Assegno unico INPS: domanda, a chi spetta e simulazione 2024

Alberta Mascherpa A cura di Alberta Mascherpa Pubblicato il 15/12/2023 Aggiornato il 15/12/2023

Tutto ciò che c’è da sapere sull’assegno unico e universale INPS: i parametri interessati dalla rivalutazione, le tabelle con i probabili aumenti per il 2024, il rinnovo e le scadenze da rispettare.

L'assegnare familiare unico Inps ha sostituito i vari bonus erogati finora dallo Stato. Ecco come fare a ottenerlo e quanto denaro arriva

L’aumento dell’inflazione e il conseguente rialzo del costo della vita hanno portato il Governo a rivedere gli importi dell’Assegno Unico Universale dell’Inps nel 2024. Si tratta di un’importante misura a sostegno della natalità che per il 2023 ha interessato 5,59 milioni di famiglie per un totale di 8,89 milioni di figli a carico. 

L’assegno unico Inps è un sostegno economico che spetta alle famiglie per ogni figlio minorenne a carico e fino alla maggiore età e, al ricorrere di determinate condizioni, fino al compimento dei 21 anni di età. Nel caso in cui la famiglia abbia un figlio con disabilità, l’assegno unico viene erogato senza alcun limite di età.

L’assegno unico e universale, in sigla AUU,  viene erogato mensilmente dall’Inps (l’Istituto nazionale di previdenza sociale): è stato chiamato “unico” perché mira a semplificare gli interventi in favore della natalità e della genitorialità e “universale” perché viene garantito a tutti i nuclei familiari con figli a carico residenti e domiciliati in Italia indipendentemente dalla condizione lavorativa dei genitori (non occupati, disoccupati, percettori di reddito di cittadinanza, lavoratori dipendenti, lavoratori autonomi e pensionati) e senza limiti di reddito. Istituito dal decreto legislativo n° 230 del 21 dicembre 2021, è più comunemente noto come “assegno unico” o “assegno unico Inps”. 

Vediamo qui di seguito le novità per l’assegno unico Inps 2024 e come richiederlo per la propria famiglia.

Assegno unico: importi attuali

Gli importi dell’assegno unico attualmente variano dalla quota minima di 54 euro mensili a quella massima di 189,2 euro per figlio, attribuiti in base alle soglie Isee, l’indicatore della situazione economica equivalente. Con la manovra finanziaria è stato stabilito inoltre, sia dallo scorso anno, che i genitori con figli sotto l’anno di vita e le famiglie composte da 3 o più figli, con un limite Isee di 40 mila euro l’anno, possano godere di una maggiorazione del 50% dell’assegno fino al terzo anno di vita di ciascun figlio. Questo porta di fatto l’importo massimo dell’assegno unico a 262,5 euro al mese.

Assegno unico 2024

Non è ancora stato definitivamente stabilito di quanto verrà maggiorato l’assegno unico 2024. Sarà l’Istat a comunicare con una nota a metà gennaio 2024 la percentuale ufficiale di aumento che verrà applicata sugli importi base, sulle soglie Isee e per finire anche sulle maggiorazioni. E’ possibile comunque fare delle stime approssimative applicando un tasso di rivalutazione del 5,4%, lo stesso che è stato applicato alle pensioni tramite decreto del Mef del 27 novembre.

La rivalutazione dell’assegno unico 2024 verrà applicata a tre fattori:

  • L’importo base dell’assegno unico Inps che porta come conseguenza a un aumento degli importi relativi alle varie soglie Isee.
  • Le soglie Isee. Questo vuol dire che si innalza la soglia entro la quale è possibile ottenere l’importo massimo. Se nel 2023 l’assegno unico Inps con importo massimo veniva dato a chi non superava i 16.215 euro di Isee, la soglia si dovrebbe spostare per il 2024 a 17.090,61 euro. Più l’Isee aumenta, più si riduce l’importo dell’assegno: se la soglia massima, quella che comporta l’assegnazione dell’importo minimo, oggi è pari a 43.240 euro per il 2024 potrebbe salire a 45.574,96 euro. In tutti i casi a parità di valore Isee tra il 2023 e il 2024, l’importo dell’assegno vedrà comunque un aumento.
  • Le maggiorazioni. Vedranno tutte un aumento, eccetto quella forfettaria spettante alle famiglie con 4 figli a carico che resterà sempre di 150 euro.

