claudia

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 09/04/2013 Aggiornato il 09/04/2013

Risponde: Dottoressa Alessandra Varotto

Una domanda di: claudia
Buongiorno, ho scoperto che la mia bambina di 4 anni e mezzo ha imparato a dire le parolacce… Probabilmente le ha sentite all'asilo, perché sia io sia mio marito stiamo molto attenti a casa a non lasciarcele sfuggire. Però ora non so come comportarmi: se sgridarla o fare finta di niente per non dare alla cosa troppo peso. Lei che cosa mi consiglia? Grazie

Gentile Signora,
certamente l'interesse verso questo tipo di linguaggio nasce all'asilo, palestra naturale per tutte le nuove scoperte; anche le parolacce, come tutte le altre parole che non si sono mai sentite, diventano una novità da imparare e da ripetere. In seguito, a mano a mano che il bambino sviluppa le sue competenze linguistiche, la parolaccia assume significati più specifici che vanno oltre il piacere di aver imparato una parola nuova. Trasgredire le regole e infrangere i vari tabù (del sesso, della razza, della cacca ecc.), attrae molto il bambino perché in questo modo arriva a sperimentare il suo potere nella relazione con gli altri. All'età di sua figlia, in particolare, le parolacce si riferiscono quasi sempre al corpo e alle sue funzioni e vanno a esprimere quelle pulsioni che gli psicologi dell'età evolutiva collegano allo stadio "anale" che il bambino sta attraversando. Come affrontare allora queste situazioni, che creano spesso imbarazzo? La cosa migliore che un genitore potrebbe fare è quella di spiegare al proprio figlio che queste parole sono volgari e che potrebbero anche infastidire gli altri, soprattutto se si è in presenza di persone che non si conoscono. Diversamente, quanto più si tende a sgridare la bambina, tanto più si viene a creare un circolo vizioso che va a rinforzare il piacere di usare un linguaggio che "sfida" gli altri. Allo stesso modo, un atteggiamento di indifferenza da parte dei genitori induce il bambino a insistere nel comportamento producendo sempre effetti sgradevoli. In ogni caso, vale la pena di ricordare che il genitore dovrebbe dimostrare di essere coerente nei confronti del figlio. Dimostrare che è lui il primo a rispettare le regole, affinché il bambino possa credere fino in fondo alla bontà delle raccomandazioni. La saluto cordialmente

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