Perdite di sangue in gravidanza: andare o no al pronto soccorso?

Dottoressa Elisa Valmori A cura di Elisa Valmori - Dottoressa specialista in Ginecologia Pubblicato il 15/05/2023 Aggiornato il 18/05/2023

Durante la gravidanza è opportuno andare al pronto soccorso solo se le perdite ematiche sono abbondanti come una mestruazione.

Una domanda di: Cristina
Salve dottoressa, ho 35 anni e ho alle spalle un taglio cesareo per bimba podalica, uterosuzione per aborto spontaneo e 2 cesarei. Sono passati 7 anni dall’ultimo cesareo e sono incinta mi trovo alle 12+2. Ho avuto delle perdite a 5 settimane e sono andata in reparto e mi hanno detto che è tutto ok…mi hanno dato progesterone e mi ha detto che avrei dovuto fare la profilassi anti d (sono zero negativa purtroppo) nel caso di un nuovo sanguinamento. Arrivo a circa 8 settimane altro sangue, non tantissimo, però l’assorbente era abbastanza sporco…vado in reparto e mi dicono tutto ok, collo chiuso…progesterone per sicurezza e riposo.. La dottoressa non accena nulla della profilassi e mi dice di tornare solo se ho flusso simile a una mestruazione. Dopodiché faccio analisi di routine con test di Coombis negativo. Dopo 7 giorni vado all’appuntamento del mio ginecologo…tutto ok…lui mi dice che profilassi la farò a 28 settimane. Ieri a 12+1 di nuovo sangue di notte, assorbentino sporco di sangue scuro (marrone) e poi carta igienica rosa rosso ma chiaro…poi marrone ancora. Il giorno prima ho fatto tante scale tra cui una ripida non so se possa avere influito. Non sono andata in ospedale, ma il mio ginecologo mi ha detto che se vedo di nuovo sangue di andare. E di stare a riposo e niente progesterone dato che per bocca non posso prenderlo perché vomito spesso. Mi ha detto la profilassi di non farla e di aspettare a 28 settimane. Oggi ho ancora rare striature di sporco marrone e dolori di schiena (non so se è perché è due giorni che sto sul divano/letto). Vorrei chiederle da cosa potrebbe dipendere questo sangue e se i dolori alla schiena potrebbe essere un sintomo da non sottovalutare e se recarmi in ospedale comunque oppure se è conseguenza dello stare continuamente straiata. Infine vorrei capire se è giusto aspettare le 28 settimane per la profilassi. Grazie.
Elisa Valmori
Elisa Valmori

Salve signora, quante difficoltà sta incontrando in questa gravidanza, mi dispiace molto per l’ansia con cui si trova di certo alle prese. Mi ha posto diversi problemi, cercherò di rispondere nel modo più esauriente possibile. Immunoprofilassi anti-D. A quanto mi risulta, andrebbe effettuata in presenza di perdite ematiche discrete (da assorbente piuttosto che da salva-slip per intenderci) nelle pazienti con emogruppo negativo oltre l’ottava settimana di gestazione. Il test di Coombs indiretto serve proprio a confermare che lei non abbia sviluppato anticorpi verso il fattore Rh, sempre che il suo partner sia di gruppo positivo (se negativo anche lui, non serve proprio l’immunoprofilassi). In assenza di perdite ematiche o di altre procedure che la richiedano (ad esempio l’amniocentesi), l’immunoprofilassi è prevista dalla 28^ settimana e di nuovo dopo il parto, sempre che il neonato sia di gruppo positivo. Le perdite ematiche. Non è facile determinare la causa delle perdite e purtroppo possono proseguire anche a lungo senza che comportino necessariamente una patologia della gravidanza. Tuttavia, solitamente si indaga bene con l’ecografia l’eventuale presenza di aree di distacco chorion-deciduale (ossia nella placenta) e alla visita con lo speculum la presenza di un ectropion o piaghetta. Ora che è nel secondo trimestre si potrebbe ipotizzare di effettuare anche il pap test qualora il suo ultimo sia ormai datato (intendo eseguito almeno 2 anni fa). Inoltre, potremmo escludere la presenza di infezioni vaginali o cervicali mediante dei tamponi dedicati, a discrezione del Curante. Il progesterone. Dato che è l’ormone che sostiene la gravidanza, che mantiene l’utero al riparo dalle contrazioni e che non ha particolari controindicazioni, noi ginecologi siamo propensi a prescriverlo alle mamme in gravidanza complicata da perdite ematiche. Le capsule di progesterone si possono utilizzare direttamente a livello vaginale oppure per bocca. In teoria, meglio per via vaginale: hanno effetto diretto in sede e non comportano appesantimento della digestione come invece nell’assunzione orale. In presenza di perdite ematiche ABBONDANTI si privilegia l’assunzione per bocca in quanto l’assorbimento per via vaginale sarebbe compromesso. Lei che ha alle spalle 3 cesarei avrebbe comunque a mio avviso indicazione ad impiegare il progesterone, per mantenere l’utero il più possibile rilassato così da prevenire le contrazioni uterine ed evitare che la parete uterina (soprattutto nella sede della pregressa incisione) si assottigli eccessivamente. A questo proposito è certamente utile che lei eviti di fare troppe scale anche in assenza di perdite ematiche vaginali: le scale stimolano le contrazioni uterine e infatti lei avverte dolori di schiena. Per carità, magari sono dolori da postura forzata a letto/sul divano ma essendo già mamma di tre figli ho come il sospetto che il suo corpo le stia cercando di suggerire il riposo. Il pronto soccorso. Dato che ad ogni accesso in pronto soccorso lei viene sottoposta a visita ginecologica ed ecografia pelvica, che a loro volta possono causare contrazioni uterine, condivido il suggerimento del suo Curante di recarsi in pronto soccorso solo in presenza di perdite ematiche abbondanti come una mestruazione. Cordialmente.

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