Piccoli fibromi: che fare?

Dottor Claudio Ivan Brambilla A cura di Claudio Ivan Brambilla - Dottore specialista in Ginecologia Pubblicato il 06/02/2020 Aggiornato il 06/02/2020

La decisione di asportare i fibromi dell'utero deve essere presa valutando una serie di variabili, prima tra tutte la presenza o meno di disturbi correlati.

Una domanda di: Laura
Vorrei un’informazione: ho quattro formazioni nodulari, da riferire a fibromi, di 19mm e 11mm a livello del corpo, sulla parete laterale destra, poi 13 mm a livello del fondo intramurale, poi di 7mm a carico della parete posteriore del fondo intramurale e sottosieroso. Cortesemente, vorrei sapere se è il caso di toglierli? Anche in vista del mio desiderio di una futura gravidanza, oppure, che fare? Grazie mille.
Claudio Ivan Brambilla
Claudio Ivan Brambilla

Gentile signora,
i fibromi tendono ad aumentare in gravidanza sino alla fine del terzo-quarto mese, per poi regredire dopo il parto. Alcune volte la presenza di fibromi anche di piccole dimensioni può influire negativamente sulla possibilità di dare inizio a una gravidanza, inoltre alcuni fibromi possono rendere il flusso mestruale molto abbondante, al punto da essere causa di anemia da carenza di ferro.
Altre volte ancora non danno alcun distrubo, tant’è che vengono scoperti casualmente durante una visita o un’ecografia di controllo. Grazie per avermi dato la mappa dei suoi fibromi, che sono comunque di piccoli dimensioni ma avere la mappa non è sufficiente per stabilire se è opportuno o no operare. Occorre infatti anche sapere in quale delle condizioni sopradescritte lei si trova, se ci sono sintomi o no, se sta cercando una gravidanza senza risultato e così via. Ne consegue che solo il ginecologo da cui è in cura può esprimersi con cognizione di causa sull’intervento, come credo del resto che abbia già fatto. Diciamo che un secondo parere non si può ottenere via Internet: qui io posso solo darle informazioni generali, niente di più. Le consiglio dunque di confrontarsi con il suo ginecologo curante per poi affidarsi con fiducia al suo giudizio. Tanti cari saluti.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Allergia al latte e intolleranza al latte: c’è differenza?

05/02/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Leo Venturelli

L'allergia al latte è la risposta avversa alle proteine in esso contenute ec caratterizzata dalla formazione di anticorpi IgE e, di conseguenza, dal rilascio di istamina. L'intolleranza al latte dipende dalla mancanza (o dal deficit d'azione) dell'enzima che digerisce il lattosio, lo zucchero del latte....  »

Candeggina inalata in gravidanza: ci sono rischi?

03/02/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Antonio Clavenna

La candeggina può essere pericolosa se inalata insieme ad altri prodotti che sprigionano gas tossici. Da sola, invece, non espone a rischi.   »

Idronefrosi del feto

03/02/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elsa Viora

È importante individuare con l'ecografia eventuali anomalie dell'apparato urinario, per avere modo di sottoporre il neonato a tutte le indagini del caso subito dopo il parto.   »

Autismo: c’è un’indagine che può accertarlo con sicurezza in gravidanza?

20/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Giorgio Rossi

Come e più di altre anomalie del neurosviluppo, i disturbi dello spettro autistico sono legati a molteplici "errori" genetici. Alcune ricerche hanno indicato più di 1000 geni potenzialmente coinvolti: la complessità del problema non consente di accertarlo con sicurezza durante la gravidanza.   »

Fai la tua domanda agli specialisti