PMA e cortisone: serve davvero?

Dottor Francesco Maria Fusi A cura di Francesco Maria Fusi - Dottore specialista in Ginecologia Pubblicato il 31/08/2021 Aggiornato il 31/08/2021

In alcuni centri quando si ricorre all'ovodonazione si utilizza il cortisone per ostacolare il rigetto dell'embrione. Ma non si tratta di una terapia che assicura il risultato.

Una domanda di: Samantha
Ho eseguito al 23mo giorno del ciclo lo
scratch endometriale sul ciclo precedente a quello del criotransfer, ora
arrivata la mestruazione devo iniziare il protocollo per il transfer e vedo che
devo assumere dal secondo giorno del ciclo 40 mg di cortisone.
Il dubbio è: ma se lo scratching serve ad attivare la risposta infiammatoria
per aumentate la ricettività dell”endometrio, il cortisone invece evita le
infiammazioni non andranno in opposizione? Ma poi non ho nessun fattore
nessun problema e allora perché così tanto cortisone?
Non so se prenderlo o no…aiuto.
Sono al 5° transfer, 3 fivet omologhe e un’ovodonazione senza successo, ma
ho le tube chiuse soltanto, ho avuto figli in modo naturale 16 e 21 anni
fa. Grazie mille.

Francesco Maria Fusi
Francesco Maria Fusi

La ovodonazione è una pratica che coinvolge in maniera anomala il sistema immunitario, trattandosi di un trapianto totalmente allogenico rispetto al trapianto parzialmente allogenico di una gravidanza naturale. Per questo in molti centri si utilizza il cortisone, per inibire i linfociti Natural Killer ed evitare un rigetto. Lo scratching endometriale avrebbe invece lo scopo di favorire l’adesione e l’iniziale approfondarsi del trofoblasto.
Sono tutte pratiche però empiriche, che non hanno nessuna conferma scientifica certa. Molto probabilmente l’utilità di tutti questi “adds-on” è veramente ridotta, forse l’unico farmaco che ha dimostrato essere utile nel ridurre il rischio di gestosi nelle gravidanza da ovodonazione, agendo quindi sulla risposta immunitaria, è la cara vecchia cardioaspirina. Con cordialità.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

Le domande della settimana

Integrazione di progesterone dopo la 12^ settimana: è pericoloso sospenderla?

14/07/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Nel secondo trimestre la placenta provvede abbondantemente a produrre gli ormoni utili alla gravidanza, quindi non sono più necessari apporti esterni.   »

Pianto poco vigoroso alla nascita: c’è da preoccuparsi?

14/07/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Antonella Di Stefano

Se il neonato si attacca al seno con vigore e dai controlli effettuati alla nascita e nelle settimane successive non emerge nulla di anomalo, non è opportuno attribuire una valenza importante al fatto che subito dopo il parto il suo pianto sia stato flebile.   »

IgG e IgM in relazione alla toxoplasmosi: cosa esprimono?

07/07/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

Gli anticorpi IgG positivi segnalano che in passato ci si è ammalate di toxoplasmosi (quindi si è immunizzate), mentre gli anticorpi IgM positivi indicano che tale infezione è in corso (o comunque è stata sviluppata di recente). Se entrambi i tipi risultano negativi vuol dire che non si è immuni.   »

Fai la tua domanda agli specialisti