Svezzamento: cosa serve sapere

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 09/02/2018 Aggiornato il 09/02/2018

L'attuale orientamento dell'intera Comunità scientifica pediatrica per quanto riguarda lo svezzamento indica che sia opportuno offrire al bambino le stesse pietanze che mangia il resto della famiglia. Ma qualche indicazione più precisa può fare comodo alle neomamme.

Una domanda di: Anna Lisa
Salve, sono una mamma italiana che vive in Germania: ho avuto il mio terzo figlio in Germania, esperienza diversa in quanto i pediatri non consigliano passo passo e i tedeschi sono un po’ diversi da noi: dicono che le mamme conoscono il proprio bebè e quindi bisogna fare da sé. Il mio bambino di 7 mesi non ama le pappine, cosa mi consiglia? Lo allatto al seno. Grazie

Leo Venturelli
Leo Venturelli

Cara mamma, l’attuale orientamento dell’intera Comunità scientifica pediatrica in relazione allo svezzamento è proprio quello di incoraggiare le mamme (e i papà) a proporre al bambino lo stesso cibo che compare nella tavola dei grandi, quindi sostanzialmente l’invito che viene rivolto alla mamme è di scegliere di propria iniziativa. Va da sé, però, che per seguire queste indicazioni è d’obbligo che l’alimentazione di tutta la famiglia sia a misura di bambino: pietanze semplici, niente intingoli, né fritture, pochi grassi animali. Inoltre, è raccomandata la varietà ( per esempio, per quanto riguarda le proteine bisogna alternare carne, uova, latticini, pesce, legumi). Posto questo, è più che comprensibile che le mamme alle prese con lo svezzamento desiderino indicazioni più precise, soprattutto nel caso in cui la dieta della famiglia non sia la più adatta per un bimbo di sette mesi.
Ecco cosa suggeriscono le tabelle LARN (Livelli di assunzione di riferimento di nutrienti ed energia) per la popolazione italiana, elaborate (e raccomandate) dalla Società Italiana di Nutrizione Umana per i bambini di età compresa tra i e i 6-12 mesi.
Prima pappa: ingredienti:
150-200 grammi di brodo vegetale di verdure di stagione senza sale aggiunto;
1 cucchiaio di passato di verdure;
20 grammi di crema di riso (o mais e tapioca, o semolino) (2 cucchiai);
10 grammi di carni bianche cotte al vapore ed omogeneizzata con un po’ di brodo (2 cucchiaini di alimento fresco o quantità equivalenti di omogeneizzato o liofilizzato);
1 cucchiaino (5 gr) di olio extravergine di oliva (EVO);
Preparazione: far bollire verdure di stagione ed aromi in 1 litro di acqua fino a ridurre il liquido della metà (½ litro di brodo).
In estate: 1 patata, 1 carota, 1 zucchina, 1-2 pomodori, basilico, sedano, prezzemolo, ½ cipolla, lattuga.
In inverno: 1 patata, 1 carota, qualche foglia di bietola, qualche foglia di spinaci, qualche foglia di lattuga, sedano, prezzemolo, ½ cipolla.
Passare le verdure con un passaverdure.
Preparare la pappa con brodo e passato di verdure, secondo le quantità indicate. Aggiungere la crema di riso, la carne e l’olio EVO.
Un frutto di stagione frullato o grattugiato
Latte materno
3-4 pasti (600-700 ml)
Oppure
Formula
3 pasti (600 ml)
Se il suo bambino non gradisce le pappe tradizionali, può sostituirle con pastina asciutta, condita con un sugo rosso mescolato alle verdure. La carne e il pesce può offrirglieli in polpettine molto piccole e morbide, cotte al vapore (sono comunque molto gustose) e naturalmente tagliate a pezzetti. Un po’ di ricotta condita con olio è una buona alternativa alla carne e al pesce.
Di seguito, un elenco di consigli generali che possono agevolare lo svezzamento:
* Spezzettare il cibo (se occorre) per facilitare la masticazione. Offrigli pezzetti facili da manipolare, succhiare o mordicchiare. A man mano che aumentano le capacità manuali e masticatorie (il bambino mastica benissimo anche senza denti, gli bastano le gengive) la quantità di cibo assunta sarà sempre maggiore, e nel tempo e con gradualità, diminuisce la richiesta di latte.
* Consentire al bambino di mangiare alla stessa altezza del tavolo, come gli altri, in modo che si senta a pieno diritto parte della famiglia in un momento così conviviale e piacevole. Può anche essere tenuto in braccio, sulle gambe di mamma o papà, ma anche il seggiolone può essere utile, se non lo allontana dalla tavola imbandita. A questo proposito, è importante che il vassoio sia rimovibile. Anche un seggiolino da attaccare al tavolo o un “alza-sedia” possono andare benissimo.
* Rassegnarsi alla probabilità (altissima!) che il cibo del bambino finisca in parte a terra e organizzarsi per limitare il danno, ponendo sul pavimento uno strofinaccio pulito. Servirà a raccogliere quanto cade accidentalmente o viene lanciato intenzionalmente e magari recuperarne un po’. Usare bavaglini coprenti o un grembiulino in modo da permettere al bambino di sporcarsi senza avere l’ansia che rovini gli indumenti. * Mettere a disposizione del bambino posate pensate per i piccolini, maneggevoli e leggere (se ne trovano a poco prezzo). Ricordarsi che mentre mangia il bambino potrebbe avere sete (ma non essere ancora in grado di comunicarlo), quindi offrirgli l’acqua di tanto in tanto, usando (di preferenza) un bicchierino con coperchio e beccuccio. Con cordialità.

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