Nonna che svaluta i genitori: che fare?

Dottoressa Angela Raimo A cura di Angela Raimo - Dottoressa specialista in Psichiatria Pubblicato il 18/11/2019 Aggiornato il 03/12/2019

Non si possono tollerare gli atteggiamenti prevaricatori dei nonni (né di altri parenti che si occupano dei bambini): in caso contrario si espongono i figli a vari rischi.

Una domanda di: Barbara
Buongiorno dottoressa, le scrivo per approfondire un dubbio. Mi chiedevo se una comunicazione costantemente negativa da parte di un familiare (nonna) che mia figlia di un anno vede tutti i giorni, può in qualche modo influire sulla sua personalità e attaccamento nei confronti dei genitori anche se sono io ad occuparmi di lei in maniera preponderante. Questo perché la nonna in questione ogni volta che sta con la bambina ha tutto un suo modo di fare e parlare con lei: le parla nell’orecchio quando pensa che io e il papà non sentiamo e le dice frasi del tipo “i tuoi genitori non ti vogliono bene quanto te ne voglio io, non capiscono niente, guarda tua madre come ti veste non capisce nulla, ti capisco solo io”. Alcune volte le dice anche insulti nei nostri confronti (se pensa che non la sentiamo) e in alcuni casi lo fa anche apertamente rivolgendosi alla bambina con frasi che non fanno altro che metterci in cattiva luce. Il più delle volte per cose non vere. Quando noi la ascoltiamo fa lo stesso ma in maniera più soft: “eh vedi lo so è tutta colpa loro non ti fanno dormire, diglielo a tua mamma di darsi una mossa, non capiscono cosa dici, no non sono io che non voglio io te lo darei ma la mamma non vuole”. (Il più delle volte io non ho detto niente). E altre stupidate del genere, ma comunque il livello è sempre questo. A lei farà magari anche ridere, ma a me no perché dopo un po’ è pesante e la bambina di certo non coglie l’ironia. La comunicazione è sempre denigratoria e svalutativa. Ho paura che certe frasi si insinuino nella mente della mia bambina che non ha la capacità di analisi degli adulti, ma che si fida di ciò che le dice la nonna. Ho paura che dubiti del nostro amore, o che possa assumere a sua volta questi atteggiamenti svalutativi nei confronti degli altri. O peggio ancora nei nostri confronti. Insomma ho contemporaneamente paura che le creda e diventi un po’ come lei. Inutile dire quante volte ho affrontato apertamente la questione chiedendo di usare altre modalità comunicative, ma con nessun risultato.. Anzi una volta mi è stato risposto che lei fa quello che vuole. Sono tanto esagerata vero? La ringrazio in anticipo. Cordiali saluti.
Angela Raimo
Angela Raimo

Gentile signora,
quello che lei racconta è un mondo surreale, in cui fa da protagonista la tendenza a pronunciare cattiverie di questa nonna che, a mio avviso, va affrontata con determinazione e invitata a cambiare radicalmente atteggiamento, pena non vedere più la nipotina che lei, la nonna, strumentalizza in modo pericoloso. Il rischio forte è che voi genitori e lei mamma, in particolare, siate svalutati come figure salde di riferimento educativo e affettivo, perdiate dunque il vostro ruolo che la nonna visibilmente vuole occupare con una prepotenza inaccettabile (che non denota certo affetto per la bambina, ma piuttosto una volontà di possesso non sana). Mi scuso se le appaio troppo dura, tuttavia conosco bene i danni che possono derivare dalla confusione che generano comportamenti con quelli della nonna in questione. Durante l’adolescenza, infatti, potrebbe diventare davvero difficile per voi sostenere vostra figlia, guidarla nel modo giusto, riuscire a contenere le eventuali intemperanze e trasgressioni tipiche dell’età, grazie alla fiducia che lei nutre per voi (e che la nonna non permette si sviluppi). Il mio consiglio è di non attendere un minuto di più per intervenire: nessun atteggiamento o battuta infelice (sinceramente non ci trovo nulla di spiritoso in quello che dice, a me disturba solo) devono più essere tollerati, occorre (purtroppo) un fermo aut aut, che va espresso con chiarezza dicendo: cara nonna di nostra figlia, ben venga l’affetto che ti lega a lei, ma d’ora in avanti alla bambina dovrai insegnare il rispetto per i genitori e mostrarti contenta dell’amore che lega noi a lei e lei a noi. Altrimenti con dispiacere ma senza esitazione non vedri più la bambina. Quindi niente più ammiccamenti, segreti, paragoni, affermazioni spiacevoli, scherzi di cattivo gusto”. Aggiungo che è suo dovere ed è dovere di suo marito agire in tal senso: diversamente è possibile che il vostro nucleo famigliare (che è composto da lei, da suo marito e da vostra figlia e di cui la nonna non è parte integrante ma solo figura corollaria) venga destabilizzato, a discapito, in primis, di un armonico sviluppo psicoemotivo della bambina. Tanti cari saluti.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

HPV: si può trasmettere a un bambino facendo il bagno con lui?

17/02/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Francesco De Seta

Si può escludere con sicurezza l'eventualità che il contagio da parte del papilloma virus possa avvenire da adulto a bambino durante il bagno nella stessa vasca.   »

Bimbo di 4 anni che ha spesso raffreddore, tosse e febbre

17/02/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

In età prescolare le infezioni respiratorie ricorrenti sono, per così dire, la normalità. Con il passare degli anni (e l'arrivo della bella stagione) il problema tende a diminuire gradualmente fino a non porsi più.   »

Uovo chiaro o concepimento tardivo?

06/02/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Gaetano Perrini

Solo una seconda ecografia può permettere di appurare se la gravidanza è in evoluzione o no, mentre il solo valore delle beta non basta.   »

Allergia al latte e intolleranza al latte: c’è differenza?

05/02/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Leo Venturelli

L'allergia al latte è la risposta avversa alle proteine in esso contenute ec caratterizzata dalla formazione di anticorpi IgE e, di conseguenza, dal rilascio di istamina. L'intolleranza al latte dipende dalla mancanza (o dal deficit d'azione) dell'enzima che digerisce il lattosio, lo zucchero del latte....  »

Fai la tua domanda agli specialisti