Paroxetina durante la ricerca della gravidanza

Dottor Antonio Clavenna A cura di Dottor Antonio Clavenna Pubblicato il 05/03/2024 Aggiornato il 05/03/2024

Qualsiasi valutazione sulla terapia con psicofarmaci da seguire nel periodo preconcezionale e in gravidanza spetta allo psichiatra curante in accordo con il ginecologo.

Una domanda di: Natalia
Salve purtroppo per un brutto attacco di panico assumo dropaxin 10 gocce, sono in cerca del secondo figlio, vorrei sapere se portano rischi queste gocce al feto o dovrei sospendere?

Antonio Clavenna
Antonio Clavenna

Gentile Natalia,
gli studi sulla sicurezza d’uso in gravidanza della paroxetina (Dropaxin) non sono giunti a risultati conclusivi. Alcuni studi hanno osservato un aumento del rischio di malformazioni, in particolare di difetti cardiaci, non confermato però da altre analisi. In ogni caso, si stima che la probabilità di anomalie cardiache in seguito all’uso di paroxetina in gravidanza sia al massimo il 2%, poco superiore alla frequenza (1%) con cui sono osservate nei neonati, indipendentemente dall’esposizione in gravidanza a farmaci. Si tratterebbe, quindi, di un piccolissimo aumento di rischio. Se assunti nella seconda metà della gravidanza, gli antidepressivi come la paroxetina potrebbero aumentare il rischio di ipertensione polmonare persistente nel neonato. Anche in questo caso si tratta di risultati non conclusivi e di un rischio molto basso (la frequenza con cui compare questa malattia è di 2-3 casi ogni 1000 neonati). Occorre considerare che anche i disturbi d’ansia, se non adeguatamente trattati, possono avere una ricaduta negativa sulla gravidanza e che in alcuni casi, gli eventuali rischi dovuti ai farmaci antidepressivi sono minori dei benefici per il benessere della mamma e del feto.
Qualsiasi valutazione sulla terapia deve essere, comunque, fatta dal medico curante e dal ginecologo. Cordiali saluti.

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