Perdita dell’appetito in gravidanza

Dottoressa Angela Raimo A cura di Dottoressa Angela Raimo Pubblicato il 24/01/2024 Aggiornato il 24/01/2024

In gravidanza, fino a quando non passa la nausa e non ritorna l'appetito, è consigliabile mangiare tutto quello che invoglia, senza preoccuparsi troppo se per un certo periodo si eliminano determinati alimenti perché provocano repulsione.

Una domanda di: Angela
Sono alla 13 settimana di gestazione e ogni giorno ormai mi scontro con problemi di inappetenza, nausea e generale malessere. Mi è diventato impossibile sopportare l’odore della carne e delle uova crude e sempre più spesso devo forzarmi a deglutire anche il minimo necessario. Sono completamente sfinita e senza forze. Dovrei rivolgermi ad uno specialista ? Grazie.
Angela Raimo
Angela Raimo

Cara signora, alcune teorie, a cui anch’io riconosco un fondo di verità, sostengono che in gravidanza si inneschi un vero e proprio meccanismo di difesa che obbliga la futura mamma a rifiutare, perché improvvisamente per lei disgustosi, gli alimenti che potrebbero non fare bene al bambino. Non a caso sia le uova crude sia la carne, se poco cotta, possono essere veicolo di agenti infettivi pericolosi per la gestazione. Fortuna vuole che la nostra alimentazione mediterranea sia talmente variegata e ricca di piatti di ogni genere che le assicuro non accadrà nulla se non mangerà carne e uova per un po’ o, comunque, fino a quando tornerà a gradirle. Mi chiedo quale fosse il suo peso a inizio gravidanza: era normopeso, in sovrappeso o sottopeso? Mangiava molto o poco? Sarebbe importante saperlo… Comunque sia, partendo dalla certezza che non rischia nulla anche mangiando in modo frugale (passati i tempi in cui era salda l’idea che fosse necessario mangiare per due), le consiglio di concedersi quello che le fa voglia senza sforzarsi di assumere cibi che le suscitano repulsione. Come proteine, può introdurre yogurt, ricotta (o altri formaggi, come per esempio il parmigiano, sempre in piccole quantità), legumi, pesce. Bene la pasta, l’orzo, il riso, l’olio extravergine per condire, le spremute di agrumi, le verdure cotte. Per gli omega 3, importantissimi, può assumere i semi di lino. Se proprio non riuscisse a mandare giù nulla, per qualche giorno usi un integratore alimentare a base di vitamine, sali e proteine, da sciogliere nell’acqua (o nel latte, se lo sopporta), quindi da bere (le consiglio a piccolissimi sorsi): in farmacia, nelle parafarmacie e anche al supermercato ne troverà di specifici per la gravidanza. Se poi la situazione dovesse persistere per molte altre settimane, di certo ne dovrà parlare con il suo ginecologo. Cordialmente.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Fratello e sorella (solo da parte di madre) possono avere figli sani?

22/07/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

I figli di consanguinei hanno un alto rischio di nascere con anomalie genetiche e disturbi del neurosviluppo. Questa è la principale ragione per la quale nelle società organizzate sono vietate le unioni tra parenti stretti.   »

Dopo un aborto spontaneo quanto tempo ci vuole per cominciare un’altra gravidanza?

15/07/2024 Gli Specialisti Rispondono di Augusto Enrico Semprini

Se un primo concepimento è avvenuto in pochi mesi, ci sono altissime probabilità (addirittura il 100%!) di avviare una nuova gravidanza entro sei mesi dall'aborto spontaneo.   »

Si può ridatare la gravidanza una seconda volta?

14/06/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

La ridatazione ecografica può essere eseguita una volta sola nel primo trimestre (quando c'è più di una settimana di differenza tra il calendario ostetrico e le dimensioni effettive del feto), dopodiché se il bambino risulta più piccolo dell'atteso non si può più attribuire il dato a un concepimento...  »

Fai la tua domanda agli specialisti