Problemi di evacuazione

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 30/01/2018 Aggiornato il 18/11/2019

Il macrogol è un ottimo aiuto per aiutare il bambino a scaricarsi con regolarità.

Una domanda di: Sandra
Sono la mamma di Emma, 3 anni, e con un’altra bimba in arrivo tra circa un mese. Da qualche settimana abbiamo un problema che cercherò di spiegare nel modo più esauriente possibile. Premetto che Emma non usa più il pannolino per la pipì dall’estate scorsa nemmeno di notte, mentre ha sempre chiesto il pannolino per fare la cacca che noi le abbiamo sempre dato, cercando comunque di provare a farle fare anche questi bisogni nel vasino o nel water, ma sempre senza essere troppo insistenti.

Tutto è iniziato dopo le vacanze di Natale, passate per Emma con la scarlattina, quindi con la conseguente assunzione di antibiotici e fermenti lattici per farla passare. Dopo questo periodo ha lamentato difficoltà nell’evacuare; in particolare mercoledì 17/1 ci ha provato e non ci è riuscita, lamentando dolore nell’evacuazione non avvenuta e conseguente paura perché non ha visto il “prodotto” del suo sforzo.

Il mattino dopo, con un altro tentativo è riuscita ad evacuare due grosse palline di cacca e stava decisamente meglio, oltre che esserne felice. Il tutto sembra finire lì, solo che da quel momento ha avuto paura di farla e, nonostante i nostri tentativi di fargliela fare, ha iniziato a trattenerla visibilmente. Siamo riusciti, con molta fatica, a farle fare qualche altra piccola pallina lunedì 22/1 mattina ma si vedeva che stava visibilmente trattenendo altro, quindi sono andata in farmacia e mi sono fatta dare uno sciroppo per aiutare a tenere la cacca morbida (nutra junior regulas).

Lunedì pomeriggio durante il riposino,l’ha fatta sulle mutandine, altre palline molto dure. Qui ha preso una paura infinita, si è svegliata piangendo e anche solo pulirla è stato un disastro. Ho cercato di consolarla e insieme abbiamo buttato la cacca nel water, dopo averla salutata, come abbiamo sempre fatto, e pian piano si è calmata. Anche in questo caso ho cercato di farle capire che non era successo niente di grave e, anzi, ho approfittato nel farle presente che la cacca esce da sola anche se la si cerca di trattenere.

Da questo momento in poi, però, è stato il disastro: mercoledì 24/1, tra l’altro si è pure presa l’influenza e quindi ha smesso di mangiare e, soprattutto, ha iniziato a bere poco. La sera ho iniziato a preoccuparmi perché ancora non evacuava e si vedeva che stava visibilmente male per questo motivo. Il mattino dopo, invece, era molto tranquilla e non lamentava nessun bisogno di farla: al pomeriggio, sono andata dalla pediatra che mi ha dato delle bustine (Onligol) per aiutare a tenere le feci morbide, che ho subito dato a Emma.

Giovedì aveva la febbre e sembrava comunque stesse bene, non lamentava dolori di nessun genere, ma io comunque ero preoccupata perché era da lunedì che non la faceva. Ho lasciato passare anche questa giornata dato che non aveva avuto fastidi, ma venerdì ho iniziato a chiamare la pediatra perché secondo me era troppo che non la faceva; lei mi ha detto di farle delle perette di melilax. Dopo avergliene fatte 2, ancora non si era risolto assolutamente nulla e la bimba era visibilmente traumatizzata da ciò che aveva subito.

Dopo aver fatto l’ennesima chiamata alla pediatra, mi dice di aspettare fino al giorno successivo e fargliene altre due. Sabato 27/1, quindi, ne abbiamo fatte altre due che non hanno avuto nessun esito se non quello di traumatizzare ulteriormente la piccola che, tra l’altro, aveva di nuovo la febbre. Così abbiamo chiamato la guardia pediatrica che ci ha detto di farle immediatamente un clistere per adulti da 100 ml. Dopo quest’ennesimo trauma, la bimba fortunatamente ha evacuato 4-5 palle durissime grandi quanto una pallina da ping pong; per poter fargliele espellere sono comunque salita molto con il clistere perché l’ostruzione era molto in alto.

Sabato, complice la febbre e il forte trauma subito, non ha mangiato praticamente nulla e ha dormito quasi tutto il giorno. Fortunatamente siamo arrivati a domenica 28/1 (ieri) in cui la bambina era completamente sfebbrata e “come nuova”, è ritornata la Emma di sempre. Ha ricominciato a mangiare ma comunque poco, in compenso da metà settimana scorsa ha ripreso a bere regolarmente. Ora oggi è lunedì e sta bene, finora non ha mai lamentato bisogni di evacuare per cui stiamo aspettando…Da giovedì assume Onligol per tenere le feci morbide e continuo a darle anche 2 cucchiaini al giorno di Nutra Junior regulas da lunedì scorso.

Ora volevo capire, quanto devo aspettare per preoccuparmi di nuovo nel caso non dovesse farla ancora e vorrei capire se il suo non lamentare bisogni di evacuare sia normale, dovuto al fatto che è vuota e non ha mangiato molto in questi due giorni, oppure se ci dovesse essere ancora ostruzione che non si è eliminata con il clistere di sabato…Inoltre volevo sapere se non vedo nulla, mi consigliate di fare di nuovo un clistere martedì?

Tenendo conto che la bimba è visibilmente traumatizzata da tutto ciò, quanto adesso psicologicamente il tutto può incidere nella sua testa e quanto ci vorrà per farle riacquistare fiducia nell’evacuare? Io sono molto preoccupata anche a livello psicologico, e non vorrei fosse legato al fatto che la bimba senta anche l’arrivo della futura sorellina…

Confidando in un vostro aiuto, porgo i miei più cordiali saluti.

Leo Venturelli
Leo Venturelli

Cara mamma, prima di tutto la ringrazio per la descrizione dettagliata che mi ha fornito e che mi ha permesso di comprendere bene la situazione. Direi di aspettare gli effetti del macrogol (Onigol) che, vedrà, non tarderanno ad arrivare. In casi come questo è importante infatti risolvere il problema della consistenza dura delle feci, che di fatto si pone come un grosso ostacolo all’evacuazione. Quando le feci diventeranno soffici, la sua bambina ricomincerà a scaricarsi con regolarità. Almeno per il momento, non effettuerei invece altri clisteri, in quanto a questo rimedio si dovrebbe ricorrere solo quando diventa necessario sbloccare la situazione. Per favorire l’attività intestinale, per qualche settimana sostituisca la frutta cruda con quella cotta (le pere vanno benissimo). Può dare le banane, a patto che siano molto mature. Per quanto riguarda la sua preoccupazione per l’aspetto psicologico, tenga presente che il modo migliore per superare i periodi critici è quello di sdrammatizzare, di non mostrarsi in ansia per quello che è capitato. Diversamente i timori della bambina tenderanno a ingigantirsi. Mi tenga aggiornato. Cari saluti.

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