Tabella assegno unico

Dal momento che la variazione tra il tasso provvisorio e quello definitivo dovrebbe essere minima, gli importi che riportiamo a seguire dovrebbero essere vicini a quelli reali. Ecco allora quanto si potrebbe arrivare ad ottenere mensilmente con l’assegno unico Inps 2024 sulla base di una rivalutazione del 5,4%.

  • Importo minimo per figlio minore: 57,02 euro
  • Importo minimo per figlio maggiorenne: 28,14 euro
  • Importo massimo per figlio minorenne: 189,20 euro
  • Importo massimo per figlio maggiorenne: 91,90 euro

Le maggiorazioni

Nel 2024 verranno rivalutate, come detto sopra, anche le maggiorazioni. Queste le previsioni:

  • Figli successivi al secondo: importo minimo +17,07 euro – importo massimo + 96,86 euro.
  • Mamme under 21: maggiorazione di 22,76 euro per tutti gli Isee
  • Figli con disabilità: le maggiorazioni valgono per tutti gli Isee e senza limiti di età
  • Non autosufficienza: maggiorazione di 119,62 euro
  • Disabilità grave: maggiorazione di 108,24 euro
  • Disabilità media: maggiorazione di 96,86 euro

Anche per il 2024 restano in vigore le maggiorazioni percentuali calcolate su base Isee introdotte lo scorso anno:

  • + 50% della quota base percepita su tutti i figli di età inferiore a un anno: in questo caso l’importo base dell’assegno unico 2024 può arrivare a 299,11 euro.
  • + 50% della quota base per famiglia con almeno tre minori applicata su tutti i figli di età inferiore ai tre anni: anche in questo caso nel 2024 si potranno raggiungere i 299,11 euro mensili.

Assegno unico pagamenti

A gennaio sarà l’Inps a comunicare le modalità operative dell’erogazione dell’assegno unico aggiornato alle cifre previste per il 2024. La maggiorazione potrebbe non essere calcolata nella prima mensilità ma data a conguaglio a partire da marzo 2024.

Assegno unico rinnovo

Come comportarsi per fare in modo che l’assegno unico universale 2024 continui ad essere erogato senza sospensioni o riduzioni? Va tenuto presente che l’Inps già nel 2022 ha rivisto la regola che prevede di inoltrare domanda per l’assegno unico ogni anno: dal 2023 il rinnovo è automatico mentre resta obbligatorio rinnovare l’Isee e comunicare eventuali variazioni che possano incidere sull’importo. La domanda per l’assegno unico Inps, quindi, va fatta solo la prima volta che si accede al contributo, ad esempio alla nascita del primo figlio. Poi si rinnova automaticamente a patto di rispettare il passaggio chiave del rinnovo dell’Isee: qualora non venga comunicata la nuova attestazione relativa ai redditi del 2023, l’assegno unico viene comunque erogato ma ridotto all’importo minimo.

Scadenze Isee

Ricordiamo qui di seguito quali sono le scadenze per richiedere l’Isee:

  • entro il 29 febbraio 2024 per evitare il taglio dell’assegno unico da marzo
  • entro il 30 giugno 2024 perché venga effettuato il ricalcolo a decorrere dal 1° marzo e per assicurarsi il conguaglio degli arretrati.
  • Qualora l’Isee venga comunicato dopo luglio 2024 l’importo verrà ricalcolato a decorrere dalle mensilità successive ma senza alcun calcolo degli arretrati.

