Perché non resto incinta?

Dottoressa Elisa Valmori A cura di Elisa Valmori - Dottoressa specialista in Ginecologia Pubblicato il 17/11/2023 Aggiornato il 17/11/2023

A volte l'impossibilità di dare inizio a una gravidanza dipende da vari fattori associati: gli spermatozoi "pigri" possono avere certamente un peso, ma anche la componente psicologica potrebbe entrare in gioco.

Una domanda di: Giulia
Salve dottoressa io e mio marito stiamo cercando una gravidanza da ormai un anno e mezzo, ma nulla. Abbiamo fatto visite, ho fatto il monitoraggio
dell’ovulazione, ho preso e sto prendendo progefikt da 200, ho usato gel 5 m prima del rapporto, ho fatto analisi delle tube e sono libere, il ginecologo
ci dava i giorni mirati, ma dopo un po’ scatta il fattore psicologico, mio marito ha i spermatozoi pigri e non so se è lì che sorge il problema, ho
possibilità di diventare mamma? Io ho 33 anni lui 36, io sono casalinga e lui meccanico, grazie mille e buona serata.

Elisa Valmori
Elisa Valmori

Salve cara signora, anche se mi ha fornito tante informazioni non sono in grado di dirle come mai lei ancora non sia rimasta incinta.
Potrebbe essere “colpa” degli spermatozoi pigri del marito ma potrebbero esserci anche altri fattori in gioco…non ultimo quello psicologico a cui lei giustamente fa cenno.
Vorrei segnalarle l’esistenza di una disciplina chiamata Naprotecnology.
Si tratta di una disciplina che si prefigge di mettere a servizio della coppia che desidera concepire un figlio, tutti gli strumenti perché ciò possa avvenire in modo naturale, approfondendo le cause di infertilità sia maschile che femminile e, dove possibile, rimuovendo l’ostacolo.
La ritengo più interessante rispetto alla procreazione medicalmente assistita (cui facilmente si ricorre anche in pazienti giovani come lei) in quanto quest’ultima comporta dei rischi in termini di salute sia materna che del nascituro, tralasciando il carico sia in termini economici che psicologici per la coppia.
Le allego un sito che rimanda ad una realtà nella Svizzera italiana ma anche nel nostro Paese ci sono medici che hanno approfondito questa disciplina e che hanno ottenuto ottimi risultati, con minori rischi sia per le mamme che per i bambini concepiti.
http://www.naprotecnologia.ch/index.html
Spero di averle come si suol dire “messo la pulce nell’orecchio” e di averla aiutata, mi tenga aggiornata se lo desidera, cordialmente.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

Le domande della settimana

Mutazione MTHFR: bisogna assumere eparina e cardioaspirina quando inizia una gravidanza?

04/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

La mutazione MTHFR non influisce in modo negativo sulla gravidanza e non richiede cure particolari a salvaguardia della gestazione.   »

Test di Coombs negativo dopo l’immunoprofilassi: perché?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Dopo l'immunoprofilassa il test di Coombs deve risultare positivo, a conferma che l'iniezione ha determinato l'effetto voluto. Se risulta negativo è opportuno appurarne la ragione.   »

Benzodiazepine in 34^ settimana di gravidanza: ci sono rischi?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

È di gran lunga preferibile sospendere l'assunzione del Lorazepam prima del parto, in quanto il nascituro potrebbe andare incontro a crisi di astinenza della durata di circa 48 ore, proprio come accade per gli adulti. Ma l'alternativa c'è: è rappresentata dalla Quetiapina sicura in gravidanza e anche...  »

Broncospasmo in un bimbo di 3 anni: conviene fare il vaccino antiinfluenzale?

27/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

La vaccinazione antiinfluenzale non è responsabile di broncospasmi. Le “bronchiti asmatiformi” ricorrenti sono tipiche dell’età prescolare, dell’età della socializzazione, quando i bambini inevitabilmente si passano uno con l’altro i virus di stagione (fondamentali per far maturare il bagaglio di difese...  »

Fai la tua domanda agli specialisti