Perdite di sangue rosso vivo dopo un trattamento laser per HPV

Dottor Gaetano Perrini A cura di Gaetano Perrini - Dottore specialista in Ginecologia Pubblicato il 06/07/2023 Aggiornato il 06/07/2023

Può capitare che dopo un trattamento laser condotto sulla mucosa genitale si verifichi la comparsa di perdite ematiche: in base alla quantità di sangue espulsa si deve decidere se sottoporsi o no a un controllo ginecologico.

Una domanda di: Laura
Gentile Ginecologo ho subito intervento LASER per VAN II alla vagina, questo è il terzo intervento laser che faccio per HPV. Tutto ok ma dopo una settimana ho avuto perdite rosse vive e mi sono spaventata. Io sono già in menopausa e non ho più l’utero. Devo correre in ospedale? Mi faccia sapere. Grazie mille.

Dottor Gaetano Perrini
Dottor Gaetano Perrini

Buongiorno signora, il laser è in uso come metodica da almeno trent’anni e viene utilizzato per vaporizzare le lesioni della cervice della vagina della vulva con ottimi risultati. Le lesioni displastiche sono per lo più legate all’infezione virale da papilloma virus (HPV) e il trattamento prevede la distruzione della lesione causata dal virus ma certamente non la bonifica dell’infezione. Le difese immunitarie personali, eventuali integratori immunostimolanti e i vaccini, ove indicato, possono contribuire alla risoluzione dell’infezione. Dopo il trattamento si costituisce un’escara (crosticina) che nei giorni successivi, tra l’ottava e la decima giornata post operatoria, tende tipicamente a staccarsi dalla zona sottoposta a chirurgia determinando la guarigione “per seconda intenzione”, il che vuol dire che la ferita chirurgica guarisce spontaneamente senza che i suoi margini vengano accostati con i punti di sutura). La sede sottoposta a trattamento tende a formare un nuovo tessuto (di granulazione) che per sua precisa caratteristica tende a produrre muco (la zona operata è mucosa umida) con un’accentuazione temporanea della vascolarizzazione che di solito determina per i successivi 30-40 giorni la produzione di secrezioni miste anche a sangue. La quantità del sangue naturalmente fa la differenza e a suo giudizio può essere indicata una valutazione dello specialista di riferimento. Sperando di essere stato utile, la saluto con cordialità.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

Le domande della settimana

Integrazione di progesterone dopo la 12^ settimana: è pericoloso sospenderla?

14/07/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Nel secondo trimestre la placenta provvede abbondantemente a produrre gli ormoni utili alla gravidanza, quindi non sono più necessari apporti esterni.   »

Pianto poco vigoroso alla nascita: c’è da preoccuparsi?

14/07/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Antonella Di Stefano

Se il neonato si attacca al seno con vigore e dai controlli effettuati alla nascita e nelle settimane successive non emerge nulla di anomalo, non è opportuno attribuire una valenza importante al fatto che subito dopo il parto il suo pianto sia stato flebile.   »

IgG e IgM in relazione alla toxoplasmosi: cosa esprimono?

07/07/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

Gli anticorpi IgG positivi segnalano che in passato ci si è ammalate di toxoplasmosi (quindi si è immunizzate), mentre gli anticorpi IgM positivi indicano che tale infezione è in corso (o comunque è stata sviluppata di recente). Se entrambi i tipi risultano negativi vuol dire che non si è immuni.   »

Fai la tua domanda agli specialisti