Perdite di sangue nel primo trimestre di gravidanza

Dottor Gaetano Perrini A cura di Gaetano Perrini - Dottore specialista in Ginecologia Pubblicato il 31/08/2020 Aggiornato il 31/08/2020

Nei primi mesi della gestazione eventuali perdite di sangue richiedono controlli specifici e la prescrizione di progesterone e antispastici. Anche il magnesio può essere utile.

Una domanda di: Irene
Ho 35 anni e sono alla mia seconda gravidanza. Attualmente sono a 7 + 6. A differenza della prima gravidanza, nella quale non ho avuto problemi di nessuna natura, attualmente sto avendo delle perdite che mi stanno mettendo in agitazione.
Sono iniziate alla sesta settimana, con lievi e di colore marroncino, che si sono presentate per 4/5 giorni in maniera sporadica, nel corso della giornata. Da 4 giorni a questa parte però si stanno verificando delle perdite rosate sempre in maniera sporadica, nel corso della giornata, tuttavia continua. Essendo il mio ginecologo in ferie, alle prime perdite rosate, mi sono recata subito al pronto soccorso dove mi hanno fatto una eco trasvaginale e mi hanno rassicurato. Ma continuo ad essere preoccupata proprio perché non accennano a smettere. Non ho dolori particolari se non qualche lieve doloretto al basso ventre.
Specifico che nella settimana corrente avrei dovuto anche avere il ciclo. Vorrei capire se mi devo preoccupare o, se è normale, per quanto potrebbero durare. Grazie.

Dottor Gaetano Perrini
Dottor Gaetano Perrini

Buongiorno signora, il primo trimestre di gravidanza porta con sé il rischio di aborto spontaneo. Generalmente per ridurre questo rischio in situazioni come quelle che lei sta descrivendo (doloretti e piccole perdite ) è consigliato l’uso di antispastici (Buscopan), progestinico per uso locale, ovuli o crema, una volta al giorno. Si può associare anche l’assunzione di un integratore di magnesio, che riduce la contrattilità dell’utero. Il riposo (non a letto) può incidere positivamente in situazioni di questo tipo e anche l’astensione dai rapporti sessuali, che possono di per sé stimolare la contrattilità dell’utero e quindi innescare un meccanismo negativo.
Talvolta è anche opportuno verificare l’assenza di germi nel canale vaginale ed escludere anche eventuali infezione delle vie urinarie effettuando un tampone vaginale e un esame colturale delle urine. La presenza di agenti infettivi può infatti essere corresponsabile del rpoblema. A distanza di una decina di giorni dal controllo che ha fatto verifichi con il suo specialista che vada tutto bene. Cordiali saluti.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

Le domande della settimana

Gravidanza che non inizia in allattamento, dopo 4 mesi di tentativi: che fare?

16/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

Le gravidanze non si avviano premendo un interruttore. Ci possono volere mesi di tentativi prima di iniziarne una, soprattutto se si sta ancora allattando perché se è vero che l'allattamento al seno non assicura la contraccezione, lo è altrettanto che può rendere più difficile concepire.   »

Gravidanza e antidepressivo sospeso dalla psichiatra: è l’indicazione corretta?

16/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

L'antidepressivo paroxetina è perfettamente compatibile con la gravidanza e anche con l'allattamento al seno, quindi non è necessario sospenderlo quando si è in attesa di un bambino e a conferma di questo esiste un'ampia documentazione scientifica.   »

Ridatazione della gravidanza: c’è da preoccuparsi?

11/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

Non c'è nulla di cui preoccuparsi quando la gravidanza viene ridatata, specialmente se la differenza tra l'epoca calcolata in base alla data dell'ultima mestruazione e le misure rilevate dall'ecografia è di appena una settimana.   »

Fai la tua domanda agli specialisti