Periodo del concepimento: questi preparati sono pericolosi?

Dottor Antonio Clavenna A cura di Antonio Clavenna - Dottore specialista in Farmacia Pubblicato il 01/10/2019 Aggiornato il 01/10/2019

Nè gli antistaminici assunti dall'aspirante papà né tanto meno gli integratori alimentari impiegati dall'aspirante mamma aprono la strada a particolari rischi durante la ricerca di una gravidanza.

Una domanda di: Sara
Gentile dottore, sto cercando una seconda gravidanza da qualche mese e avrei alcuni dubbi sull’assunzione di alcuni farmaci durante la ricerca.
Mio marito assume quotidianamente ROBILAS ( bilastina) come antistaminico. Lo assume tutti i giorni da anni (naturalmente su indicazione medica). E’ compatibile con
la ricerca del concepimento o potrebbe causare problemi al bambino anche se lo assume mio marito e non io?
Io assumo tutti i giorni da 3 mesi due compresse di Inofolic combi. È compatibile con la ricerca di gravidanza? Il ginecologo vorrebbe
sostituirmelo con Chirocomplex, una compressa al giorno. Anche questo farmaco sarebbe compatibile?
Nel caso dovessi restare incinta, il mio ginecologo mi ha già detto che per scrupolo mi darà da inzio gravidanza e fino alla 14esima settimana
Progefikk ovuli 200, 2 volte al giorno, per via vaginale ( quindi 400 totale). Ho visto un articolo su Pubmed pubblicato nel 2017 intitolato “Prenatal exposure to progesterone affects sexual orientation in humans”che afferma che assumere progesterone anche naturale influenza l’orientamento sessuale del nasciuturo. Cosa mi può dire al rigurado? Se
fosse vero ovviamente sarei titubante ad assumere il progesterone, visto poi che il mio ginecologo lo prescrive più per scrupolo che per una reale indicazione (non ho mai avuto aborti, ho solo un fibroma sottosieroso di 3 cm). Grazie mille.

Antonio Clavenna
Antonio Clavenna

Gentile signora Sara,
provo a rispondere ai suoi quesiti:
1) Non ci sono studi, nello specifico, sui rischi per il feto associati all’esposizione paterna a bilastina (o in generale agli antistaminici). E’ in ogni caso alquanto improbabile che questa classe di farmaci possa comportare alterazioni genetiche degli spermatozoi in grado di comportare problemi per lo sviluppo dell’embrione.
2) Entrambi gli integratori alimentari che lei nomina non comportano un aumento dei rischi per il feto.
3) Lo studio da lei citato non è da solo sufficiente per documentare un’associazione tra l’assunzione di progesterone durante la gravidanza e un impatto sull’orientamento sessuale del bambino. I fattori che possono influenzare l’orientamento sessuale nell’adolescenza/età adulta sono molteplici e l’esposizione agli ormoni sessuali in gravidanza potrebbe essere uno di questi, ma non è possibile oggi stabilire il loro eventuale ruolo.
Seppure le prove scientifiche non siano conclusive e il beneficio sia modesto, la somministrazione di progesterone nel I trimestre di gravidanza sembra ridurre il rischio di aborto in donne con aborti ricorrenti. Questo non sembra essere il suo caso, ma la terapia deve essere valutata con il ginecologo, non posso essere io a suggerirle di non seguire un’indicazione del suo curante. Le suggerisco di sottoporre a lui i suoi dubbi e le sue perplessità. Cari saluti.

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