Assegno unico: le variazioni da comunicare all’Inps

Tra le variazioni che vanno comunicate all’Inps c’è anche quella relativa all’arrivo di un altro figlio. In questi casi occorre richiedere un Isee aggiornato ed effettuare la comunicazione della nascita sull’apposita area Myinps riservata alla domanda per l’assegno unico. Solo dopo questa comunicazione l’Inps sbloccherà il pagamento dell’ulteriore quota di assegno unico Inps, calcolata a partire dal settimo mese di gravidanza. L’Isee aggiornato può comunque essere presentato successivamente alla comunicazione della nascita a patto di farlo entro 120 dalla data di nascita del figlio.

Assegno unico Inps: quali prestazioni assorbe?

L’assegno unico INPS è definito “unico”  proprio perché assorbe le prestazioni precedentemente esistenti per il sostegno dei nuclei familiari. Il sostegno economico fornito mensilmente dall’INPS racchiude quindi quelli che in precedenza erano altre fonti di sostentamento alla natalità e alla genitorialità, come per esempio il premio alla nascita o all’adozione (il cosiddetto “Bonus mamma domani”); l’assegno ai nuclei familiari con almeno tre figli minori;  gli assegni familiari ai nuclei familiari con figli e orfanili;  l’assegno di natalità (il cosiddetto Bonus bebè); le detrazioni fiscali per figli fino a 21 anni. Non rientrano invece nell’assegno unico INPS gli importi che fanno parte del bonus asilo nido.

Assegno unico con Isee, anche se non obbligatorio ma potrebbe incrementare l’importo mensile

L’importo dell’assegno unico Inps è commisurato all’Isee, ovvero all’Indicatore della situazione economica equivalente, che a sua volta si basa sulla situazione reddituale e patrimoniale (patrimonio mobiliare e immobiliare) del nucleo familiare: tuttavia, anche nel caso in cui non si volesse presentare l’Isee, è comunque possibile fare domanda e ottenere l’importo minimo per ciascun figlio.

Assegno unico Inps: la domanda da fare online

L’assegno unico Inps può essere richiesto compilando la domanda tramite vari canali a disposizione.  Vediamo insieme quali sono:

  1. Online sul sito dell’Inps utilizzando l’apposito servizio se si è in possesso di Spid di livello 2 o superiore o di una Carta di identità elettronica 3.0 (CIE) o di una Carta Nazionale dei Servizi (CNS). Per chi si vuole cimentare autonomamente, può anche consultare questo video tutorial dell’Inps in cui viene spiegato come presentare la domanda di Assegno unico;

 

  1. Tramite il Contact center si può compilare sempre la domanda online. Il numero verde Inps è 803.164 (gratuito da rete fissa) oppure bisogna contattare lo 06 164.164 (da rete mobile a pagamento, in base alla tariffa applicata dai diversi gestori);
  2. Rivolgendosi agli Istituti di Patronato: in generale la compilazione della domanda presentata tramite questi enti, riconosciuti dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, non comporta alcun pagamento. Lo Stato infatti si occupa di rimborsare gli Istituti di Patronato delle pratiche compilate per i trattamenti previdenziali.

Quali documenti servono per fare la domanda per l’assegno unico

Quando ci si accinge a compilare la domanda di assegno unico da presentare all’Inps, è bene recuperare tutti i documenti richiesti per la stessa. Le informazioni richieste sono tuttavia minime, ovvero

  • dati dei figli 
  • dati relativi all’altro genitore
  • dati per il pagamento (iban, assegno etc)
  • dichiarazioni di responsabilità e assenso al trattamento dei dati

 Non vanno allegati documenti, se non in casi specifici di cui viene data comunicazione all’utente all’atto di presentazione della domanda.

Chi deve presentare la domanda?

Può presentare la domanda per ottenere l’assegno unico e universale uno dei due genitori esercenti la responsabilità genitoriale (o entrambi i genitori), oppure il tutore, o anche il figlio maggiorenne per sé stesso. La domanda di assegno unico deve indicare tutti i figli per i quali si richiede il beneficio, con la possibilità di aggiungere ulteriori figli per le nuove nascite.

