Pavimento pelvico danneggiato dal parto: si può risolvere la situazione?

A cura di Augusto Enrico Semprini - Professore specialista in Ginecologia Pubblicato il 16/12/2024 Aggiornato il 16/12/2024

Nella maggior parte dei casi vi è un recupero funzionale pressoché totale del pavimento pelvico, quasi che la natura abbia previsto gli inconvenienti di una nascita vaginale sempre impegnativa per mamma e bambino.

Una domanda di: Eleonora
Durante il mio parto fatto con induzione farmacologica, utilizzando anche ventosa e manovra di Kristeller, ho avuto una lacerazione di terzo grado A.
Vorrei sapere se potrò mai avere una ripresa totale, se e quale percorso dovrei fare per riprendermi.
Vorrei anche onestamente capire se tutto questo poteva essere evitato, se è così grave o se potrò mai riabilitare il pavimento pelvico.
Vi ringrazio molto, cordiali saluti.
Augusto Enrico Semprini
Augusto Enrico Semprini

Cara Eleonora,
non mi comunica neppure la sua età che influisce molto sulla capacità del recupero funzionale dei tessuti pelvici e vulvo-vaginali lesionati da un parto operativo
Per il 90% vi è un recupero funzionale pressoché totale quasi che la natura abbia previsto gli inconvenienti di una nascita vaginale sempre difficoltosa per mamma e bambino.
Completata la sua carriera riproduttiva si valuterà se è necessario un intervento correttivo che riporti l’anatomia del pavimento pelvico a condizioni di normalità funzionale ed estetica.
Quindi mi sembra vi sia buono spazio per una visione positiva e credo che il tempo mi darà ragione.
Un saluto cordiale.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Passaggio dal nido alla scuola materna un po’ prima del tempo: sì o no?

15/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Luisa Vaselli

L'opportunità di anticipare il passaggio dal nido alla scuola materna va valutata tenendo conto di numerose variabili, tra cui il temperamento del bambino e la sua capacità di adattamento.   »

Problemi al fegato in età adulta: può dipendere dal fatto di essere figli di cugini di primo grado?

13/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Chi nasce sano e diventa grande senza mai manifestare i sintomi di una malattia ereditaria, può escludere con un certo margine di sicurezza che la comparsa di disturbi a carico del fegato dipendano dal fatto di essere figlio di consanguinei.   »

“Piaghetta” del collo dell’utero: può impedire il concepimento?

07/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

Il termine "piaghetta" è improprio perché allude non già a una lesione del collo dell'utero ma alla presenza su di esso del tessuto che abitualmente lo tappezza. Non è di ostacolo al concepimento ma se sanguina diventa opportuno intervenire.   »

Dilatazione di un uretere del feto: cosa si deve fare?

06/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elsa Viora

In caso di dilatazione delle vie urinarie (uretere, pelvi renale) individuata nel feto con l'ecografia, i protocolli suggeriscono di eseguire alcune indagini, tra cui una valutazione accurata di tutta l'anatomia fetale.   »

Bimba di 3 anni e mezzo che preferisce giocare da sola: si deve indagare?

06/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

Una bambina che preferisce giocare da sola può agire secondo il proprio temperamento riservato e riflessivo e non necessariamente perché interessata da un disturbo. L'opportunità di una visita del neuropsichiatra infantile va comunque valutata con l'aiuto del pediatra curante.   »

Fai la tua domanda agli specialisti