Paroxetina: si può assumere mentre si cerca una gravidanza?

Dottoressa Elisa Valmori A cura di Elisa Valmori - Dottoressa specialista in Ginecologia Pubblicato il 19/02/2025 Aggiornato il 19/02/2025

La paroxetina è farmaco di scelta sia in gravidanza sia in allattamento, quindi si può assumere anche nel periodo preconcezionale.

Una domanda di: Michela
Dovendo iniziare cura per attacchi di panico con paroxetina 10 mg, posso cercare una gravidanza? O esiste un farmaco migliore in vista
della gravidanza?
Grazie.

Elisa Valmori
Elisa Valmori

Salve signora, come ginecologa le dovrei rispondere di sottoporre al Curante psichiatra il suo quesito, ma non resisto a darle il mio parere in quanto capita che i colleghi psichiatri siano restii a concedere gli psicofarmaci in gravidanza, mettendo a volte in crisi le aspiranti mamme con affermazioni quali “o ti curi oppure sospendi tutto se desideri diventare mamma”.
Personalmente sono convinta che la gravidanza sia un momento molto delicato per noi donne e che sia prudente continuare ad assumere i farmaci che evitano la depressione o gli attacchi di panico sia nella ricerca che durante la gravidanza stessa. Semmai dopo il parto, certamente non prima, ci si può porre l’obiettivo di sospendere tutto.
D’altro canto, è anche vero che l’esperienza della maternità può essere una specie di rivoluzione per noi donne, rimescolando le priorità della vita e aiutandoci quindi a vedere il mondo con occhi nuovi: quelli dei nostri figli.
Quanto alla paroxetina, è farmaco di scelta sia in gravidanza che in allattamento. Tuttavia, occorre tener presente che un dosaggio di soli 10 mg/die potrebbe risultare insufficiente in gravidanza. La buona notizia è che durante i nove mesi di attesa, il dosaggio consentito di Paroxetina è compreso tra 20 e 40 mg/die. Inoltre, se assunta la sera prima di dormire, aiuta a favorire il sonno, altro tasto delicato durante la gravidanza.
Le ricordo di assumere acido folico (nel suo caso, Folina una compressa al giorno da 5 milligrammi) dall’inizio della ricerca della gravidanza e almeno per tutto il primo trimestre della stessa. Se possibile, meglio assumerlo lontano da tè e latticini.
Spero di averle risposto, per quanto molto sinteticamente, rimango a disposizione se desidera, cordialmente.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

Le domande della settimana

Ridatazione della gravidanza: c’è da preoccuparsi?

11/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

Non c'è nulla di cui preoccuparsi quando la gravidanza viene ridatata, specialmente se la differenza tra l'epoca calcolata in base alla data dell'ultima mestruazione e le misure rilevate dall'ecografia è di appena una settimana.   »

Mestruazioni in ritardo ma il test di gravidanza è negativo: cosa può essere?

10/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Gaetano Perrini

L'elenco delle possibili cause di amenorrea o, comunque, di irregolarità mestruale è molto nutrito e non è possibile, in assenza di informazioni precise, ipotizzare quale possa essere nel singolo caso. Quello che serve è effettuare determinati controlli affidandosi al proprio ginecologo.   »

Depressione post parto: che fare?

03/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

A fronte di una diagnosi di depressione post parto è irrinunciabile intraprendere cure mirate, che consistono nella psicoterapia associata all'assunzione di farmaci ad hoc. Spetta comunque al medico pianificare la strategia più adatta al caso.   »

Pianto e tosse durante la poppata: cosa può essere?

03/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Roberta Levi

Le possibili cause che possono indurre il bambino a scoppiare a piangere e a tossire mentre viene allattato sono numerose: se l'episodio si ripete è necessario un controllo dal pediatra curante.   »

Fai la tua domanda agli specialisti