Perdite da impianto in nona settimana?

Dottor Claudio Ivan Brambilla A cura di Claudio Ivan Brambilla - Dottore specialista in Ginecologia Pubblicato il 13/03/2023 Aggiornato il 22/03/2023

La comparsa di un lieve sanguinamento in nona settimana non può di sicuro essere in relazione con le cosiddette perdite da impianto, che compaiono (se compaiono) circa 7-14 giorni dopo il concepimento.

Una domanda di: Vittoria
Sono alla nona settimana di gestazione. Non so se possono essere ancora considerate perdite di impianto. Le perdite erano colore rosato. Faccio da ieri una puntura di prontogest. Sono molto preoccupata vengo da un aborto precedente. Vorrei capire se può essere considerato il preludio di un aborto o se si possono considerare normali alla nona settimana.

Claudio Ivan Brambilla
Claudio Ivan Brambilla

Gentile signora, si può escludere che alla nona settimana le perdite rosate che riferisce siano “da impianto”. L’impianto, cioè l’annidamento del prodotto del concepimento nell’utero, è un processo che comincia circa sei-sette giorni dopo il concepimento, che è frutto dell’incontro tra lo spermatozoo maschile e l’ovocita femminile e che avviene nelle tube. Dalle tube il prodotto del concepimento migra fino all’utero e per compiere questo tragitto impiega appunto più o meno una settimana. Una volta raggiunto l’utero, l’embrione inizia subito gradualmente ad annidarsi, inserendosi a poco a poco in profondità nell’endometrio, che è la mucosa che riveste internamente la cavità uterina. Le perdite da impianto si chiamano così perché possono comparire nel momento in cui si verifica la fusione tra embrione e parete dell’utero, circa 7-14 giorni dopo il concepimento. Tengo a sottolineare una cosa: contrariamente a quanto in genere si immagina, l’annidamento non avviene con la velocità con cui una calamita si attacca allo sportello del frigorifero. L’impianto ha bisogno di tempo, più o meno 10 giorni, quindi si può dire che dal concepimento all’annidamento definitivamente avvenuto trascorrano circa 16-17 giorni. Dopo l’impianto inizia la formazione della placenta e la sua funzione di collegamento diretto tra mamma e figlio. Tornando alle perdite da impianto non è automatico che compaiano e, anzi, anche se si verificano può essere estremamente difficile individuarle perché sono solitamente così modeste e non accompagnate da alcun sintomo da passare inosservate. In genere, quando ci sono, sono rappresentate da poche gocce di sangue, rosato o tendente al marrone chiaro, e la loro durata può essere anche solo di un giorno e mai più di quattro. Solitamente compaiono addirittura prima che si verifichi il ritardo delle mestruazioni e che, quindi, si effettui il test di gravidanza, tant’è che possono essere scambiate per il preludio delle mestruazioni, a cui però il flusso mestruale non segue. Le perdite che creano allarme sono invece rosso vivo, abbondanti, spesso associate a un mal di pancia simile a quello che accompagna le mestruazioni. Il sanguinamento che lei descrive, s enon può essere considerato normale in senso stretto non mi sembra per ora preoccupante. Certo è che se dovesse aumentare e se dovessero comparire crampi uterini, dovrà recarsi al pronto soccorso perché allora sì potrebbero essere espressione di una minaccia di aborto. Mi tenga aggiornato, se lo desidera. Con cordialità.

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