Piccolissimo con respiro rumoroso

Dottor Leo Venturelli A cura di Leo Venturelli - Dottore specialista in Pediatria Pubblicato il 18/12/2017 Aggiornato il 25/08/2022

I lavaggi nasali sono un buon rimedio anche in caso di respiro rumoroso del lattante (oltre che per alleviare i sintomi del raffreddore).

Una domanda di: Claudia
Salve, sono la mamma di un bimbo di 48 giorni che da un paio di notti respira in maniera rumorosa e stanotte, per la prima volta, ha avuto difficoltà a mangiare. Non è evidente del muco, solo questo rumore come se il nasino fosse chiuso ma secco, cosa posso usare per liberarlo?
Leo Venturelli
Leo Venturelli

Cara mamma, il rimedio migliore è rappresentato dai lavaggi nasali con soluzione fisiologica. Può usare le fialette già pronte per l’applicazione o la soluzione fisiologica in bocce di vetro (si trova in farmacia), che si utilizza con una siringa senza ago (l’ago serve solo per aspirare la soluzione dalla boccia). II bambino va sdraiato sul fasciatoio di lato, la testina va tenuta ferma con una mano, con l’altra si deve appoggiare la fialetta di plastica o la siringa senza ago poco più in là dell’ingresso del naso, quindi si deve premere con decisione affinché la soluzione fisiologica esca con una certa forza. Il bambino a questo punto va sollevato in modo che la soluzione defluisca agevolmente dal naso, quindi si deve ripetere dall’altro lato. In alternativa, si può usare la doccetta nasale, da collegare all’apparecchio dell’aerosol, che eroga in pochissimo tempo dai 5 ai 10 ml di soluzione fisiologica. Esiste inoltre in commercio un erogatore meccanico a cui si attacca la siringa senza ago: serve a spruzzare nel naso del bambino la soluzione nebulizzata (che può essere meglio accettata). I lavaggi nasali andrebbero fatti almeno tre volte al giorno. Cari saluti.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Mamma e papà Rh negativo: in gravidanza e dopo il parto si deve fare lo stesso la profilassi?

20/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Se entrambi i genitori sono Rh negativo non ha alcun senso che alla donna venga effettuata la profilassi contro il fattore Rh positivo, viso che il figlio sarà con certezza Rh negativo.   »

Autismo: c’è un’indagine che può accertarlo con sicurezza in gravidanza?

20/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Giorgio Rossi

Come e più di altre anomalie del neurosviluppo, i disturbi dello spettro autistico sono legati a molteplici "errori" genetici. Alcune ricerche hanno indicato più di 1000 geni potenzialmente coinvolti: la complessità del problema non consente di accertarlo con sicurezza durante la gravidanza.   »

Problemi al fegato in età adulta: può dipendere dal fatto di essere figli di cugini di primo grado?

13/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Chi nasce sano e diventa grande senza mai manifestare i sintomi di una malattia ereditaria, può escludere con un certo margine di sicurezza che la comparsa di disturbi a carico del fegato dipendano dal fatto di essere figlio di consanguinei.   »

Dilatazione di un uretere del feto: cosa si deve fare?

06/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elsa Viora

In caso di dilatazione delle vie urinarie (uretere, pelvi renale) individuata nel feto con l'ecografia, i protocolli suggeriscono di eseguire alcune indagini, tra cui una valutazione accurata di tutta l'anatomia fetale.   »

Bimba di 3 anni e mezzo che preferisce giocare da sola: si deve indagare?

06/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

Una bambina che preferisce giocare da sola può agire secondo il proprio temperamento riservato e riflessivo e non necessariamente perché interessata da un disturbo. L'opportunità di una visita del neuropsichiatra infantile va comunque valutata con l'aiuto del pediatra curante.   »

Fai la tua domanda agli specialisti