Come avviene il pagamento?

Il pagamento dell’assegno unico Inps può avvenire in diverse modalità: sul conto corrente bancario o postale, bonifico domiciliato presso sportello postale, libretto postale, conto corrente estereo area SEPA, carta prepagata con IBAN; questi conti devono essere intestati al richiedente (nel caso in cui a chiedere l’assegno unico siano entrambi i genitori, l’importo totale viene ripartito tra i due).

Si può richiedere l’assegno unico in gravidanza?

Per i nuovi nati l’erogazione dell’assegno unico decorre dal settimo mese di gravidanza. La domanda va però presentata dopo la nascita, perché per effettuare la domanda è necessario avere il codice fiscale del bimbo: con la prima mensilità dell’assegno saranno poi pagati gli arretrati a partire, appunto, dal settimo mese di gravidanza.

Assegno unico: gli aumenti previsti a partire dal 2023

La legge di bilancio 2023 ha previsto l’aumento di alcuni importi dell’assegno unico: in particolare ha previsto un incremento del 50% degli importi vigenti per ciascun figlio di età inferiore a un anno e per ciascun figlio fino ai tre anni purché, in quest’ultimo caso, appartenente a nuclei familiari con tre o più figli e con Isee non superiore a 40mila euro. Ha inoltre incrementato del 50% la maggiorazione forfetaria per i nuclei familiari in cui sono presenti quattro o più figli, che passa da 100 a 150 euro, e ha stabilito che vanno a regime le disposizioni particolari per i figli con disabilità che la norma originaria limitava all’anno 2022.

Quando arriva l’assegno unico?

Come sappiamo, l’assegno unico è una misura che viene erogata mensilmente: sebbene non ci sia un giorno esatto per l’erogazione della stessa per tutti i nuclei familiari, l’assegno unico arriva tra il 15 e il 20 di ciascun mese in accredito alle famiglie beneficiarie.

Assegno unico: simulazione online di quanto ci spetta

Ma come si fa a sapere quanto ci spetta? L’Inps attraverso una pagina dedicata offre la possibilità di effettuare una simulazione di assegno unico per capire a quanto ammonta la cifra che verrà erogato mensilmente.

In breve

L’assegno unico e universale è un supporto economico versato dall’Inps alle famiglie per ogni figlio a carico fino al compimento dei 21 anni di età. I pagamenti mensili vengono erogati in base al periodo in cui viene presentata la domanda. L’importo dell’assegno unico e universale cambia se la domanda è presentata insieme all’Isee oppure no.

 

Fonti / Bibliografia

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Gravidanza biochimica: che cos’è?

25/03/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

La gravidanza biochimica non è altro che una gravidanza che inizia ed è testimoniata dal test positivo, quindi dalla presenza dell'ormone beta-hCG nel sangue o nelle urine, ma poi si spegne prima che sia rilevabile dall'ecografia.  »

Sintomi di cistite che non passano da mesi: cosa può essere?

25/03/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

A fronte di disturbi urinari importanti, per prima cosa si devono effettuare urinocoltura e tampone vaginale. Una volta esclusa la responsabilità di un agente infettivo, come per esempio la Clamidia, si può pensare alla cistite interstiziale.   »

Arrosticini e paura di aver contratto la toxoplasmosi

22/03/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

La carne può essere un veicolo di trasmissione del toxoplasma, ma questo vale solo se è poco cotta. Se viene cucinata a una temperatura superiore ai 70 gradi il rischio viene scongiurato.   »

Sanguinamento in 9^ settimana: serve il riposo assoluto?

20/03/2024 Gli Specialisti Rispondono di Augusto Enrico Semprini

Il riposo assoluto nelle prime settimane di gravidanza, prescritto a fronte di un sanguinamento, non ha alcuna utilità e non influisce sull'andamento della gestazione.   »

Fai la tua domanda agli specialisti