Piccolissimo con displasia broncopolmonare (BPD) grave: quali speranze?

A cura di Claudio Migliori - Dottore specialista in Pediatria Pubblicato il 26/03/2024 Aggiornato il 26/03/2024

Dalla BPD non si guarisce in senso letterale, ma ci si può convivere, a volte anche bene. La possibilità che un bambino colpito arrivi a respirare in autonomia, cioè senza ossigeno, è il primo grande traguardo da raggiungere,

Una domanda di: Margot
Buongiorno. Volevo un parere. Mio figlio è nato a 6 mesi ed è in terapia intensiva neonatale da quasi 6 mesi. Ed è ossigeno dipendente, è stato intubato due mesi, poi in cpap, poi cappetta e adesso ossigeno in culla (30/40%) con saturazione che non supera i 90 e abbastanza instabile. Perché ha ancora grosse desaturazioni, quando piange, quando si agita troppo, ect. Ci hanno parlato di broncodisplasia grave. E nella TIN in cui siamo dicono che non sanno più cosa fare e dicono che il bimbo deve essere stimolato. Qualcuno potrebbe aiutarci a capire di più? Eventualmente indicandoci una struttura dove possano assisterlo? E soprattutto guarirà mai? Riuscira mai a respirare in autonomia? Grazie.

Claudio Migliori
Claudio Migliori

Gentilissima signora, dalla descrizione del quadro che mi riporta la situazione rientra pienamente nella displasia broncopolmonare (BPD) grave ed è innegabile che tale patologia presenti un discreto rischio sia per la sopravvivenza che per il benessere futuro. In caso di miglioramento e risoluzione del quadro attuale, infatti, non si possono escludere future limitazioni dell’attività respiratoria che coinvolgerebbero, principalmente, l’intero sistema cardio-respiratorio. La BPD è una delle più gravi complicanze della nascita pretermine e la sua gravità è correlata inversamente con l’età gestazionale. Sfortunatamente, a mia conoscenza, non esiste una terapia che possa facilitare la guarigione, ma è solo il progressivo sviluppo del tessuto polmonare che, se adeguatamente supportato, permetterà il miglioramento del bambino. La progressione che mi ha descritto (prima intubato, poi cpap, poi cappetta con O2) è il “normale” percorso che viene intrapreso da questi bambini. Il prossimo passaggio dovrebbe essere “riduzione progressiva dell’O2 e, poi, sospensione”. Il tempo, quindi, può essere un vantaggio, ma l’evoluzione generale dipende anche da altri fattori quali l’assenza di eventuali nuove infezioni, la possibilità di nutrire adeguatamente il bambino e così via. Non sono a conoscenza, inoltre, di un Centro di Neonatologia specializzato in trattamento della BPD, proprio perché non esistono terapie specifiche. Gli studi attualmente in corso si focalizzano sulle modalità di gestione dei gravi prematuri al fine di ridurre l’incidenza della BPD, ma una volta che questa si è instaurata il trattamento è pressoché simile ovunque. In merito alle ultime sue domande le devo dire che dalla BPD non si guarisce in senso letterale. Ci si convive, anche bene in molti casi, considerando che il danno polmonare occorso in epoca neonatale può venire mitigato dalla crescita, ma la superficie di scambio dei gas (ovvero il tessuto alveolare propriamente detto) risulterà comunque quantitativamente inferiore a quello che il bimbo avrebbe avuto se fosse nato a termine. La possibilità di respirare in autonomia, cioè senza ossigeno, è il traguardo a cui si tende per questi bambini, ma ritengo che nella situazione attuale non sia possibile esprimere con un certo grado di affidabilità una prognosi corretta. Cordiali saluti.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

Le domande della settimana

L’influenza è pericolosa in gravidanza? Meglio fare il vaccino?

13/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

Il vaccino antinfluenzale è fortemente raccomandato alle donne che aspettano un bambino, perché contrarre l'influenza in gravidanza può esporre a gravi rischi.   »

Incinta subito dopo un aborto spontaneo, ma l’embrione ha il battito lento

13/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Il fatto di rimanere incinta subito dopo aver subito un'interruzione spontanea della gravidanza esprime un'ottima fertilità di coppia, tuttavia non garantisce che tutto vada a buon fine.   »

Bimba di tre anni con otiti ricorrenti: perché?

06/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

A volte è la particolare conformazione delle tube di Eustachio (i tubicini che collegano l'orecchio al naso) a favorire la ricorrenza delle otiti, tuttavia con la crescita tutto si risolve.   »

Benzodiazepine assunte per dormire nella 30ma settimana di gravidanza

06/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Le benzodiazepine sarebbero proprio da evitare in gravidanza in quanto tendono a dare dipendenza farmacologica e crisi di astinenza sia alla mamma che al nascituro. Esiste a un farmaco migliore che agisce sullo stesso recettore delle benzodiazepine (quindi in modo analogo a Lorazepam) senza però dare...  »

Fai la tua domanda agli specialisti