Una domanda di: Ruggera
Salve, mio figlio di un anno e mezzo parla poco ma capisce tutto. Ultimamente però quando gli si dice un no, perché per esempio prende in mano un oggetto pericoloso, o gli si dice di aspettare, perché il latte del mattino deve
essere scaldato, ha spesso come delle crisi "isteriche". Si butta a terra,piange forte, se ha in mano qualcosa lo butta a terra… Come possiamo
insegnargli a gestire la rabbia? Se lo lasciamo fare, da solo non si calma…
Gentile Signora,
come ci dimostra la sua lettera, i piccoli di quest’età non sono ancora pienamente capaci di comunicare attraverso le parole. Possono, infatti, manifestare i loro bisogni (per esempio, di possesso nei confronti di un gioco o di attenzione da parte dei genitori) attraverso comportamenti di tipo aggressivo. Scaraventarsi sul pavimento, piangere forte in risposta a un rifiuto, o scagliare per terra degli oggetti per richiamare l’attenzione delle persone vicine, sono quindi da interpretarsi come tentativi seppur rudimentali di esprimere questi bisogni. Proprio perché non sussiste l’elemento dell’intenzionalità dell’azione, ma è bensì una tappa evolutiva che il bimbo attraversa durante il secondo anno (fase del “no”), le crisi che lei chiama “isteriche” mettono spesso a dura prova i genitori che si domandano come gestire la situazione, in una delicata altalena tra repressione e permissività.
Che fare dunque per riuscire a domare le crisi? Il bambino non ha ancora del tutto chiaro il concetto di tempo, tanto meno quello di proprietà privata. È convinto, al contrario, che qualsiasi oggetto gli interessi sia automaticamente suo: chi glielo porta via (anche in virtù della natura pericolosa dello stesso) lo depaupera di una parte di sé, proprio come se gli portasse via un braccio o un'altra parte del corpo! In questo caso la cosa migliore è di intervenire con fermezza, togliendogli l’oggetto dalla mano e porlo immediatamente in un posto sicuro. È ovvio che per il bambino sarà un’insopportabile frustrazione (piangerà e si rotolerà anche a terra), ma proprio la capacità di tollerare il dispiacere è uno degli insegnamenti più importanti che un genitore è chiamato a compiere. Se la crisi oppositiva, viene affrontata con tenacia, ma senza eccessiva severità, se viene data al piccolo la possibilità di elaborare il suo dispiacere davanti alle sconfitte, un’esperienza che poteva sembrare soltanto deludente può assumere una valenza costruttiva e avere un suo senso ai fini della crescita psicologica del piccolo e di tutta la famiglia. Con la speranza di essere stata d'aiuto, la saluto cordialmente.
BimbiSani&belli cercherà la risposta che desideri, consultando fonti autorevoli e attendibili.
Il servizio è riservato ai maggiorenni.

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.
16/05/2025
Gli Specialisti Rispondono
di Dottoressa Angela Raimo Le intemperanze di un bambino così come i suoi gesti aggressivi andrebbero gestiti con affettuosa fermezza, anche armandosi di pazienza perché per indurlo ad abbandonarli ci può volere tempo. »
05/08/2024
Gli Specialisti Rispondono
di Dottoressa Angela Raimo I bambini cercano di picchiare quando non trovano altro modo per esprimere i loro sentimenti di rabbia e frustrazione: è opportuno dunque riflettere sui gesti aggressivo per poi trovare la via giusta per eliminare la ragione per la quale vengono compiuti. »
01/03/2022
Gli Specialisti Rispondono
di Dottoressa Luisa Vaselli Focalizzare la ragione di certi atteggiamenti bizzarri o francamente preoccupanti può essere possibile grazie all'osservazione attenta del bambino. »
15/04/2021
Gli Specialisti Rispondono
di Dottoressa Luisa Vaselli Un singolo comportamento inconsueto non autorizza a ipotizzare la presenza di un problema. Se però si associa ad altri segnali non appropriati merita di essere valutato da uno specialista. »
29/10/2020
Gli Specialisti Rispondono
di Dottoressa Luisa Vaselli Dolce fermezza, affettuosa determinazione e il desiderio di individuare l'origine di una manifestazione di disagio sono i mezzi di cui le mamme e i papà dispongono per aiutare il bambino a rasserenarsi. »
29/12/2025
Gli Specialisti Rispondono
di Dottoressa Angela Raimo Ci sono situazioni complicatissime da gestire in cui il comportamento materno (che pure ha tantissime giustificazioni e si può comprendere) può indurre il bambino a preferire la vita che gli offre il padre grazie ad atteggiamenti più permissivi. »
29/12/2025
Gli Specialisti Rispondono
di Dottor Gaetano Perrini La rilevazione dell'attività cardiaca del feto è un ottimo segno, tuttavia l'ecografia non permette di fare previsioni sul futuro della gravidanza, ma consente solo di valutare il "qui e ora". »
23/12/2025
Gli Specialisti Rispondono
di Dottoressa Serena Mongelli Sono gli adulti a dover trovare il modo di mediare i conflitti tra fratelli, anche pretendendo con affettuosa fermezza il rispetto di alcune regole base, prima tra tutte il divieto di offendersi con parolacce e insulti vari. »
22/12/2025
Gli Specialisti Rispondono
di Dottor Fabrizio Pregliasco I sintomi causati dal virus influenzale che sta circolando massicciamente non includono la cistite che, nella stragrande maggioranza dei casi, è dovuta a un batterio. »
18/12/2025
Gli Specialisti Rispondono
di Dottor Leo Venturelli Per indurre il bambino a rinunciare a bere il latte durante la notte può essere una buona strategia sostituirlo gradualmente con l'acqua. »
18/12/2025
Gli Specialisti Rispondono
di Dottoressa Floriana Carbone Se la nausea si protrae oltre il primo trimestre, interferendo pesantemente sulla qualità della vita, diventa opportuno valutare opzioni terapeutiche che abbiano una maggiore efficacia rispetto ai tradizionali rimedi naturali. »
17/12/2025
Gli Specialisti Rispondono
di Dottor Fabrizio Pregliasco Il lasso di tempo che intercorre tra l'assunzione di un cibo contaminato e l'eventuale comparsa di sintomi da intossicazione dipende dal tipo di agente infettivo coinvolto. »
15/12/2025
Gli Specialisti Rispondono
di Professor Augusto Enrico Semprini Bisogna sempre attendere l'8^ settimana prima di pronunciarsi rispetto al destino di una gravidanza e anche qui con un margine di errore dell'1% sull'esito favorevole dello sviluppo embrio-fetale. L'aspetto importante è che questo processo di selezione sia rispettato e compreso dalla donna. »
15/12/2025
Gli Specialisti Rispondono
di Dottoressa Elisa Valmori La scarsa tolleranza al magnesio potrebbe essere dovuta al fatto che non è ciò di cui si è carenti perché l'organismo, se ha bisogno di qualcosa, di solito ne fa tesoro. »
15/12/2025
Gli Specialisti Rispondono
di Dottoressa Elisa Valmori Nel caso in cui ci sia il sospetto di una vaginite, anche inn gravidanza è opportuno effettuare il tampone vaginale che da un lato non espone a rischi dall'altro permette di individuare l'origine dei sintomi. »
Fai la tua domanda agli specialisti