Placenta previa in 18ma settimana: la situazione potrebbe cambiare?

Dottoressa Elisa Valmori A cura di Elisa Valmori - Dottoressa specialista in Ginecologia Pubblicato il 21/10/2021 Aggiornato il 21/10/2021

E' troppo presto in 18ma settimana per porre diagnosi definitiva di placenta previa. Con il passare delle settimane, infatti, la situazione potrebbe mutare favorevolmente.

Una domanda di: Gabriella
Mi trovo alla 18esima settimana di gravidanza e nell’ultimo

controllo mi è stato diagnosticato un impianto anomalo placentare come da

placenta previa major. Non nascondo le mie paure e desidererei sapere se

c’è qualche speranza affinché la situazione possa cambiare e la placenta

possa posizionarsi in modo non preoccupante. Cinque anni fa ho

avuto un cesareo e non è l’intervento di cui ho paura ma di eventuali complicazioni, prima del parto, per il mio piccolo e per me prima del parto. La ringrazio anticipatamente per una sua pronta risposta. Cordiali saluti.

Elisa Valmori
Elisa Valmori

Salve signora, mi scusi ma prima di oggi proprio non sono arrivata a risponderle.
Si definisce placenta previa quando la placenta è situata, completamente o parzialmente, a livello del segmento uterino inferiore.
Si classifica in:
– Centrale totale, quando la placenta copre completamente l’orifizio uterino interno.
– Centrale parziale, quando la placenta copre parzialmente l’orifizio uterino interno.
– Marginale, quando il margine della placenta raggiunge o dista meno di 2 cm dal bordo dell’orifizio uterino interno.
– Laterale, quando il margine della placenta è localizzato sul S.U.I:, e dista almeno 2 cm dall’orifizio uterino interno.
Quello che mi sembra importante rilevare nel suo caso, è che lei si trova soltanto alla 18° settimana, quindi in un’epoca ancora troppo precoce per porre diagnosi definitiva di placenta previa!
Questa diagnosi va posta infatti tra la 26° e la 30° settimana di gravidanza.
Alla sua epoca si può genericamente rilevare che la placenta ha un’inserzione bassa che va quindi ricontrollata nel tempo, ma ancora non abbiamo la certezza di una vera e propria inserzione placentare anomala.
Dal punto di vista pratico, ci aspettiamo che nelle prossime settimane di gravidanza la sua placenta risalga (a seguito delle distensione delle pareti uterine che come un palloncino che viene gonfiato si dilatano) e da previa centrale possa diventare anche solamente previa marginale o addirittura laterale.
C’è quindi speranza che la situazione evolva a suo favore nel corso della gravidanza.
Direi che sarà prudente evitare gli sforzi eccessivi (dato che ha un bimbo ancora piccolo, se riesce cerchi un aiuto…eventualmente anche dal bimbo stesso!) per aiutare l’utero ad evitare contrazioni premature. In caso insorgessero perdite di sangue vaginali è opportuno recarsi in pronto soccorso per una visita ostetrica urgente. Quanto alla modalità del parto, in caso la placenta dovesse posizionarsi almeno a 2,5 cm dall’orifizio uterino interno, potrebbe addirittura aspirare ad essere ammessa al travaglio di prova, ossia a partorire naturalmente. Certo, questo soltanto in caso la placenta risalga, il feto sia cefalico e…soprattutto lei lo desiderasse: dopo aver subito un cesareo nessuno la può obbligare a travagliare ma mi permetto di tenere aperta questa possibilità in quanto è la modalità di parto meno rischiosa sia per lei che per il nascituro.
Resto a disposizione se desidera, spero di averla confortata, cordialmente.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

Le domande della settimana

IgG e IgM in relazione alla toxoplasmosi: cosa esprimono?

07/07/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

Gli anticorpi IgG positivi segnalano che in passato ci si è ammalate di toxoplasmosi (quindi si è immunizzate), mentre gli anticorpi IgM positivi indicano che tale infezione è in corso (o comunque è stata sviluppata di recente). Se entrambi i tipi risultano negativi vuol dire che non si è immuni.   »

Battito lento nell’embrione: proseguirà la gravidanza?

30/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

Il cuoricino dell'embrione può battere lentamente senza che questo sia per forza un brutto segno. Comunque sia, per sapere se la gravidanza evolverà si deve attendere il trascorrere dei giorni.   »

Sanguinamento per tutto il primo trimestre di gravidanza

30/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

In caso di perdite ematiche che si protraggono per settimane, a giudizio del ginecologo curante può essere opportuno anche effettuare un tampone vaginale per escludere la presenza di microbi. Inoltre, può servire un'integrazione di magnesio, mentre non occorre stare a riposo assoluto.   »

Fai la tua domanda agli specialisti