Pancera post parto: sì o no?

Dottor Claudio Ivan Brambilla A cura di Dottor Claudio Ivan Brambilla Pubblicato il 10/03/2023 Aggiornato il 27/03/2023

La pancera (o guaina) da indossare dopo il parto suscita pareri discordanti tra gli specialisti. In linea di massima, in caso di parto naturale non è opportuno metterla, mentre può servire alle neo mamme sottoposte a cesareo.

Una domanda di: Valeria
Caro dottore, partorirò a maggio il mio primo bambino. Purtroppo sono già aumentata di numerosi chili, anche se per fortuna all’inizio della gravidanza ero leggermente sottopeso, quindi sono “partita” in buona forma fisica. Ho una domanda: dopo il parto lei consiglia o no di indossare la pancera per aiutare i muscoli della pancia a recuperare tonicità? Vorrei infatti ritrovare la mia bella pancia piatta di prima della gravidanza. Grazie in anticipo per la risposta, la leggo sempre con grande interesse.
Claudio Ivan Brambilla
Claudio Ivan Brambilla

Gentile Valeria, la pancera che si usa dopo il parto, simile a pantaloncini corti a vita alta (arriva oltre l’ombelico), ha lo scopo di sostenere la muscolatura addominale e viene chiamata anche “guaina post parto”. In realtà, contiene anche i fianchi e i glutei e questa sua peculiarità dal punto di vista estetico è un vantaggio perché di fatto modella la silhouette, mascherando eventuali “rotolini” di adipe. Va detto che, oltre alle guaine, per il dopo parto esistono anche le fasce addominali: sono alte strisce di tessuto elastico (lo stesso più o meno con cui sono realizzate le pancere) dotate di chiusura regolabile, che contengono la pancia e la schiena, lasciando libere i glutei. Detto questo, i pareri circa l’utilità di questi indumenti non sono concordi. Ci sono specialisti che ritengono siano un valido aiuto sia per il recupero della tonicità dei muscoli dell’addome sia, in caso di cesareo, per alleviare il fastidio legato all’incisione prodotta dal bisturi. Negli ultimi anni però trova sempre più consenso l’ipotesi che sia la pancera sia la fascia addominale potrebbero rivelarsi più dannose che utili. I detrattori sostengono che la compressione che giocoforza esercitano sull’addome, fino all’imboccatura bassa dello stomaco, e sulla schiena, soprattutto se troppo intensa, potrebbe interferire negativamente sulla funzionalità della vescica, sulla respirazione, sulla postura e, addirittura, potrebbe indebolire il pavimento pelvico, già messo alla prova dal gravoso impegno imposto dalla gravidanza. Potrebbe, inoltre, favorire la comparsa del reflusso gastro-esofageo specie se già esiste una predisposizione al disturbo. Alla luce di questi potenziali rischi, direi che se il parto è stato spontaneo e senza problemi, non è consigliabile indossare né pancera né fascia. Per ritrovare in fretta la pancia piatta e tonica di prima della gravidanza conviene molto di più dedicarsi, passati i primi 40 giorni successivi al parto, a un’attività fisica dolce, come può essere camminare ogni giorno per almeno 45 minuti. Oltretutto, uscire a passeggio con il bambino, è di grande giovamento anche per il tono dell’umore. Diverso è il caso del parto cesareo: in questa eventualità la pancera o la fascia possono essere di giovamento per riacquistare in fretta una sufficiente mobilità e alleviare il fastidio che, in genere, per un certo periodo si avverte nella zona del basso ventre. Naturalmente è sempre opportuno chiedere il parere del ginecologo curante. Di solito, se dopo il cesareo si decide per la pancera è consigliabile indossarla fin dal giorno successivo. In generale pancera e fascia andrebbero indossate solo per qualche ora di giorno, per esempio quando si esce a camminare o si sbriga qualche faccenda di casa. Infine, al momento dell’acquisto si deve prestare grande attenzione alla taglia: la pancera deve comprimere ragionevolmente, ma non certo provocare un fastidioso senso di costrizione. Da escludere pancere e fasce quelle realizzate con tessuti molto rigidi: il tessuto migliore deve essere modellante, elastico, estensibile senza esercitare troppa forza. Cari saluti.

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