

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Dopo 4 maschietti arriverà la bambina?

16/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Non è assolutamente detto che dopo quattro figli maschi il quinto sarà una femminuccia perchè a ogni gravidanza si ripresentano le stesse probabilità di aver concepito un maschio o una bambina.   »

Placenta bassa in 16^ settimana: si può prendere l’aereo?

08/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Una sospetta inserzione bassa della placenta va confermata con l’ecografia transvaginale a partire dalla 20^ settimana, quindi circa un mese prima di questa data è prematuro diagnosticarla: proprio per questo un viaggio in aereo si può affrontare senza rischi.   »

Dopo tre cesarei si può partorire naturalmente?

08/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Al travaglio di prova dopo un parto cesareo, noto con l'acronimo TOLAC dall'inglese trial of labour after cesarean, possono essere ammesse solo le mamme che abbiano già affrontato l'intervento solo una, massimo due volte.   »

Manovre effettuate durante l’ecografia: possono causare danno al feto?

04/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giovanni Battista Nardelli

Nessuna delle manovre manuali esterne effettuate dal medico per poter svolgere l'ecografia nel migliore dei modi può esporre il feto a rischi.   »

Bimbo di 4 anni con una tosse che non passa nonostante l’antibiotico

02/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

È un'eventualità frequente che i bambini della scuola materna passino più tempo a tossire che il contrario. Posto questo, l’antibiotico andrebbe usato quanto la tosse con catarro persiste per più di un mese senza tendenza alla remissione.  »

Fai la tua domanda agli specialisti