Paura in vista del quarto cesareo

Dottor Claudio Ivan Brambilla A cura di Dottor Claudio Ivan Brambilla Pubblicato il 18/05/2021 Aggiornato il 02/08/2023

Un chirurgo esperto è in grado di fronteggiare eventuali inconvenienti dovessero presentarsi durante l'intervento e questa certezza deve rassicurare.

Una domanda di: Romina
Vorrei un po’ di conforto dato che il 19 devo fare il mio 4° cesareo: ho 34 anni e la gravidanza fortunatamente è andata bene, ho solo tanta paura per l’intervento.
Claudio Ivan Brambilla
Claudio Ivan Brambilla

Gentile signora, è normale avere paura e sentirsi in ansia alla vigilia di un intervento chirurgico: capita tutti, ma proprio a tutti, quindi comprendo perfettamente il suo stato d’animo. In più, le informazioni che si trovano nel Web e che non sempre sono del tutto corrette o, comunque, sono approsimative non aiutano certo a stare tranquilli. Alla voce taglio cesareo si leggono affermazioni che possono suscitare allarme per non dire terrore perché generalizzano, mentre ogni gravidanza e ogni parto (incluso il cesareo) costituiscono una storia a sé. Lei ha già eseguito 3 tagli cesarei (ed i colleghi avranno ben valutato i motivi di tali scelte), e, anche se oggi non pochi colleghi sottolineano la possibilità di partorire per via vaginale dopo 2 cesarei, non esistono studi in merito alla possibilità di partorire per via vaginale dopo 3 tagli cesarei, quindi la sua scelta è obbligata. Tenga presente che le complicanze possibili sono solo di poco più elevate rispetto a un primo cesareo, ma ben controllabili da un chirurgo esperto. L’intervento è finalizzato, come sempre, a garantire la salute sua e del suo bambino e questo il chirrgo lo ha ben chiaro nella sua mente che guida le sue mani. L’intervento durerà forse un pochino di più perché chi la opererà, sapendo dei precedenti cesarei, avrà una accortezza chirurgica maniacale, sarà se possibile ancor più attento e puntiglioso, ma questo ovviamente è un vantaggio. Non abbia timore, cara signora, pensi che a breve avrà tra le braccia il suo bambino nuovo, suo figlio! Mi sento di confidarle una cosa: nel corso della mia vita professionale, proprio a me, fautare e sostenitore del parto vaginale, è accaduto di dover effettuare sette (sette!) cesarei alla moglie di un rabbino. Ora quella signora vive in Israele con i suoi bambini e il suo utero. Mi creda, non c’è da preoccuparsi. E le raccomando mi faccia sapere come è andata e come ha chiamato il suo piccino (o piccina?). Tanti cari saluti.

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