Piccolissimo con evacuazione difficile

Dottor Leo Venturelli A cura di Leo Venturelli - Dottore specialista in Pediatria Pubblicato il 02/01/2020 Aggiornato il 02/01/2020

In un bimbo di un mese e mezzo non si può già parlare di stipsi, ma di "disfunzione intestinale transitoria".

Una domanda di: Milly
Salve, il mio bimbo ha un mese e mezzo e dalla nascita ha difficoltà nel fare la cacca…ormai è un mese che tutte le sere lo stimolo con il sondino dietro consiglio del pediatra. Beve latte Humana 1 insieme a qualche poppata del mio (1 o 2 al giorno) e da una settimana abbiamo cambiato con il latte Humana DG. In più sta prendendo da 3 giorni Stipoff sciroppo. Non so cosa fare, lui si sforza e non riesce né a farla e né a mangiare quando è ora poiché è sempre dolorante. Mi aiutate, visto che il mio pediatra non mi ha trovato soluzione? Grazie.

Leo Venturelli
Leo Venturelli

Gentile signora,
il problema della stipsi nel neonato è molto comune e normalmente tende a risolversi nel giro di qualche mese, specie con l’introduzione della prima pappa. In realtà non si deve parlare di stipsi (feci dure ed evacuazioni rarefatte) ma di disfunzione intestinale transitoria, in quanto non ci sono le feci dure, caprine (cioè con forma di palottolina) che appunto caratterizzano la stipsi.
Il tentativo di aiutare il bambino ad evacuare quando comincia a lamentarsi può avvenire mediante stimolazione diretta come già fatto, ma anche con microclismi di miele in alternativa alle manovre con sondino.
Sul piano alimentare conviene usare latti antistipsi a base di maltodestrine e probiotici: entrambe le indicazioni sono state messe in pratica dal suo pediatra con il latte nuovo introdotto e con l’integratore alimentare che sta usando.
A questo punto le strategie indicate sono state tutte eseguite, tranne l’uso di prodotti al miele come microclismi.
Posso aggiungere di non temere per la salute del bambino, perché comunque questi sono problemi che vanno a risoluzione nel tempo. E’ chiaro che se non si riesce ad ottenere un bambino tranquillo con questi procedimenti, bisogna ricontattare il pediatra per valutare altre scelte (cambio ulteriore del latte?), ma anche solo parlarne e confrontarsi col medico spesso serve a “inquadrare” il problema nella sua giusta dimensione e, quindi, a non preoccuparsi più di tanto. Con cordialità.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

Le domande della settimana

Quale latte a 13 mesi se si smette di allattare al seno?

10/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

Dopo l'anno di vita si può tranquillamente offrire il latte vaccino, meglio in tazza per evitare che il bambino ne assuma troppo.   »

Mutazione MTHFR: bisogna assumere eparina e cardioaspirina quando inizia una gravidanza?

04/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

La mutazione MTHFR non influisce in modo negativo sulla gravidanza e non richiede cure particolari a salvaguardia della gestazione.   »

Benzodiazepine in 34^ settimana di gravidanza: ci sono rischi?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

È di gran lunga preferibile sospendere l'assunzione del Lorazepam prima del parto, in quanto il nascituro potrebbe andare incontro a crisi di astinenza della durata di circa 48 ore, proprio come accade per gli adulti. Ma l'alternativa c'è: è rappresentata dalla Quetiapina sicura in gravidanza e anche...  »

Broncospasmo in un bimbo di 3 anni: conviene fare il vaccino antiinfluenzale?

27/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

La vaccinazione antiinfluenzale non è responsabile di broncospasmi. Le “bronchiti asmatiformi” ricorrenti sono tipiche dell’età prescolare, dell’età della socializzazione, quando i bambini inevitabilmente si passano uno con l’altro i virus di stagione (fondamentali per far maturare il bagaglio di difese...  »

Fai la tua domanda agli specialisti