Quando iniziare a dare il pesce a bambina di 9 mesi

Dottoressa Alessia Bertocchini A cura di Alessia Bertocchini - Dottoressa specialista in Pediatria Pubblicato il 20/04/2012 Aggiornato il 09/04/2025

Risponde: Dottoressa Alessia Bertocchini

Una domanda di: sofiamaria
Salve dottoressa, sono una mamma di una bimba di 9 mesi! Volevo chiederle se posso già iniziare a darle il pesce! A lei piacciono tutte le pappe, però mi rifiuta il latte nel biberon; ho provato a darglielo con la tazzina, ma non lo vuole, sembra che le venga la nausea! È normale che non lo voglia bere?
Un’altra cosa: ha il singhiozzo ogni volta che non fa il ruttino, dopo mangiato! È normale? La pediatra dice di sì. Ho paura che le dia fastidio allo stomaco? La ringrazio! Maria (ferrara)

Dottoressa Alessia Bertocchini
Dottoressa Alessia Bertocchini

Salve sig.ra Maria,
Suddivido in punti la sua domanda.
Per quanto riguarda il pesce, è un alimento molto prezioso nella dieta del bambino e non deve mai mancare. È importante perché è ricco di acidi grassi cosiddetti polinsaturi, essenziali, in particolare Omega-3, vitamine (vitamina A, B2, B3, B6, B12, D, K), sali minerali (iodio, selenio, fluoro, zinco e fosforo). È bene cominciare ad offrirlo al piccolo dal 7°-8° mese (perché cibo allergizzante, più tardi se il bambino è allergico o con forte familiarità), 2-3 volte la settimana. All’inizio, scegliere le varietà magre, come la sogliola, la platessa, il merluzzo, il nasello, la cernia, il dentice. Dal 10° mese si può passare all’orata e al branzino e dopo l’anno a pesci più grassi come tonno e salmone. Per i crostacei (gamberi, granchi, aragoste, scampi ecc.) e i molluschi (calamari, cozze, seppie, vongole ecc), invece, è bene aspettare che il piccolo abbia compiuto i due anni in quanto queste varietà sono fortemente allergizzanti.
Poi, almeno fino ai due anni del piccolo, è bene proporlo lesso o cotto al vapore, in quanto così risulta ancora più morbido, leggero e quindi digeribile, fresco o surgelato (attenzione alle lische), al settimo-ottavo mese come liofilizzato prima e omogenizzato dopo, nella pappa.
Per quanto riguarda l’uso del biberon e la somministrazione del latte artificiale mi mancano alcuni dati per poter rispondere, ad esempio sapere per quanto tempo ha allattato suo figlio al seno. Di solito i bambini allattati a lungo al seno rifiutano il biberon. Suo figlio potrebbe invece rifiutare il latte e non il biberon (beve acqua dal biberon?). Se il rifiuto è del latte sarebbe utile capire se lo ha assunto sempre in modo regolare nei mesi antecedenti, se è cresciuto in modo regolare, se il piccolo presenta o ha presentato disturbi digestivi o altri disturbi fisici e se la situazione è cambiata solo da poco (ha cambiato latte?) oppure se è stata ipotizzata dal pediatra curante anche un’eventuale intolleranza al latte vaccino. Come vede sono molte le situazioni e senza elementi non è possibile rispondere in modo appropriato.
Per quanto riguarda il singhiozzo nel lattante è frequente, non è espressione di patologia. Mi trova d’accordo con la sua curante. Quasi tutti i bambini dopo pochi secondi o minuti dalla fine della poppata fanno il classico ruttino perché durante la suzione, specie se è vigorosa, ingurgitano una notevole quantità d’aria. Se un bambino mangia correttamente, senza introdurre molta aria, può anche non farlo. Se il singhiozzo compare spesso è dovuto a contrazioni involontarie ritmiche del diaframma, nel neonato e nel lattante è frequente e fisiologico. Il singhiozzo nel neonato lattante è causato dalla immaturità del sistema di coordinamento dei riflessi dell’apparato gastrointestinale, quindi è normale all’età del suo bambino. Tra le altre cause del singhiozzo nei neonati anche il rigurgito/reflusso gastroesofageo, gli improvvisi sbalzi di temperatura e anche un’ingestione d’aria (che avviene ad esempio quando il piccolo beve il latte). Comunque tende a scomparire con la crescita del bambino a prescindere da tutte le cause scatenati che ho riportato. Quindi è consigliato consultare il pediatra solo se il singhiozzo si presenta particolarmente frequente e superati almeno i 18 mesi di età del bambino, quando cioè si presuppone una crescita tale da escludere questo fattore come causa del singhiozzo.
Se  ripensa alle ultime settimane della sua gravidanza, si ricorderà del suo piccolo con il singhiozzo… Buona crescita!

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

Sullo stesso argomento

Reflusso silente in un bimbo di tre mesi: non ci sono cure?

26/11/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Leo Venturelli

Esistono farmaci che possono controllare il reflusso silente (e che devono essere prescritti dal pediatra) tuttavia, a prescindere dalle medicine, osservare alcuni accorgimenti specifici di fatto può essere di aiuto.   »

Singhiozzo frequente in un bimbo di 20 mesi

18/03/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Leo Venturelli

Far mangiare il bambino lentamente e serenamente e la strategia migliiore per evitare che gli venga il singhiozzo.  »

Piccolissima con singhiozzo e movimenti strani degli occhi

29/01/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Leo Venturelli

Molti movimenti dei neonati dipendono da una reattività spontanea dei muscoli e quindi non sono significativi dal punto di vista clinico. Se però derogano da quella che è considerata la normalità, occorre sottoporli all'attenzione del pediatra curante.   »

Singhiozzo frequente in una bimba di 9 mesi

21/03/2019 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Alessia Bertocchini

Il singhiozzo a volte appartiene alla rosa dei sintomi che caratterizzano il "reflusso gastroesofageo del lattante", manifestazione innocua a patto che non si associ ad altri disturbi.   »

Neonato: risate e singhiozzo

03/06/2018 Gli Specialisti Rispondono di “La Redazione”

Non è un'eventualità preoccupante la comparsa del singhiozzo in seguito a una risata.  »

Le domande della settimana

IgG e IgM in relazione alla toxoplasmosi: cosa esprimono?

07/07/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

Gli anticorpi IgG positivi segnalano che in passato ci si è ammalate di toxoplasmosi (quindi si è immunizzate), mentre gli anticorpi IgM positivi indicano che tale infezione è in corso (o comunque è stata sviluppata di recente). Se entrambi i tipi risultano negativi vuol dire che non si è immuni.   »

Battito lento nell’embrione: proseguirà la gravidanza?

30/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

Il cuoricino dell'embrione può battere lentamente senza che questo sia per forza un brutto segno. Comunque sia, per sapere se la gravidanza evolverà si deve attendere il trascorrere dei giorni.   »

Sanguinamento per tutto il primo trimestre di gravidanza

30/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

In caso di perdite ematiche che si protraggono per settimane, a giudizio del ginecologo curante può essere opportuno anche effettuare un tampone vaginale per escludere la presenza di microbi. Inoltre, può servire un'integrazione di magnesio, mentre non occorre stare a riposo assoluto.   »

Fai la tua domanda agli specialisti