Paura di aver contratto la toxoplasmosi

Dottor Gaetano Perrini A cura di Gaetano Perrini - Dottore specialista in Ginecologia Pubblicato il 04/05/2021 Aggiornato il 01/05/2023

In gravidanza, in seguito a comportamenti che possono aver esposto al rischio di aver contratto la toxoplasmosi è opportuno effettuare lo specifico esame del sangue per escludere che il contagio sia avvenuto.

Una domanda di: Cristina
Sono nella 30 settimana di gravidanza, e non ho mai avuto la toxo
ieri a un compleanno c’erano antipasti serviti da un agriturismo.
Nello stesso piatto c’erano salumi e le altre cose.
Io ho mangiato la ricottina e le verdure grigliate.
Mi chiedevo, ma i salumi nello stesso piatto sono stati un rischio?
Ad esempio se avessero urtato la ricotta o le verdure?
Grazie anticipatamente.

Dottor Gaetano Perrini
Dottor Gaetano Perrini

Buongiorno signora, l’argomento da lei trattato è molto comune nel corso di una gravidanza. Non aver contratto in fase pre gravidica la toxoplasmosi la espone a un potenziale rischio.
Come è noto questo rischio si riduce mangiando cibi cotti, ovvero non consumando le carni crude e gli insaccati, lavando con cura gli alimenti crudi utilizzando Amuchina, evitando di mettere le mani direttamente nella terra che potrebbe contenere il toxoplasma, e non avendo alcun contatto con gli escrementi dei gatti (cassettine), il cui intestino è considerato serbatoio naturale della malattia. Questo comunque vale soprattutto per i gatti randagi molto meno per i gatti di casa alimentati con cibi sicuri e con a disposizione una lettiera cambiata spesso. L’infezione può riguardare tutto il periodo della gravidanza con delle difficoltà nelle prime settimane per una corretta diagnosi in relazione ad una possibile infezione peripreconcezionale e nell’avere la certezza che tale infezione sia effettivamente antecedente il concepimento.
In linea di principio se viene fatta precocemente la diagnosi (attraverso l’esame del sangue noto come “toxo test”) è necessario iniziare una terapia antibiotica specifica (rovamicina).
Nel suo caso la possibilità che quanto lei ha mangiato fosse contaminato dal contatto di una fetta di salume è a mia avviso remota tuttavia le suggerisco di effettuare la titolazione degli anticorpi a distanza di circa 2/3 settimane dall’evento (dopo una ventina di giorni sarebbe l’ideale) e qualora risultasse la presenza di anticorpi IgM (che sono i primi a essere prodotti, subito dopo il contatto con il microorganismo) di consultare subito un centro di riferimento per le malattie infettive in gravidanza attivo nella sua zona, iniziando eventualmente la terapia con l’antibiotico specifico. Sperando di esserle stato utile, la saluto con cordialità.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

Le domande della settimana

Battito lento nell’embrione: proseguirà la gravidanza?

30/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

Il cuoricino dell'embrione può battere lentamente senza che questo sia per forza un brutto segno. Comunque sia, per sapere se la gravidanza evolverà si deve attendere il trascorrere dei giorni.   »

Sanguinamento per tutto il primo trimestre di gravidanza

30/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

In caso di perdite ematiche che si protraggono per settimane, a giudizio del ginecologo curante può essere opportuno anche effettuare un tampone vaginale per escludere la presenza di microbi. Inoltre, può servire un'integrazione di magnesio, mentre non occorre stare a riposo assoluto.   »

Contraccezione: si deve usare a 50 anni?

23/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professoressa Eleonora Porcu

Dare inizio a una gravidanza in prossimità della menopausa è altamente improbabile, tuttavia in medicina non si può dire "mai" in maniera assoluta, quindi l'uso del profilattico anche a 50 anni (con mestruazioni ancora regolari) è consigliabile.   »

Prosciutto cotto in gravidanza: espone al rischio di toxoplasmosi?

23/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

Il prosciutto cotto è un salume consentito in gravidanza perché, appunto, come dice il suo nome, è cotto. Meglio comunque quando si ha il dubbio che un alimento sia pericoloso trovare la risposta prima di assumerlo perché dopo può essere tardi.   »

Fai la tua domanda agli specialisti