PMA che non va a buon fine: che fare?

Dottor Francesco Maria Fusi A cura di Francesco Maria Fusi - Dottore specialista in Ginecologia Pubblicato il 28/12/2020 Aggiornato il 28/12/2020

La strada della procreazione medicalmente assistita è spesso tortuosa e, purtroppo, non sempre porta alla destinazione desiderata.

Una domanda di: Flavia
Pregiatissimo dottor Fusi, le scrivo per un parere. Sono davvero demoralizzata.
Coppia: 41 lei, 47 lui. Dopo 4 tentativi di ICSI, sempre esito negativo, abbiamo riprovato per la 5 volta con mappa immunologica endometrio,
isteroscopia, IR MAP (periodo finestra), cariotipo entrambi, con i seguenti
esiti (cfr. Analisi in allegato). Da ciò è emerso un problema immunologico
che hanno trattato – per il quindo tentativo, cortisone (10 mg), aspirina (100
mg), utrogestan (2 mattina e 2 sera compresse), progynova, intralipid
(infusione giorno transfert) e eparina (iniezione 1 al giorno dopo il
transfert). Preciso che questo ultimo tentativo è stato fatto con embrione
(blastocisti) analizzato e risultato privo di anomalie. Purtroppo non è
andato a buon fine. Ora non sappiamo più cosa fare. Quale potrebbe essere il
motivo del mancato impianto e se ci sono ulteriori esami da fare per
scongiurare altri eventuali problemi. La ringrazio di cuore per la sua
attenzione. Cordialità.

Francesco Maria Fusi
Francesco Maria Fusi

Gentile signora, lei ha fatto tutto quello che si poteva fare. Ogni blastocisti trasferita ha una percentuale di impianto comunque bassa, per quanto normale cromosomicamente, e la diagnosi preimpianto la abbassa ulteriormente. Non posso dirle altro che riprovare con gli stessi accorgimenti o ricorrere all’ovodonazione. Cari saluti.

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