Pap test: si può fare all’inizio della gravidanza?

Dottoressa Elisa Valmori A cura di Elisa Valmori - Dottoressa specialista in Ginecologia Pubblicato il 06/04/2018 Aggiornato il 31/05/2023

Se l'appuntamento con il pap test coincide con l'inizio della gravidanza, è prudente spostarlo al secondo trimestre. Le prime settimane di gestazione sono infatti delicate, perché è proprio ora che vengono gettate le basi per lo sviluppo successivo della placenta.

Una domanda di: Elena
Buongiorno sono alla sesta settimana di gravidanza e mi hanno prenotato il papa test, avendo fatto l’ultimo a luglio 2015, ma ho dei dubbi: posso farlo essendo proprio all’inizio della gravidanza? Grazie per la cortese risposta.

Elisa Valmori
Elisa Valmori

Salve signora, il pap test è un test di screening che serve per prevenire il tumore del collo dell’utero. In teoria, lo screening dovrebbe avere cadenza triennale (ossia 1 volta ogni 3 anni) ma è prassi comune quella di accorciare i tempi di attesa tra un esame e il successivo, per esempio effettuandolo ogni due anni o addirittura annualmente, in occasione della visita ginecologica di controllo (quest’ultima è corretto abbia cadenza annuale!). Siccome il suo ultimo pap test risale al luglio 2015, presumo che fosse risultato negativo come eventuali test precedenti, dico bene? Quindi, in teoria, si potrebbe anche attendere il luglio 2018 per effettuare il prossimo test (con il vantaggio di poterlo eseguire gratuitamente con codice di esenzione D02). Solitamente, in gravidanza si cerca di evitare di eseguirlo nel primo trimestre in quanto è un periodo delicato in cui si mettono le basi per lo sviluppo successivo della placenta e non è raro che si osservino a livello ecografico dei piccoli “distacchi” tra la placenta in via di formazione e la parete uterina che poi si rimarginano. Effettuando il pap test in gravidanza è molto comune provocare un leggero sanguinamento dal collo dell’utero, cosa che potrebbe giustamente allarmare le mamme, per cui si rinvia l’esame almeno al secondo trimestre di gravidanza e si esegue il prelievo dall’interno del collo dell’utero con un cotton-fioc invece che con lo spazzolino apposito che è più “aggressivo” sui tessuti. Spero di esserle stata di aiuto, in bocca al lupo per la sua gravidanza, a disposizione se desidera.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

Le domande della settimana

Allattamento a rischio per condizione aziendale: si ha diritto al 100% della retribuzione?

20/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Paola Bernardi Locatelli

Per l'interdizione post partum per rischi aziendali per legge è dovuta solo l'indennità di maternità INPS (80% della retribuzione media giornaliera) ma l'eventuale integrazione al 100% dal datore di lavoro può essere prevista dal CCNL o dalla contrattazione aziendale.  »

Minaccia d’aborto: può essere colpa dell’allattamento?

20/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

In gravidanza, continuare ad allattare il primo bambino non causa direttamente contrazioni dell'utero ma è impegnativo dal punto di vista psico-fisico. Ridurre le poppate giornaliere, quando sono numerose come quelle offerte a un neonato, è una buona idea soprattutto se il primo figlio ha già 15 mesi...  »

Bimba di tre anni con otiti ricorrenti: perché?

06/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

A volte è la particolare conformazione delle tube di Eustachio (i tubicini che collegano l'orecchio al naso) a favorire la ricorrenza delle otiti, tuttavia con la crescita tutto si risolve.   »

Fai la tua domanda agli specialisti