PMA: conviene ripeterla?

Dottor Francesco Maria Fusi A cura di Dottor Francesco Maria Fusi Pubblicato il 24/11/2020 Aggiornato il 24/11/2020

Ci sono casi in cui esistono le premesse per sperare che la fecondazione assistita vada a buon fine, quindi ripeterla può essere opportuno.

Una domanda di: Noemi
Ho 42 anni, nel 2014 ho avuto una gravidanza gemellare extrauterina finita male, ho aspettato un po’ di anni per
riprendermi poi ho cercato una gravidanza che non arrivava allora nel 2018 mi sono rivolta ad un centro per iniziare il percorso pma, a settembre 2019
prima fivet con 5 transfert tutti andati male, la dottoressa del centro mi ha sempre detto che rispondevo benissimo alle stimolazioni di continuare e
cosi ho fatto, a causa del covid il mio centro ha chiuso ma ad agosto mi ha mandato via mail tutti esami da fare per la nuova stimolazione, ho fatto
tutto e molto speranzosa si parte pick up il 12/10 e transfert da fresco di un embrione tipo 1 classe A 15/10 dopo 11 giorni beta positive ero stra
felice ma sabato 21/11 il mio sogno è svanito: vado fare la seconda ecografia al centro e mi dicono che il battito del mio piccolino non c’era
più. Ora ho sospeso la terapia e sto aspettando il ciclo abortivo, chissà quando arriverà. Le dottoresse mi dicono di essere fiduciosa perché
questa volta la gravidanza era in utero, ho ancora una blastocisti crioconservata a 6 giornate, vado dal mio ginecologo e anche lui mi dice di
vedere il lato positivo che sono rimasta incinta e che era in utero. Secondo lei cosa dovrei fare una volta “pulita”? Provare subito
naturalmente? Andare a prendere la mia blastocisti? Ho da fare qualche esame
particolare, non so come comportarmi vorrei tanto diventare mamma e il tempo
e gli anni passano, spero in un suo consiglio.

Francesco Maria Fusi
Francesco Maria Fusi

Gentile signora,
sicuramente andrei a prendere la blastocisti. Prima però eseguirei una valutazione dell’endometrio con una biopsia e esame istologico e infettivologico. Con cordialità.

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